clemente mastella carlo calenda

"A CALENDA FA SCHIFO LA PAROLA "CENTRO"? VUOLE SCREDITARE GLI ALTRI CON QUESTO ATTEGGIAMENTO PARIOLINO, MA È SOLO SGRADEVOLE" - MASTELLA LE SUONA A QUEL GALLETTO DI CARLETTO CALENDA: "BISOGNA PUNTARE ALLA STESSA STRADA FATTA LA FEDERAZIONE DELLA MARGHERITA. PUO' VALERE IL 14-15% - IO NEL 2006, COL 2%, SONO STATO L'AGO DELLA BILANCIA. NEL 2006 L'ULIVO VINSE GRAZIE A ME, ALL'UDEUR. CON ME LA SINISTRA HA VINTO, DA ALLORA NON PIÙ. RENZI LEADER? VUOLE FARE UN PASSO INDIETRO. CASINI? È MEGLIO CHE RIMANGA ACQUARTIERATO. MAGARI TRA SETTE ANNI…"

Antonio Bravetti per "la Stampa"

 

clemente mastella foto di bacco

«A Carlo Calenda il centro fa schifo? Io dico che vale il 14-15% e riorganizzarlo sarà il mio tatuaggio politico». Clemente Mastella ha appena compiuto 75 anni, fa il sindaco a Benevento e ricorda: «L'ultima volta che la sinistra ha vinto è stato grazie a me».

 

Calenda dice...

«Lo so, dice che la parola "centro" gli fa schifo. Presume di essere un leader, vuole screditare gli altri con questo atteggiamento pariolino, ma è solo sgradevole. Il suo tentativo di deprezzare moralmente Renzi è ignobile».

 

A lei, invece, il centro piace.

«A Benevento ho realizzato una condizione di appetibilità di consenso notevole».

 

di maio mastella

E ora?

«Mentre prima immaginavo che potessi assumere una piccola fetta di questa idea di centro, oggi dico che bisogna puntare alla stessa strada fatta con Dini, Prodi e Marini, sul modello dell'asinello, della federazione della Margherita. Per qualche sondaggista vale il 14-15%».

 

Con tutti questi voti farà il perno, come dice Calenda?

«Se si poggiano su di lui stramazzano al suolo, tutti».

 

Lei invece?

clemente mastella mangia

«Quando faccio un'alleanza sono leale. Noi siamo il centro e la prossima volta al Senato non c'è maggioranza senza di noi, lo dico con certezza matematica e buona pace degli algoritmi».

 

Allora sarà l'ago della bilancia?

«Io nel 2006, col 2%, sono stato l'ago della bilancia. Nel 2006 l'Ulivo vinse grazie a me, all'Udeur. Con me la sinistra ha vinto, da allora non più».

 

Calenda dice che Di Maio è come l'Udeur. Non mi sembra un complimento.

«Io non auguro a nessuno di essere come Calenda. Di Maio l'ho sentito qualche giorno fa...».

clemente mastella allo stadio di benevento

 

Davvero?

«L'ho chiamato io, dopo che un grillino in tv lo aveva apostrofato "democristiano". Allora gli ho telefonato. Mi ha fatto i complimenti, ha detto che molti dei suoi non mi conoscevano».

 

E lei cosa gli ha detto?

«Che lo ritenevo un ragazzo spregiudicato, invece è cresciuto tantissimo. Ha capito come si governa, si rende conto delle difficoltà e usa tutte le sue capacità. Gli ho detto "si vede che l'aria della Dc è arrivata anche a te...". Lui mi ha ringraziato, "detto da te mi fa molto piacere"».

MATTEO RENZI GIOVANNI TOTI

 

Ha proposto a Di Maio di trasferirsi al centro?

«I Cinque Stelle oggi sembrano una strana Dc degli anni Venti. Di Maio sta facendo la sua battaglia, io non faccio il tifo per nessuno».

 

Nel suo progetto chi troverà posto?

«Renzi, Nencini, Toti, Quagliariello, chi ci sta. Con Toti ho parlato diverse volte, dice cose intelligenti. Brugnaro vediamo».

 

Con chi immagina di dialogare?

«A destra, senza Berlusconi, restano due sovranisti. Che centro ci può essere da quella parte? Salvini nella partita del Quirinale ha fatto cinquemila parti in commedia, ha provato a giocare su due forni, ma rispetto ad Andreotti un livello di mediocrità incredibile. Salvini può guidarli solo al disastro».

 

carlo calenda

Meglio il centrosinistra?

«Noi saremo al centro, poi vediamo quali saranno le condizioni. Certo, per me è più complicato avere a che fare con Salvini e credo anche per Renzi».

 

Chi sarà il leader: Renzi? Casini?

«I leader si troveranno. Renzi non credo voglia farlo, è di un'intelligenza notevolissima, ha messo in conto di fare un mezzo passo indietro. Casini è meglio che rimanga acquartierato, col suo aplomb. Magari tra sette anni può arrivare nel posto che ha sfiorato».

 

Resta lei, allora...

PIERFERDINANDO CASINI E CLEMENTE MASTELLA

«Posso essere co-leader, sotto leader, ma faccio il sindaco, non mi candido».

 

Il padre nobile?

«Io voglio fare un'azione politica in quest' ultimo miglio della mia vita. Voglio lasciare un tatuaggio politico per quelli che verranno successivamente».

 

Un tatuaggio con scritto "centro", lei se lo farebbe?

«Io non ne ho. Diciamo allora che più che un tatuaggio voglio lasciare un'impronta».

 

Il 5 febbraio ha compiuto 75 anni, auguri in ritardo.

«Sono tanti, ringrazio la provvidenza. Il Papa ha dieci anni più di me, Mattarella cinque e Draghi la mia stessa età. Loro vanno avanti, io corro dietro».-

CLEMENTE MASTELLA

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