marcello de vito virginia raggi

RAGGI CALANTI SUL CAMPIDOGLIO: I 5STELLE A ROMA SONO A PEZZI, L'AMMINISTRAZIONE VACILLA E INCOMBE LA LEGA - DIETRO LE DIMISSIONI DI ENRICO STEFÀNO, VICE PRESIDENTE DELL'ASSEMBLEA CAPITOLINA, SI NASCONDE UNA FAIDA INTERNA AL GRUPPO M5S DEFLAGRATA CON L'ARRESTO DI MARCELLO DE VITO – LE TRUPPE DELLA SINDACA RAGGI: "NON CI SONO PROBLEMI, ABBIAMO ALTRI 27 CONSIGLIERI” 

Federico Capurso per “la Stampa”

 

raggi stefano

Roma è ormai una barca che naviga a vista. Senza più vele, scardinato il timone, mentre l' acqua continua a salire. L' impressione è che il Campidoglio grillino sia vicino a una resa, a meno che non arrivi presto una boccata d' ossigeno. I sintomi del malessere iniziano a farsi evidenti anche tra le truppe di Virginia Raggi, che accolgono con indolenza le ennesime dimissioni pesanti. A dare l' addio, questa volta, è Enrico Stefàno; lascia la guida dell' Assemblea capitolina uno dei volti storici del Movimento romano, fedelissimo della sindaca, costretto al passo indietro al termine dell' ennesima faida all' interno del gruppo.

frongia stefano raggi

 

Stefàno è uno dei quattro consiglieri capitolini "anziani" del M5S. Eletto ai tempi della giunta Marino insieme a Raggi, a Marcello De Vito (arrestato per corruzione) e a Daniele Frongia, silurato dal posto di vicesindaco perché troppo vicino a Raffaele Marra (arrestato per corruzione). «A mente fredda spiegherò i motivi del passo indietro», scrive Stefàno in una lettera sui social. Ma le ragioni vengono raccontate da chi gli sta intorno senza filtri. Le dimissioni sono l' epilogo di «una guerra interna al gruppo, degli attacchi subiti da Stefàno e della sua frustrazione per non essere mai riuscito, in tre anni, a ottenere ciò che chiedeva», rivela un uomo ai vertici del Movimento. Eppure, le truppe di Raggi reagiscono così: «Non ci sono problemi, abbiamo altri 27 consiglieri».

marcello de vito

 

I problemi in realtà ci sono e non sembrano di così facile soluzione. C' è un' amministrazione corrosa dalle liti interne, la Lega avanza nelle periferie, manca un assessore all' Ambiente da febbraio pur con la città sommersa dai rifiuti, e adesso è arrivato anche l' addio di Stefàno, che aveva preso le redini dell' Assemblea a fine marzo, dopo l' arresto di De Vito. Proprio De Vito, però, non ha mai voluto dimettersi dalla carica.

 

raggi rifiuti

Sarebbe stata necessaria una mozione per rimuoverlo dall' incarico - invocata più volte da Stefàno -, ma i consiglieri M5S si sono spaccati tra i pochi pronti a votare la cacciata e i tanti che invece sventolavano i pareri dei tecnici del Campidoglio, mettendo in guardia sulla possibilità che De Vito potesse presentare ricorso, vincerlo e magari, in seguito a una futura scarcerazione, tornare a presiedere l' aula.

 

Nella sostanza, un problema di linea politica, venata di paure e di un inusuale garantismo. Alla spaccatura interna si sono aggiunte le lamentele di altri consiglieri M5S che nelle chat hanno accusato Stefàno di aver guidato l' Assemblea dando briglia sciolta alle opposizioni, «accordandogli troppo spesso assemblee straordinarie su problemi spinosi per noi».

 

Hanno pesato, raccontano i consiglieri capitolini, anche le tante delusioni subite da Stefàno. Non è un mistero che nei giorni della formazione della giunta Raggi puntasse all' assessorato ai Trasporti, ottenendo poi solo la presidenza della Commissione. Aveva allora chiesto la presidenza "piena" dell' Aula e invece si è dovuto accontentare di una "presidenza vicaria". E ora, in attesa che venga sostituito, l' unico vice presidente rimasto in carica è un uomo di Fratelli d' Italia, Francesco Figliomeni.

luca lanzalone

Capolavoro finale del perpetuo caos pentastellato.

raggi

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