tomaso montanari

"TOMASO MONTANARI È UN FUSARO CHE CE L'HA FATTA O UNA PAOLA TAVERNA CHE NON È RIUSCITA A ENTRARE IN PARLAMENTO?" - L'ODIOGRAFIA DEL CRITICO D'URTO BY "IL GIORNALE": "E' UN ODIATORE DI SALVINI E DELLA MELONI. ALLIEVO MORALE DELL'ULTRA CONSERVATORE SALVATORE SETTIS, AMICO DELLA COMPIANTA ZARINA GIULIA MARIA CRESPI (FATICÒ A ENTRARE NEL SUO SALOTTO, MA POI CI LITIGÒ PER UN BURRI), E' UN FORMIDABILE POLEMISTA. MA SE GLI INTELLETTUALI - A SINISTRA - SONO COME MONTANARI, NON C'È DA STUPIRSI CHE MOLTI VEDANO FEDEZ COME IL LEADER DEL PD POST LETTA…"

Luigi Mascheroni per “Il Giornale”

 

tomaso montanari

Tutto cominciò quando Lilli Gruber provò a convincere gli italiani che, oltre a quella di Beppe Severgnini e Rula Jebreal, l'opinione di Tomaso Montanari, storico dell'arte televisivo, fosse meritevole di essere ascoltata. Il talk show, del resto, è soltanto la declinazione più spettacolare delle mostre, dal latino monstrare, derivazione di monstrum: con senso di biasimo, riferito a cose che sarebbe conveniente tenere nascoste. Critico molto preparato e intellettuale troppo politicizzato, Tomaso Montanari da Firenze e di sinistra, in direzione ostinata e contraria anche al Pd - non ha mai tenuto nascoste le proprie avversioni.

 

tomaso montanari al tavolo con la sinistra

Cose che non sopporta: Matteo Renzi, i sindaci della sua città (tutti), i turbo-liberisti, ma anche i liberali, Matteo Salvini (però un po' meno di Matteo Renzi), l'arte contemporanea («La libertà degli artisti contemporanei coincide con la loro massima irrilevanza»), Renzi, i ragni pelosi, mettersi la cravatta, il fatto che Vittorio Sgarbi venda più di lui, Renzi, la riduzione di Firenze al suo brand, l'idea che anche chi non ha sostenuto una biennalizzazione di Storia dell'architettura e un esame di Museologia possa passeggiare in infradito per le città d'arte, le infradito, Renzi, Renzi in infradito e i politici in generale. «Non è che ai politici italiani non interessi la cultura. È che sono molto ignoranti».

 

tomaso montanari 4

Quando il qualunquismo si salda al populismo. Bacioni. A Tomaso Montanari con una «M» in meno e un surplus di pubblicazioni la Cultura interessa (in realtà solo Bernini e il Barocco...), ma la politica di più. Fra un trompe-l'oeil di Pietro da Cortona e l'engagement, meglio un posto nella Commissione per la riforma del Ministero per i Beni Culturali. E fra i ritratti di Velázquez e l'etica politica, perché non accettare dal ministro Franceschini - dopo aver sfiorato la querela - la presidenza della Fondazione Richard Ginori? Una volta di sé ha detto: «Sono antipatico e inopportuno».

 

tomaso montanari 3

Come dargli torto? Sempre dalla parte della ragione come tutti i migliori intellò (bistecca fiorentina, ribollita, lampredotto, cantucci e crema della Gauche caviar, ottima all'Enoteca Pinchiorri); di indole modesta («Ogni volta che leggo Dante non posso dimenticare di essere stato battezzato nello stesso battistero»); riservato (solo una cosa adora più degli abissi del Tiepolo: essere ospite a Otto e mezzo);

 

odiatore zdanoviano di Salvini e della Meloni (anche nell'arte la destra è mediocre: tutti i geni, da Michelangelo in giù, sono mancini); già ordinario di Storia dell'arte all'Università di Napoli, di Roma Tor Vergata e della Tuscia, con persino una laurea honoris causa alla Leopolda in Antirenzismo (i due non si sopportano da quando studiavano nello stesso liceo a Firenze, poi ai tempi della Giunta Rossi l'antipatia divenne astio: il governatore aveva promesso a Montanari l'assessorato alla Cultura, ma Renzi mise il veto... può capitare...), e convinto sostenitore della specializzazione professionale: nella vita si fa una sola cosa, ma fatta bene: «Basta con questa multidisciplinarietà!» (è docente universitario, consulente ministeriale, opinionista, saggista, editorialista, critico e autore televisivo), Tomaso Montanari è da qualche giorno anche il nuovo rettore dell'Università per Stranieri di Siena. Sbaragliando le squadracce liberali infiltratesi nell'ateneo, è stato eletto con percentuali campane: l'87% dei voti. Ma c'è da dire che era l'unico candidato...

