enrico letta silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini giuseppe conte elezioni politiche

IL "GRANDE CENTRO" NON E' ANCORA NATO ED E' GIA' DETERMINANTE - NEI SONDAGGI DI D'ALIMONTE, LA COALIZIONE DI CENTRODESTRA (FORZA ITALIA, LEGA E FDI) GODE DI UN DISCRETO VANTAGGIO RISPETTO AL CENTROSINISTRA FORMATO DA PD, M5S, VERDI E PARTITINI DI SINISTRA: 49,5% A 43,4% - E POI C'E' UN 7% DI ELETTORI REFRATTARI AL BIPOLARISMO CHE POTREBBE SCEGLIERE UN TERZO INCOMODO (E RISULTARE DECISIVO) - ALLARME ROSSO IN CASA GRILLINA: IL M5S E' PRECIPITATO ALL'11% MENTRE FORZA ITALIA E' RISALITA ALMENO AL 10%...

BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE

Roberto D'Alimonte per il "Sole 24 Ore"

 

Ci sono novità e conferme nel sondaggio Winpoll-IlSole24Ore, il primo dopo le elezioni amministrative di ottobre. Le novità riguardano Forza Italia e M5s. Da mesi entrambi i partiti erano inchiodati alle stesse percentuali in fatto di intenzioni di voto. Il partito di Berlusconi oscillava tra il 7 e l'8% mentre quello di Conte stava tra il 15 e il 16%. Oggi il primo viene stimato sopra il 10%, il secondo all'11%. Un sondaggio non fa una certezza.

 

giuseppe conte enrico letta

E questo che pubblichiamo oggi potrebbe sovrastimare Forza Italia e sottostimare il M5S, ma ci sono buone ragioni per spiegare la crescita di Forza Italia e la decrescita del Movimento. Nel primo caso non si può prescindere dal ruolo di Berlusconi. Il Cavaliere è ridisceso in campo dopo mesi di assenza. Il "patto di Villa Grande", per quanto stilato frettolosamente, lo ha rilegittimato come componente imprescindibile della coalizione di centrodestra. L'aver convinto Salvini e Meloni ad accettarlo come candidato unico del centrodestra al Quirinale gli ha ridato una visibilità e un ruolo che da tempo non aveva. S

 

salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa

e a questo si aggiunge la buona performance di Forza Italia alle ultime amministrative e le difficoltà dei suoi alleati non ci si deve meravigliare che una quota di elettori che lo aveva abbandonato sia tornata all'ovile. Nel caso del M5s è esattamente l'opposto. Conte annaspa. Da mesi il suo partito è in cerca di una identità e di una strategia. È in una sorta di limbo. Il vecchio Movimento è morto ma il nuovo non è ancora nato. Le amministrative sono andate molto male e non sono servite ad accelerare la definizione di un nuovo profilo e di una nuova classe dirigente. Il risultato è una continua erosione dei consensi.

 

letta conte

Si vedrà in futuro con altri sondaggi se l'11% rappresenta una flessione temporanea o un ulteriore smottamento della sua vecchia base elettorale. Quanto ai tre partiti maggiori la nostra stima delle intenzioni di voto li mette più o meno tutti sullo stesso piano. Le differenze tra loro sono comprese all'interno del margine di errore statistico. Il Pd risulta oggi essere il primo partito ma il centrodestra è la prima coalizione. Infatti la coalizione formata da Fi, Lega e Fdi gode di un discreto vantaggio rispetto alla coalizione di centrosinistra formata da Sinistra, Pd, M5s e Verdi: 49,5% a 43,4%.

 

renzi calenda

Fuori dai due schieramenti maggiori resta un 7% di elettori refrattari allo schema bipolare. Abbiamo deliberatamente voluto fare la domanda sulle coalizioni per capire meglio i rapporti di forza tra i due probabili schieramenti alle prossime elezioni invece di limitarci alla somma dei voti di lista. Nella coalizione di centrosinistra non abbiamo incluso né i partiti di estrema sinistra né quelli di centro (compreso Italia Viva).

 

Nonostante la strategia di Letta sia quella di allargare il campo indistintamente a tutte le formazioni che fanno parte dello schieramento progressista le probabilità che riesca in questa impresa non sono alte. I nostri dati non dicono cosa succederebbe se ci riuscisse, ma dicono che se non ci riuscisse il gap con il centrodestra sarebbe troppo ampio per sperare di vincere.

 

luigi brugnaro e giovanni toti

Ma se invece riuscisse a sommare, non solo al vertice ma anche a livello elettorale, tutte le componenti del suo campo, pescando nel 7% non schierato, il discorso cambierebbe. In fondo, è vero che l'Italia è divisa politicamente a metà, ma è anche vero che la metà di centrodestra, nonostante le diverse linee politiche dei suoi membri, è meno frammentata e più aggregabile a livello elettorale della metà di centrosinistra. Il "campo largo" di Letta è una ammucchiata di formazioni troppo numerose e troppo eterogenee per poter essere aggregabili con l'attuale sistema elettorale. Prodi riuscì nelle elezioni del 2006 a mettere insieme sotto l'ombrello della Unione ben 14 liste ma il sistema elettorale era un proporzionale con premio di maggioranza.

mario draghi giuseppe conteu

 

Oggi ci sono i collegi uninominali. E questo fa una bella differenza. Questa volta in peggio per il centrosinistra. Concludiamo su Draghi. Su questo tema non ci sono novità ma solo conferme. Agli italiani continua a piacere come sta guidando il paese. È un consenso trasversale. Nel complesso il 76% giudica molto o abbastanza positivamente la sua gestione della pandemia.

MARIO DRAGHI E MARIO MONTI

 

Disaggregando il dato in base alle intenzioni di voto si vede come in nessun partito il giudizio positivo è inferiore alla maggioranza degli intervistati. I valori più alti si trovano tra i sostenitori di Pd, M5s e Forza Italia ma anche nel caso del partito della Meloni il 64% si esprime a favore. Sulla gestione della economia il quadro è più sfumato ma comunque positivo. La netta impressione al momento è che se Draghi restasse al suo posto ancora a lungo agli italiani non dispiacerebbe. Ma è solo una impressione.

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…