Giuseppe Sarcina per il "Corriere della Sera"
«Questa è una trattativa finta, una semplice operazione di marketing politico. Vladimir Putin vuole solo la resa incondizionata di Zelensky». Stuart Kaufman insegna scienze politiche e relazioni internazionali alla Delaware University, ma soprattutto è stato il direttore del Dipartimento per Russia, Ucraina e Affari euroasiatici nel Consiglio di Sicurezza nazionale, nel 1999, con Bill Clinton alla Casa Bianca.
Il negoziato proposto da Putin, dunque, sarà inutile?
«Non sbloccherà la crisi, perché non ci sarà un vero confronto. In questo momento è impensabile immaginare una trattativa seria con i russi. Non c'è un cessate il fuoco. Le forze speciali di Putin stanno cercando di catturare Zelensky o comunque di rovesciarne il governo. Inoltre basta osservare chi guiderà la delegazione russa: un ex ministro della Cultura. Il livello è bassissimo. Sono funzionari del Cremlino che recapiteranno un solo messaggio agli ucraini: arrendetevi senza condizioni. E sappiamo che il presidente Zelensky non accetterà mai».
Perché allora il leader russo ha preso questa iniziativa?
«Per costruire una rappresentazione falsata della guerra. Con questa mossa non ha nulla da perdere. Se gli ucraini si rifiuteranno di proseguire i colloqui, come appare probabile, Putin potrà sempre dire: vedete? Io ho dato un'opportunità alla pace, ma Kiev l'ha respinta, perché vuole la guerra».
Ma non potrebbe essere il segnale che Putin sia in difficoltà sul terreno?
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«Non abbiamo informazioni precise su come stia andando davvero la guerra. E inoltre sono passati ancora pochi giorni dagli inizi del combattimento. Penso che Putin avrebbe comunque preso questa iniziativa, a prescindere dagli sviluppi militari. Ripeto: è un'operazione di immagine, di pubbliche relazioni da spendere all'interno della Russia, ma anche con gli altri Paesi non allineati all'Occidente».
Stati Uniti e Paesi europei dovrebbero partecipare alla trattativa per non lasciare da solo Zelensky?
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«Questo è un punto molto delicato. Teniamo conto che Putin ha appena messo in allerta l'arsenale nucleare. È il modo per tenere il più possibile a distanza gli occidentali della guerra in Ucraina. Biden e gli europei si stanno muovendo con estrema cautela: penso facciano bene a non intervenire in questa fase. Altro discorso è se si riapre una strada seria per la diplomazia».