franco gabrielli

"GLI ITALIANI DEVONO ESSERE CONSAPEVOLI DEL RISCHIO TERRORISMO" - L'AUTORITA' DELEGATA AI SERVIZI SEGRETI, FRANCO GABRIELLI, RICHIAMA AL PERICOLO DI ATTENTATI IN ITALIA: "SUL WEB E' RIPARTITA ALLA GRANDE LA PROPAGANDA JIHADISTA. ABBIAMO DI FRONTE UN AVVERSARIO SFUGGENTE - L'INTELLIGENCE EUROPEA È UN CONTROSENSO PERCHÉ È UN PRESIDIO DELLA SOVRANITÀ NAZIONALE. È NORMALE CHE GLI 007 NELLA RICERCA INFORMATIVA SVOLGANO ATTIVITÀ NON CONVENZIONALI, ANCHE COMMETTENDO REATI AUTORIZZATI E CIRCOSCRITTI. QUESTA FUTURA INTELLIGENCE COMUNE A CHI DOVREBBE FARE RIFERIMENTO? SI DICE DI UNA REGIA EUROPEA. E CHI FISSA LE PRIORITÀ, SE POI NON C'È UN SINGOLO ARGOMENTO SU CUI I 27 GOVERNI SIANO D'ACCORDO?"

Francesco Grignetti per "la Stampa"

 

FRANCO GABRIELLI

Ovviamente non ama passare per allarmista, Franco Gabrielli, ex direttore della Protezione civile, ex capo della polizia, oggi sottosegretario alla Presidenza con delega ai servizi segreti. L'uomo che sussurra alle spie per mandato di Mario Draghi. No, non gli piace il ruolo di chi getta allarmi invano. Ma questo è il suo ruolo: sovrintendere ad uno degli apparati più delicati e misteriosi dello Stato, e allo stesso tempo avvertire gli italiani che non viviamo nel migliore dei mondi possibili.

 

E quindi precisa: «Se recentemente ho detto che c'è un rischio immanente del terrorismo islamico, non l'ho certo fatto, come qualcuno maliziosamente ha suggerito, per mettere le mani avanti. Del tipo "io l'avevo detto" a scanso di responsabilità. Anche perché, se accadesse un qualcosa, le responsabilità sarebbe ben difficile scansarle».

 

jihadisti

E allora, sottosegretario Gabrielli, affrontiamoli questi rischi, senza drammatizzare, ma neanche sottovalutare.

«Guardi, sono cose che in realtà vado dicendo da tempo. Abbiamo un problema che è la vulnerabilità psicologica. Io credo che sia un bene preparare le persone alla consapevolezza per gestire anche le emozioni. È ovvio che fa un certo effetto, un evento terroristico. Però dobbiamo anche dire che in Europa, dal 2015 a oggi, diciamo dopo la strage a Parigi di "Charlie Hebdo", si sono registrate oltre 350 vittime per attentati.

 

jihadista

Ora, soltanto sulle strade italiane, ogni anno dobbiamo lamentare 3400 morti per incidente stradale. Questo non per fare paragoni impropri, ma per dire che nella realtà ci sono dei rischi che accettiamo. Se vogliamo salvaguardare i valori delle nostre società occidentali, libere, aperte, democratiche, dobbiamo da un lato pretendere che gli apparati di sicurezza facciano il massimo per proteggerci, ma dall'altra dobbiamo anche accettare un margine di rischio.

 

E la vulnerabilità psicologica ci porterebbe a una reazione che in pratica farebbe soltanto il gioco di chi vuole farci cambiare stile di vita. Ecco perché, quando parlo di minaccia immanente, non intendo mandare un messaggio di paura, contribuendo proprio io a fare del terrorismo psicologico. È esattamente il contrario. Io intendo dire: attenzione, questo rischio purtroppo fa parte delle nostre società aperte».

 

SERGIO MATTARELLA FRANCO GABRIELLI

A proposito di forze di polizia, lei ha ricordato che rischiano di essere un target dei terroristi.

«Premesso che occorre una grande attività di prevenzione per intercettare una minaccia terroristica prima che si realizzi, dobbiamo riconoscere che abbiamo di fronte un avversario sfuggente. Ricorro a una definizione dello studioso francese Gilles Kepel: esiste il "jihadismo d'ambiente" che va al di là dei "lupi solitari". Nel jihadismo d'ambiente non occorre un'attivazione da lontano. Né ci sono filiere da ripercorrere».

 

Perché sono soggetti che si radicalizzano da soli, imbevuti di follie che trovano su Internet.

talebani conquistano valle del panshir 4

«Come è facile capire, è un'ulteriore evoluzione negativa. La possibilità di intercettarli e prevenirli è molto più complicata. E quindi la risposta degli apparati in questo caso dev' essere tesa soprattutto alla riduzione del danno, ovvero intervenire e neutralizzarli il prima possibile.

