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"STIMIAMO LA CRESCITA INTORNO AL 6%, È PRONTO UN INTERVENTO DA 3 MILIARDI PER LIMITARE I RINCARI DI LUCE E GAS" - MARIO DRAGHI SI BECCA LA STANDING OVATION ALL'ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA, CHE GLI CHIEDE DI RESTARE IL PIÙ A LUNGO POSSIBILE ALLA GUIDA DEL PAESE: "IN QUESTO MOMENTO I SOLDI SI DANNO E NON SI PRENDONO. SE RIUSCIREMO A TENERE SOTTO CONTROLLO LA CURVA DEL CONTAGIO POTREMO ALLENTARE ULTERIORMENTE LE RESTRIZIONI…"

Michelangelo Borrillo per www.corriere.it

 

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L’economia crescerà, fino al 6% di Pil. Sulle bollette sono pronti 3 miliardi per limitare i rincari di gas e luce. Ma adesso bisogna cominciare a pensare a un patto economico produttivo e sociale nel Paese in cui tutti dobbiamo metterci seduti tutti insieme per parlare di cosa si fa sui vari capitoli.

 

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, nel suo intervento all’assemblea di Confindustria, ha fatto il punto sulla situazione economica attuale ma ha anche tracciato le linee guida della prossima ripresa.

 

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E lo ha fatto davanti a una platea che, per voce del presidente degli industriali Carlo Bonomi, gli aveva appena chiesto di rimanere il più a lungo possibile alla guida del Paese. Che gli ha tributato una standing ovation quando — tra le altre cose — ha ribadito «che il governo da parte sua non ha intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono».

 

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La crescita del Pil

«Le previsioni del governo che presenteremo a giorni — ha sottolineato Draghi — stimano una crescita intorno al 6% quest’anno». La sfida, ha aggiunto, è che la ripresa sia duratura e sostenibile.

 

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Nel suo discorso il capo dell’esecutivo ha anche affrontato il tema dell’emergenza Covid, spiegando che l’Italia è vicina all’obiettivo dell’80% di vaccinati entro settembre. «Se riusciremo a tenere sotto controllo la curva del contagio — è la promessa di Draghi — potremo allentare ulteriormente le restrizioni che sono ancora in vigore ad esempio nei luoghi di lavoro, nei cinema, nei teatri, negli stadi e negli altri spazi di sport e cultura».

 

Il green pass strumento di libertà

Il premier ha ribadito di considerare il green pass uno strumento di libertà e sicurezza, «per difendere i cittadini e i lavoratori e tenere aperte le scuole e le attività economiche».

 

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Durante il suo discorso, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha detto che Confindustria si augura che il premier Mario Draghi «continui a lungo nella sua attuale esperienza» e ha lanciato un messaggio ai partiti, di non attentare alla «coesione del governo pensando alle prossime amministrative con veti e manovre in vista della scelta da fare per il Quirinale». C’è stata una lunga standing ovation per il premier Draghi, che si è alzato per ringraziare per le parole di Bonomi.

 

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La strategia anti rincaro delle bollette

Draghi si è soffermato anche sul tema dei rincari delle bollette: «Il governo è impegnato a trovare soluzioni immediate» all’aumento dei costi energetici «e a disegnare strategie di lungo periodo per ridurre le nostre vulnerabilità: in assenza di un intervento del governo, nel prossimo trimestre il prezzo dell’elettricità potrebbe salire del 40%, e quello del gas del 30% — ha spiegato — per questo abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese. Potenziamo il bonus luce e gas per proteggere soprattutto le fasce meno abbienti. Si tratta complessivamente di un intervento di oltre 3 miliardi, che fa seguito a quello da 1,2 miliardi avvenuto a giugno. E che ha una forte valenza sociale, per aiutare in particolare i più poveri e i più fragili», ha aggiunto.

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Il «Patto per l’Italia»

Draghi non si è sottratto ad analisi più strettamente politiche, legate alla sua esperienza da premier: «Un governo che cerca di non far danni è molto, ma non basta per affrontare le sfide dei prossimi anni, in primis le tensioni geopolitiche, il protezionismo, ma anche il probabile mutare delle condizioni finanziarie, il graduale affievolirsi degli stimoli di bilancio. È quando l’intero quadro di riferimento politico, economico e sociale cambia che più occorre essere uniti per non aggiungere incertezza interna a quella esterna», ha aggiunto.

 

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Il riferimento è anche alla platea di imprenditori presenti, con l’invito a far quadrato per un Patto per l’Italia «dal quale nessuno può chiamarsi fuori». «Niente è più facile — ha spiegato — che nel momento in cui il quadro complessivo cambia, le relazioni industriali vadano particolarmente sotto pressione e invece bisogna essere capaci di tenerle. Le parole di Bonomi suggeriscono che si possa iniziare a pensare a un patto economico, produttivo, sociale del Paese. Ci sono tantissime cose di cui discutiamo continuamente che possono essere materia di questo patto. La definisco una prospettiva economica condivisa. Bisogna mettersi seduti tutti insieme».

 

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