"CHI PENSAVA CHE FOSSIMO DI FRONTE A UN PROLUNGAMENTO DEL SETTENNATO SI SBAGLIA: È UN CAMBIO DI FASE" - RINO FORMICA SULLA RIELEZIONE DI SERGIO MATTARELLA AL COLLE: "È LÌ PER RESTARE. RISPETTO AL 2015 È PIÙ VIVO, PIÙ FORTE, PIÙ DETERMINATO AD ATTUARE LA COSTITUZIONE. A DRAGHI E AL GOVERNO È ARRIVATO UN DURO MONITO: PRIMA IL PARLAMENTO. CONSULTA E QUIRINALE SONO I GARANTI COSTITUZIONALI, ALTRO CHE SEMIPRESIDENZIALISMO. E LA GIUSTIZIA NON SI PUÒ RIFORMARE DA SOLA..."

-

Condividi questo articolo


Francesco Bechis per www.formiche.net

 

RINO FORMICA RINO FORMICA

Dignità. Sergio Mattarella di fronte alle camere unite l’ha ripetuto diciotto volte. Dignità del lavoro, dignità delle istituzioni, dignità dei diritti e dei più deboli, dignità dei giovani. “Chi pensava che fossimo di fronte a un prolungamento del settennato si sbaglia: è un cambio di fase”.

 

RINO FORMICA RINO FORMICA

Per Rino Formica, ex ministro socialista con una lunga vita istituzionale, il discorso del tredicesimo presidente della Repubblica italiana non è affatto cerimoniale. Lancia piuttosto un monito che non risparmia nessuno, neanche il premier Mario Draghi.

 

Formica, di quale fase parla?

È un settennato nuovo in tutti i sensi. Mattarella ha fatto un discorso di ampissimo respiro, è riuscito a esprimere le esigenze della società italiana, dalle riforme al rispetto della Costituzione, dall’aiuto dei più deboli allo schieramento internazionale europeo, atlantico, pacifista.

 

Qual è il file rouge?

RINO FORMICA 2 RINO FORMICA 2

La frontiera del progresso, della rivoluzione civile e democratica italiana descritta da Mattarella è all’interno di un affresco che ha un solo colore: quello della dignità. È la bussola che deve guidare l’eliminazione delle diseguaglianze, le ingiustizie della società, il riscatto di una generazione.

 

Sul Parlamento è arrivato un monito duro.

Riecheggerà a lungo. Il Parlamento è il centro, non il governo, come voleva far credere chi sosteneva l’insostituibilità dell’attuale premier. Mattarella ha ricordato che questo non è il governo di Draghi, è il governo del Parlamento, e che dalla sua fiducia dipende. Non esiste una copertura assicurativa.

 

sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia 32 sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia 32

Cartellino giallo per il governo?

Serve un cambio di registro. Questo governo, come altri prima, non ha rispettato a sufficienza il Parlamento. Nel superamento di regole e tempi d’esame delle leggi l’emergenza ha avuto la meglio sul gioco democratico.

 

Un altro cartellino invece per la magistratura.

Un passaggio fondamentale. Mattarella ha acceso i riflettori sul grande male della politicizzazione e partitizzazione delle toghe. E non a caso ha usato una parola chiave.

 

Quale?

sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia

Avvocatura. Ha detto che la riforma deve essere fatta con il contributo della magistratura e dell’avvocatura. Cioè nessuno pensi che possa bastare un’auto-riforma. Poi ha toccato un altro nervo scoperto.

 

sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia sergio mattarella con mario draghi e ugo zampetti sulla lancia flaminia

Sarebbe?

Un appello alla gioventù, già accennato nel messaggio di fine anno. La speranza che i giovani possano riappropriarsi della direzione del Paese e se ne assumano la responsabilità. C’è un contenuto politico: urge il ricambio dell’intera classe dirigente della società.

 

sergio mattarella giuliano amato sergio mattarella giuliano amato

Se fosse Draghi, sarebbe sollevato o no dalle parole del presidente?

Non mi presto al gioco delle parti. Mattarella ha augurato buon lavoro al governo, ma anche ricordato una priorità: è il Parlamento che dà fiducia ai governi, non viceversa. È stato un discorso liberatorio dalle sofferenze e dai vincoli del primo settennato, di una legislatura nata male. Un discorso che esprime a pieno i sentimenti e la storia politica del presidente.

 

È lo stesso presidente del 2015?

È più vivo, più forte, più determinato ad attuare la Costituzione nei suoi vincoli rigorosi e valoriali. E anche qui c’è un passaggio cruciale. Non è la coppia Mattarella-Draghi, ma l’asse fra la Corte Costituzionale e il Quirinale a garantire gli equilibri costituzionali.

 

giuliano amato mario draghi sergio mattarella 3 giuliano amato mario draghi sergio mattarella 3

Qualcuno pensava di inviare Mattarella al Colle per una presidenza a tempo. Sarà così?

No, questo discorso è la pietra tombale sul “semipresidenzialismo di fatto”. Chi vuole modificare la Costituzione deve imboccare la strada tormentata e faticosa prevista dalla procedura di revisione. E chi già guardava le lancette per una presidenza a tempo, può anche andare in villeggiatura. Magari all’estero, dove non mancheranno amici ad accoglierlo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…