 

Da questo punto di vista, la differenza è la reattività degli operatori. Innanzitutto una intelligente pianificazione delle presenze sul territorio e la prontezza dei reparti speciali, ma anche la reattività del singolo agente o carabiniere del presidio territoriale. E quest' ultima, invece, non sempre la percepisco. Le esperienze straniere, peraltro, soprattutto francesi, mostrano come la gran parte degli obiettivi vestiva una divisa».

talebani conquistano valle del panshir 3

 

Si dice che dopo la vicenda dell'Afghanistan, sul web sia ripartita alla grande la propaganda jihadista. Lei pensa che possa fare da innesco a una ripresa terroristica?

«Assolutamente sì. L'intera storia, anche per le modalità con cui le truppe alleate hanno lasciato l'Afghanistan, è devastante. La narrativa jihadista se ne è subito impadronita e tende a raccontare che non soltanto è possibile resistere agli eserciti più potenti del mondo, ma addirittura vincere. Nella loro propaganda, un esercito approssimativo, quasi un esercito di straccioni, il che non è, può combattere alla pari con un esercito super-armato e super-tecnologico perché motivato da qualcosa di più grande, che è questa perversa visione religiosa. Tutto carburante per il jihadismo d'ambiente».

analista intelligence

 

Due giorni fa, però, lei ha ironizzato sul fatto che sembra svanita dal radar la criminalità organizzata.

«Certo. Ora va di moda, lo dico tra virgolette, parlare della minaccia terroristica. Ma quella criminale? E quella cibernetica? Ce ne accorgiamo solo quando mettono in ginocchio la sanità del Lazio? Sono cose che sempre più faranno parte della nostra condizione, e a cui siamo chiamati a rispondere sempre, tutti i giorni».

 

Ecco, il presidente Mario Draghi ha appena riaffermato che si vigilerà sull'uso dei miliardi europei, perché gli appetiti delle mafie già s'avvertono. Possiamo immaginare che l'intelligence sia proiettata su questa partita?

MARIO DRAGHI CON LA MASCHERINA

«Non posso che plaudire alle scelte del ministero dell'Interno e del Dipartimento di Ps. All'indomani della mera notizia che sarebbe arrivata dall'Europa una cospicua mole di miliardi per combattere gli effetti della pandemia, sono stati subito attivati degli organismi di vigilanza. Sa, i clan della criminalità organizzata non sono Onlus. La loro unica ragione d'esistere è l'illecito arricchimento. Va però sottolineato che il nostro Paese, ahimé, per la sua storia di illegalità, dispone di un robusto apparato legislativo e repressivo. E ovviamente il comparto d'intelligence è stato attivato».

 

Senta, ma non teme l'approssimarsi di una tempesta perfetta, tra risveglio del terrorismo internazionale, attivismo probabile delle mafie, tensioni fortissime che spaccano la società italiana per vaccini e Green Pass?

GREEN PASS

«Se dicessi di non essere preoccupato, direi cose non vere. Preoccupato, ma non terrorizzato. E torno al discorso sulla vulnerabilità psicologica. Ricordo a tutti che questo Paese è uscito da crisi peggiori. Nel 1992 si sommò l'implosione della Prima Repubblica, la crisi del Sisde, un Presidente della Repubblica che andò in tv a gridare "Non ci sto", e le bombe di mafia. Eppure ne siamo usciti. I rischi ci sono ed è giusto spiegarlo agli italiani. Allo stesso tempo, certo catastrofismo, come se fossimo sull'orlo di chissà quale baratro, non è corretto e non ci aiuta. La stragrande maggioranza dei cittadini di questo Paese sta lavorando per riprendersi. I dati macroeconomici raccontano di un Paese che ha la capacità di traguardare verso un futuro migliore».

 

franco gabrielli foto di bacco

E intanto il mondo corre non si sa verso dove. Il Patto tra Australia, Gran Bretagna e Stati Uniti prefigura una nuova guerra fredda contro la Cina, ma scuote anche l'Occidente. C'è chi pensa che sia il momento di una Difesa comune europea e anche di un'intelligence della Ue. Lei come la vede?

«Guardi, è un dibattito stimolante. Ma io penso che ipotizzare un'intelligence europea, significa che non si è capito che cosa è l'intelligence. L'intelligence è presidio della sovranità nazionale. Faccio un esempio: è normale attività che l'intelligence nella ricerca informativa svolga attività non convenzionali, anche commettendo reati, che vengono rigorosamente autorizzati e circoscritti dall'autorità politica.

 

MARIO DRAGHI AL TELEFONO

Questo prescrive la legge in Italia, come dappertutto. Ora, mi domando, questa futura intelligence comune a quale soggetto politico dovrebbe fare riferimento? Si dice di una regia europea. E chi dovrebbe fissare le priorità, se poi non c'è un singolo argomento su cui i ventisette governi siano d'accordo?».

 

Resta comunque un dibattito...

«...Stimolante».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, IL PREMIER CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)