tomaso montanari 2

 

A sinistra della sinistra adorano i plebisciti. Nelle prime dichiarazioni, Montanari ha affermato: «Saremo nemici delle diseguaglianze, rispettando le differenze». Che, a pensarci, è una cosa che negli ultimi duecento anni hanno ripetuto in tanti, da Karl Marx ai socialisti utopisti, dalla Destra sociale a Salvini. Multiculturalismo in salsa sovranista. La domanda è: Montanari è un Fusaro che ce l'ha fatta o una Paola Taverna che non è riuscita a entrare in Parlamento?

 

tomaso montanari 5

A proposito di democrazia, il progetto politico del «Prof» è una squadra di governo composta da: Greta Thunberg all'Ambiente, Marta Fana all'Economia, Elly Schlein al Gender, Andrea Crisanti a Sanita&Lockdown, Davigo alla Custodia cautelare, Carola Rackete alla Marina mercantile, Lilli Gruber alle Comunicazioni, Ali Khamenei ai Rapporti con il Vaticano, Tomaso Montanari ai Beni culturali, Kim Jong-un agli Esteri. E il Canaro della Magliana? Del resto, come ha detto una volta: «Sono Amici miei».

 

matteo salvini e giorgia meloni

Come se fosse Antani. Allievo morale dell'ultra conservatore Salvatore Settis, amico della compianta zarina Giulia Maria Crespi (faticò a entrare nel suo salotto, ma poi ci litigò per un Burri), già membro del consiglio nazionale di «Italia Nostra», formidabile polemista quando Chiara Ferragni trasformò gli Uffizi nello «sfondo di un'influencer», inflessibile sostenitore del NO, qualsiasi sia la domanda («Mi si NoTav di più se vengo e me ne sto in disparte, o se non vengo per niente?»), feroce pamphlettista versus le mostre blockbuster («Ma perché la gente va a vedere gli Impressionisti e Caravaggio?!

tomaso montanari a otto e mezzo

 

Stiano a casa a guardare la Gruber!») e furioso Savonarola contro la Firenze dell'arte svenduta al merchandising, Montanari sogna un'Italia sotto teca. Guardare e non toccare. Soprattutto il Colosseo. Se esiste una nemesi, Montanari nella prossima vita organizzerà visite guidate nella Firenze di Dario Nardella con indosso un grembiule da cucina con stampato sopra il pisello del David. «Ars longa, vita brevis».

 

Echo-chamber di fanatismo e intransigenza, Montanari è dotato di un tempismo esemplare. Quando il premier Draghi accennò timidamente alla riapertura del Paese, rispose: «È il nostro Bolsonaro». Quando il generale Figliuolo stava compiendo la più grande campagna vaccinale della storia, lo ha fucilato: «Quel tizio in mimetica, loquace ma inconcludente».

 

tomaso montanari 1

Quando Renzi ha avanzato legittimi dubbi sulla possibilità che il DdlZan fosse approvato, ha scritto: «Il tradimento saudita sul #DdlZan è una di quelle azioni imperdonabili che sfigurano per sempre il volto morale di chi le compie: nessuna cinica convenienza politica potrà cancellarlo», e bisogna stare a attenti a studiare il barocco tutta la vita, che poi si finisce per scrivere frasi così (e a mettersi le Birkenstock: l'etica non dovrebbe essere inscindibile dall'estetica?).

 

E infine, quando Michela Murgia, giorni fa, si è schierata con il terrorismo palestinese, senza se e senza Hamas, Tomaso twittò: «Le voglio bene. E oggi è uno di quei giorni in cui dirlo è bello». Il Signore di Gaza, Yahya Sinwar, ha lasciato un «like». Free Palestine! Ho bisogno di un Plasil. Qualcuno ha fatto notare che se gli intellettuali - a sinistra - sono come Montanari, non c'è da stupirsi che molti vedano Fedez come il leader del Pd post Letta.

tomaso montanari da lilli gruber

 

E comunque, quando Renzi, quindici giorni fa, ha postato «Che al posto di Arcuri, Bonafede, Costa, Boccia e Provenzano ci siano persone più capaci come Figliuolo, Cartabia, Cingolani, Gelmini e Carfagna mi sembra positivo», Montanari voleva andare in esilio al Louvre. Ma poi: Montanari di tutto cioè è la causa o l'effetto? Vabbè, ci sono cose peggiori. Tipo? «Mah, essere studenti dell'Università per Stranieri di Siena».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)