conte salvini von der leyen

"LA PROSSIMA FINANZIARIA? IL DEFICIT DI SICURO NON PUO' STARE SOTTO AL 2%" - SALVINI METTE SUL TAVOLO IL SUO PISTOLONE PER LA PROSSIMA TRATTATIVA CON LA COMMISSIONE UE - PRIMA DI ACCENDERE LA MICCIA, IL LEGHISTA VUOLE CAPIRE CHE ARIA TIRA A BRUXELLES CON LA SCELTA DEL COMMISSARIO ITALIANO - SE LA VON DER LEYEN RIMBALZA TUTTI I NOMI SCELTI DALLA LEGA ALLORA…

Marco Conti per "il Messaggero"

 

ursula von der leyen incontra giuseppe conte a palazzo chigi 1

Per fugare ogni dubbio alla fine precisa che «la mia linea è evidentemente molto diversa da quella di Tria». Eppure Matteo Salvini inaugura la stagione della legge di Bilancio in modo diverso dalla precedente. Oltre alle riunioni consultive con le parti sociali, la dura lezione dello spread potrebbe aver compiuto il miracolo perché il leader della Lega ieri di fatto non ha posto al ministro dell'Economia paletti insormontabili.

 

Pur precisando la distanza, ed evocando la necessità di «una manovra coraggiosa» e di «trattative con la prossima Commissione Ue», il ministro dell'Interno si è limitato a pronunciare un solo numero quando ha detto che sul deficit «di sicuro non si può stare sotto al 2%».

matteo salvini luigi di maio

 

L'asticella del ministro dell'Economia è all'1,8% e in linea con le promesse fatte il 2 luglio a Bruxelles. In quella riunione del consiglio dei ministri che ha licenziato la lettera che ha evitato la procedura d'infrazione, era presente Salvini che anche ieri ha evitato di attaccare Bruxelles e la Commissione vecchia e nuova. Gli ultimatum non mancano nelle dichiarazioni del ministro dell'Interno e alimentano la narrazione leghista di un governo che si vuole precario, ma non è questo il momento per l'affondo.

 

LA FRUTTA

GIOVANNI TRIA MATTEO SALVINI

Una linea cauta che sembra quella di Luigi Di Maio divenuto talmente realista da chiedere, lui a Salvini, le coperture della flat tax. Ma poichè «il vero problema - ammette il viceministro Garavaglia - è come far salire il pil», con lo 0,2 di crescita si rischia di non andare molto lontano visto che, prima di tagliare le tasse e ridurre il cuneo fiscale, occorre affrontare il nodo della clausole di salvaguardia e di un possibile aumento dell'Iva da 23 miliardi. Malgrado i penultimatum, Salvini non sembra aver ancora deciso se e quando staccare la spina all'esecutivo Conte anche se continua a tenere caldi alcuni tempi - vedi l'attacco salviniano di ieri al reddito di cittadinanza - sui quali motivare la rottura.

 

ursula von der leyen

Nell'attesa Lega e M5S hanno presentato al Mef le loro proposte e, come lo scorso anno si contrapposero con Quota100 e Reddito, stavolta i due cavalli di battaglia sono flat-tax da un lato e salario minimo più cuneo fiscale dall'altro. Cinque miliardi ciascuno che Tria dovrà trovare.

 

Cinque per il taglio delle tasse, ai quali si aggiungeranno i dieci degli 80 euro di Renzi, e cinque per tagliare il costo del lavoro in modo da accontentare le imprese che poco tollerano l'introduzione del salario minimo. Con le truppe schierate e che invocano le elezioni «quanto prima», Salvini intende presentarsi - per ora - in questo modo al tavolo delle trattative dove però le incognite non sono i Cinquestelle, ma le mosse della von der Leyen.

GIOVANNI TRIA

 

Importate per Salvini sarà capire quale sarà la piega che intende dare l'ex ministra tedesca alla Commissione. Se anche nella Commissione vale il principio del cordone sanitario -applicato nel Parlamento europeo e che ha messo fuori gioco la Lega - e quali margini ha per poter concedere flessibilità e per poter interpretyare in modo diverso i trattati.

 

IL PENULTIMATUM

Il «se si potrà andare avanti lo vedremo anche prima di settembre», pronunciato ieri da Salvini, spiega questa attesa in attesa della conclusione della partita che si gioca a Bruxelles. Sinora l'Italia non è riuscita a spuntare la delega pesante promessa a Conte. I nomi fatti dal leader della Lega al premier, seppur troppi e un po' vaghi, hanno sollevato forti dubbi. Al punto che la presidente della Commissione Ue è in attesa di nuove proposte entro Ferragosto.

 

ursula von der leyen 4

Ma Salvini non intende mollare facilmente perché cedere sul commissario, permettendo la nomina di un tecnico, significa prendere atto dell'esistenza del cordone sanitario e di una non volontà della nuova Commissione di cambiare le politiche economiche seguite sinora. Materia buona, per il leader della Lega, per dichiarare aperte le ostilità con Bruxelles. Ma poichè Conte si muove, di concerto con il Quirinale, su un piano di dialogo e non di scontro con l'Unione e il Def che Tria presenterà a settembre sarà su questa scia, il corto circuito sarà inevitabile e offrirà a Salvini l'occasione che cercava per dichiarare finita l'esperienza di governo con il M5S.

 

CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA

Ottenere il decreto di scioglimento delle Camere in cambio dell'approvazione di una qualsiasi manovra di bilancio che eviti l'esercizio provvisorio, sarà a quel punto l'obbiettivo del leader della Lega che non vuole che passi molto tempo tra lo scioglimento del Parlamento e il voto.

 

D'altra parte spazi per nuove maggioranze e nuovi esecutivi di lunga durata, e non puramente elettorali, non ce ne sono. Oltretutto se si considera che la data delle elezioni potrebbe essere fissata nei mesi del nuovo anno, si potrebbe votare - causa referendum - senza la riforma costituzionale che taglia il numero degli eletti alla Camera e al Sanato. Una prospettiva che piace molto anche ai parlamentari d'opposizione.

Ultimi Dagoreport

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…