trump salvini

"I SERVIZI AMERICANI POSSONO AVER INTERESSE A SCREDITARMI?" - NON SFUGGE AFFATTO A SALVINI LA CIRCOSTANZA CHE IL SITO “BUZZFEED” SIA STATUNITENSE E PER DI PIÙ CONSIDERATO "NON OSTILE" A TRUMP - È ANCHE UN COLPO INFERTO AL PARTITO SOVRANISTA ITALIANO CHE TENTA DI ACCREDITARSI COME INTERLOCUTORE CREDIBILE PROPRIO CON GLI USA, NEL TENTATIVO DI AFFRANCARSI DAL MARCHIO FILO-PUTIN – E NELLA UE LA LEGA RESTA A SECCO DI POSTI

 

 

Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

 

matteo salvini con vladimir putin

"Cosa sta succedendo? Perché adesso? Chi mi vuole colpire?" Gli audio diffusi dal sito americano d'informazione BuzzFeed fanno giusto in tempo ad essere pubblicati che Matteo Salvini viene paralizzato dal dubbio. E dalla paura. Qualcosa non gli torna, nella storia della presunta trattativa tra il leghista Gianluca Savoini e uomini di Putin, come racconta chi ha avuto modo di raccogliere sfoghi e inquietanti interrogativi del vicepremier, prima che iniziasse il vertice serale a Palazzo Chigi.

 

donald trump matteo salvini

Al capo del Viminale e allo stato maggiore del partito non sfugge affatto la circostanza che il sito sia statunitense e per di più considerato "non ostile" alla Casa Bianca. "I servizi americani possono aver interesse a screditarmi?" Per di più, viene fatto notare, tutto accade a meno di un mese dalla visita a Washington nel corso della quale il leader leghista (era il 17 giugno) ha incontrato il vicepresidente statunitense Mike Pence e il Segretario di Stato Mike Pompeo. L'operazione mediatica indubbiamente mette in cattiva luce la Federazione russa al cospetto della nuova Europa che sta prendendo forma.

 

SALVINI E MIKE POMPEO

Ma è anche un colpo inferto al partito sovranista italiano che tenta di accreditarsi come interlocutore credibile proprio con gli Usa, nel tentativo di affrancarsi dal marchio filo-Putin. Dunque, cosa è accaduto, qualcosa può essere andato storto nel faccia a faccia di un mese fa?, è l'interrogativo. Impegni poi non rispettati? Sull'intervento di supporto in Siria, per esempio? Sul gasdotto da far transitare dalla Puglia? La galassia salviniana in queste ore è una maionese impazzita. "Oppure è opera degli stessi russi? Un segnale?"

 

vladimir putin brinda con giuseppe conte e salvini con savoini sullo sfondo

Nei capannelli di Montecitorio tra i leghisti non si parla d'altro, ma si brancola nel buio. Più o meno come il loro capo. C'è imbarazzo per la presenza di Savoini alla cena di Villa Madama di giovedì scorso organizzata dalla Presidenza del Consiglio per la visita di Putin a Roma. Nelle foto che immortalano il presidente russo e Salvini si intravede, sullo sfondo, la sagoma del faccendiere. Che ci faceva lì? Invitato da chi? Savoini stesso, in un tweet, si vanta in tempo reale: "Con grande piacere ho partecipato alla cena governativa in onore della visita di Vladimir Putin in Italia".

VLADIMIR PUTIN E GIANLUCA SAVOINI

 

In un primo tempo, Salvini non scarica la vecchia conoscenza, si limita a metà giornata a minacciare querele. Ma non chiarisce i suoi rapporti con l'ex portavoce, oggi alla guida dell'associazione Lombardia-Russia. In serata invece, lasciando Chigi, per la prima volta prende le distanze (cedendo in questo alle pressioni dei più fidati tra i suoi): "Io non so la gente con chi parla e perché parla - dice riferendosi all'imprenditore - Rispondo solo di quel che faccio io e il mio movimento. Non abbiamo mai avuto un soldo". Dunque, querela contro Savoini? "Da segretario della Lega farò tutto quel che devo fare". La linea difensiva diventa: l'imprenditore ha agito e parlato a titolo personale.

 

MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI

Adesso il vero problema per la Lega sono le ricadute che lo scandalo produrrà in Europa, giusto in questi giorni cruciali di trattativa del governo gialloverde con la nuova Commissione per ottenere un commissario italiano di prima fascia (si punta alla Concorrenza), per di più leghista. Il clima è pessimo. Già ieri il gruppo Salvini-Le Pen a Bruxelles non ha incassato nemmeno una delle due presidenze e delle nove vicepresidenze di commissione parlamentare che sulla carta sarebbero spettate al gruppo sovranista Ue.

matteo salvini come donald trump 1

 

"Vergognoso razzismo", ha definito il leader quella sorta di "cordone sanitario" che popolari e socialisti hanno costruito attorno all'asse di destra italo-francese. Era già accaduto con le vicepresidenze del Parlamento. Per il commissario, la Lega punta ancora su Giancarlo Giorgetti. Ma con quali chances?, si chiedono ora. L'immagine di una ipotetica trattativa con emissari della Russia sotto sanzioni Ue non aiuta.

matteo salvini giancarlo giorgetti

 

"Abbiamo dei principi sul rispetto del diritto internazionale e dello Stato di diritto - sottolineava giusto ieri la nuova presidente designata Ursula Von der Leyen - L'Ue deve negoziare con la Russia da una posizione di forza, perché il Cremlino non perdona la debolezza". I russi, anche per i prossimi cinque anni, non verranno considerati amici di Bruxelles, è il messaggio. Se a qualcuno ancora non fosse chiaro.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…