silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni

"IL FUTURO DI FRATELLI D'ITALIA NON DIPENDE SOLO DA GIORGIA MELONI, A DIFFERENZA DI FORZA ITALIA DESTINATA A SPEGNERSI INSIEME AL CAPO" - L'ANALISI DI ILVO DIAMANTI: "GIORGIA MELONI SI PROPONE COME UNA LEADER CHE DÀ UN VOLTO E UN'IDENTITÀ AL PARTITO SENZA RENDERLO 'PERSONALE' COME HA FATTO BERLUSCONI - TUTTAVIA FDI DOVRA' RAFFORZARE LA SUA 'IDENTITA' DI PARTITO', PROPONENDOSI COME RIFERIMENTO DI UNA DESTRA 'DI SISTEMA'. ALTRIMENTI DECLINERA' IN FRETTA"

Ilvo Diamanti per “la Repubblica”

 

berlusconi meloni salvini alle consultazioni

Giorgia Meloni è la "prima donna", in Italia, "a capo del Governo", nella storia della Repubblica italiana. Un evento importante e significativo, per il Paese. Parallelo e conseguente al successo elettorale del partito che guida.

 

I Fratelli d'Italia, FdI. Anche in questo caso, una novità. Perché per la prima volta in Italia si è imposto un partito di destra. Non di centro-destra, come già era avvenuto (spesso) in passato. Quando al "centro della destra" c'era Silvio Berlusconi. Ora però siamo "oltre Berlusconi". Si tratta di una svolta difficile da prevedere, in passato. Anche pochi anni addietro.

meloni berlusconi salvini al quirinale

 

Infatti, i FdI alle precedenti elezioni politiche, nel 2018, avevano ottenuto il 4,4%. Oltre 20 punti in meno, rispetto alla consultazione recente. Per ricostruire la provenienza degli attuali consensi, è sufficiente osservare la parabola degli altri partiti di centro-destra.

 

Alle precedenti elezioni politiche, infatti, la Lega aveva superato il 17% (e alle europee del 2019 il 34%). Lo scorso 25 settembre, però, è scesa sotto al 9%, mentre Forza Italia, che nel 2018 aveva ottenuto il 14%, si è fermata (quasi) all'8%.

 

I FdI hanno, quindi, canalizzato una parte rilevante dei voti persi dagli altri principali (fino a ieri) partiti dell'area. Ma non solo. Perché hanno attratto consensi anche da altre direzioni. In particolare, dal M5S. Soprattutto nel centro-nord (come emerge dalle analisi dell'Istituto Cattaneo). Nello stesso tempo è cresciuta la fiducia verso la leader.

silvio berlusconi matteo salvini giorgia meloni al quirinale

 

Giorgia Meloni. Salita oltre il 50%, nell'ultimo mese. Tuttavia, la sua popolarità risultava elevata anche prima, come emerge dalle indagini condotte da Demos, per l'Atlante Politico di Repubblica.

 

Lo scorso febbraio, sfiorava il 40%. Superata (largamente) solo dai predecessori. Giuseppe Conte e, soprattutto, Mario Draghi. Apprezzato da quasi i due terzi dei cittadini. Poco più rispetto a quanto rilevato nelle settimane scorse. Oggi, però, Draghi ha deciso di uscire dalla scena politica, nella quale, di conseguenza, Giorgia Meloni occupa saldamente il "centro". Non solo per l'incarico che ricopre, ma per il sostegno espresso nei suoi riguardi dai cittadini. Un consenso che ha diverse spiegazioni, come conferma il sondaggio di Demos.

meloni salvini berlusconi al quirinale

 

Anzitutto, politiche. Dettate dal partito votato. Il giudizio verso Giorgia Meloni, infatti, appare larghissimo a centro-destra. Pressoché totale e unanime, fra gli elettori dei FdI e della Lega. E ampiamente maggioritario nella base di Forza Italia. Risulta, peraltro, esteso anche fra chi vota per il "Terzo Polo": Azione e Italia Viva.

 

Mentre scende sensibilmente, com' è prevedibile, a Centro-Sinistra. Nel Pd, infatti, raccoglie la simpatia di un terzo degli elettori. Comunque, non pochi. Fino a toccare il livello minimo (20%) nel M5S. Giorgia Meloni appare, dunque, una leader "divisiva". Apprezzata da una parte e respinta dall'altra.

 

meloni lupi berlusconi e salvini al quirinale

In grado, per questo, di riprodurre la distanza e la frattura fra destra e sinistra. Ma, per la stessa ragione, di riunire e attrarre gli orientamenti degli elettori di centro-destra. Si propone, dunque, come una leader che "personalizza" il partito, gli dà un volto e un'identità. Senza, però, svolgere il ruolo interpretato, in passato, da Berlusconi, rispetto a FI. Il suo "partito personale".

romeo lollobrigida cattaneo meloni lupi berlusconi salvini ronzulli

 

Perché i FdI hanno una storia lunga e un'identità caratterizzata. Marcata. Una leader, in questo caso, può dare loro un volto nuovo. Visibile. Senza, però, ridisegnarne il profilo. Ed è ciò che ha fatto Giorgia Meloni.

 

Che ha dimostrato grande capacità di comunicare con gli elettori. Soprattutto della sua area. Il centro-destra. Utilizzando messaggi efficaci. Di grande appeal per tutti. Anche per coloro che erano, sono e restano lontani dalla destra.

SALVINI BERLUSCONI MELONI LUPI

 

Ha, cioè "normalizzato" la propria immagine attraverso un linguaggio "tradizionale". Tradizionalista. "Una donna, una madre. Cristiana". Come ha espresso e rivendicato nel titolo di un libro, divenuto un manifesto e uno slogan della sua "campagna permanente". Impostata sulla famiglia, sulla religione e sulla (propria) identità di genere.

 

SALVINI BERLUSCONI MELONI

I FdI debbono, quindi, il loro successo, in questa fase, a Giorgia Meloni. Ma il loro futuro non dipende "solo" da lei. A differenza di FI, destinata a spegnersi "insieme al capo". Tuttavia, proprio per questo, dovranno mantenere e rafforzare la loro "identità di partito". Nella società e sul territorio. E nel sistema politico. Proporsi e imporsi come riferimento di una Destra "parte del sistema". E non solo. In caso contrario, rischiano di declinare in fretta. Insieme al Capo. Alla leader.

salvini meloni berlusconi piazza del popolo 2

 

Com' è avvenuto ad altri partiti "personalizzati"... Anche perché non possiamo dimenticare che i FdI si sono imposti con il 26% dei votanti. Cioè, circa il 17% degli elettori.

Sufficienti per affermarsi alle elezioni. Non certo per dare "un volto" al Paese.

BERLUSCONI SALVINI MELONIMURALE SALVINI MELONI BERLUSCONI CENTRO DI ROMA

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...