RAI, DI TUTTO DI PUS - SILURATO DAL VOTO IN VIGILANZA, DOVE M5S E PD HANNO VOTATO UNITI, MARCELLO FOA NON MOLLA IL DOPPIO INCARICO DI PRESIDENTE DELLA RAI E DI RAI COM: SE NE RIPARLA AL PROSSIMO CDA, IL 5 LUGLIO - FINO AD ALLORA LA RISOLUZIONE RIMARRÀ UN ATTO NON VINCOLANTE - L’OGGETTO DEL CONTENDERE E’ RAI COM, UNA CONSOCIATA CHE GESTISCE PRODUZIONI, IL CANALE IN INGLESE E POTREBBE FARE IN FUTURO CENTINAIA DI ASSUNZIONI A MILANO...

-

Condividi questo articolo


Goffredo De Marchis per “la Repubblica”

 

marcello foa marcello foa

Campa cavallo (quello di Viale Mazzini). Marcello Foa non molla il doppio incarico di presidente della Rai e di Rai Com, anche dopo il voto della commissione di Vigilanza.

Se ne riparla al prossimo consiglio di amministrazione, ossia il 5 luglio.

 

Fino ad allora la risoluzione votata dal Parlamento (21 favorevoli) rimarrà lettera morta, un atto non vincolante, un suggerimento, un amichevole consiglio: dimettiti dai Rai Com perché le due poltrone sono incompatibili. Ma Foa non si dimette, aspetta, resiste. Poi vedremo.

 

Si salda in Vigilanza l' asse Partito democratico-5stelle. Con i loro voti e con Leu si spezza la maggioranza di governo e si entra a piedi uniti negli equilibri del servizio pubblico. Passa la risoluzione presentata da Primo Di Nicola, parlamentare grillino, che da settimane, insieme con Gianluigi Paragone, mette all' indice il presidente dell' azienda per aver assunto anche la carica in Rai Com, una consociata che gestisce produzioni, il canale in inglese e potenzialmente potrà fare in futuro centinaia di assunzioni a Milano dove è la sede.

michele anzaldi michele anzaldi

 

È dunque uno schiaffo che su indicazione di Luigi Di Maio il M5S assesta all' alleato, un modo per far capire che nonostante il 34 per cento delle Europee la Lega non può farla da padrone a Viale Mazzini. Insomma, un assaggio del braccio di ferro che rischia di diventare quotidiano al settimo piano della tv di Stato. E che è già in corso da tempo, con le mire del Carroccio sul Tg1, sui programmi di Rai1 (come dimostra la coincidenza tra l' esultanza di Salvini per una borseggiatrice finita in carcere, notizia ripresa ampiamente dalla Vita in diretta di ieri) e infine sulla carica dell' amministratore delegato. Che però stavolta sta con Foa.

 

fabrizio salini fabrizio salini

Non può essere altrimenti visto che a Rai Com lo aveva proposto lui. «La Rai prende atto con rispetto del voto espresso in Vigilanza. I vertici aziendali, convinti della correttezza del proprio operato, effettueranno tutte le valutazioni conseguenti nel prossimo Cda», è lo stringatissimo comunicato della Rai. Che non piace ai vertici del Movimento. L' ad Salini dovrebbe ricordarsi chi lo ha indicato per quella poltrona e cogliere i messaggi che arrivano dalla politica. Tanto più se sono forti come quello di ieri che arriva al punto di incrinare la maggioranza.

 

salvini di maio salvini di maio

La risoluzione infatti è un pugno nello stomaco ai rapporti gialloverdi. Il testo recita: «Si impegna il presidente di Rai lasciare immediatamente l' incarico a Rai Com per evitare che da questo doppio ruolo si possano determinare possibili contestazioni anche di natura erariale». E se Foa non lascia di sua volontà tocca «in ogni caso al Cda Rai rimuoverlo dal suddetto incarico». Cosa farà Salini, in caso di voto, quando ci sarà la riunione del consiglio?

 

Dal silenzio di Matteo Salvini sulla vicenda si capisce che la partita è tutta da giocare, quindi non è il caso di alzare polveroni. La sorte di Foa non è affatto scritta, anche perché le dimissioni targate Lega e spinte dal M5S cominciano a essere tante: Siri, Rixi...

marcello foa 5 marcello foa 5

Se non ci sarà un gesto di Foa il dem Michele Anzaldi annuncia però un ricorso al Tar sulla base dello Statuto della Rai. « La consigliera in quota Pd Rita Borioni sottolinea «la follia e il danno enorme per l' azienda dovuto a questo inutile attaccamento ». Foa tace. Non esclude niente, ma per ora resta a Rai Com.

Ma il presidente non si dimette dalla guida di Rai Com.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...