RICORDATE QUANDO BEPPE GRILLO DICEVA: “CONTE NON HA VISIONE POLITICA, NÉ CAPACITÀ MANAGERIALI”? AVEVA RAGIONE - NELLE URNE "L'EFFETTO CONTE" SUL M5S NON SI E' VISTO: LE GIUNTE GRILLINE USCENTI SONO STATE SONORAMENTE SCONFITTE. E QUANDO SI E' ALLEATO COL PD, IL M5S SI E' RIVELATO ININFLUENTE - L'AVVOCATO DI PADRE PIO HA PASSATO GLI ULTIMI TRE ANNI SOTTO I RIFLETTORI: SE LA SUA LEADERSHIP NON E' ANCORA PRONTA A RADDRIZZARE I CONSENSI CINQUESTELLE, QUANDO LO SARA'? QUANDO IL MOVIMENTO SARA' DEFINITIVAMENTE AFFOSSATO?

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Valerio Valentini per "il Foglio"

 

GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA

C'è la via solitaria, quella del "né con la destra né con la sinistra". A Roma, a Torino, a Milano e a Rimini è stata questa la strada battuta dal M5s. E poi c'è la soluzione rossogialla, quella che vede i grillini alleati del Pd, come a Bologna e Napoli. In un caso e nell'altro, il fallimento del movimento di Giuseppe Conte è fotografato dai numeri. Eloquenti, impietosi.

 

A Roma e Torino, le città che il M5s governava, la sconfitta è bruciante. Nella Capitale, dove Conte ha benedetto la corsa solitaria di Virginia Raggi, la sindaca uscente si ferma al 19,9 per cento, col simbolo del M5s barrato però solo dall'11,4 per cento degli elettori, risultando la quarta forza in città, dietro FdI (17,8), lista Calenda (17,8) e Pd (16,3).

 

Nel capoluogo sabaudo, invece, dopo aver a lungo cercato di imporre al Pd locale un'alleanza a sostegno del candidato civico Guido Saracco, i grillini di Chiara Appendino sono stati costretti ad andare da soli. La sindaca ha preferito non ricandidarsi, e i risultati forse spiegano il perché.

conte grillo ristorante marina di bibbona conte grillo ristorante marina di bibbona

 

La lista del M5s si ferma all'8,4 per cento, con la candidata Valentina Sganga che non va oltre il 9,4. Più in piccolo, anche Chioggia offre lo stesso scenario. Lì il M5s, dopo cinque anni di governo, si è presentato in solitaria con Daniele Stecco: ottiene l'8,6 per cento che lo rendono la quarta forza in campo a livello di candidati, e dunque anche laddove si fosse unito al Pd (19 per cento) non avrebbe contribuito a scongiurare la vittoria al primo turno del centrodestra (55 per cento).

 

grillo conte grillo conte

A Milano, Layla Pavone, carneade voluta da Conte come candidata nonostante le critiche da lei ricevute, ottiene al momento il, 2,7 per cento dei consensi. Significa, per il M5s, restare fuori dal Consiglio comunale. E significa anche lo smacco di vedersi superare perfino dall'ex senatore a cinque stelle Gianluigi Paragone, che con la sua lista No euro e No Vax scavalca di poco la soglia del 3 per cento.

 

Umiliazione analoga quella subita a Trieste. Dove il M5s, correndo in solitaria con Alessandra Richetti, finisce addirittura quinta col 3,4 per cento, surclassata anche dalla lista antivaccinista 3V, che ottiene il 4,5 per cento. E dunque in ottica ballottaggio, il dem Francesco Russo, piuttosto che inseguire l'inconsistente M5s, potrebbe rivolgersi al candidato di sinistra Riccardo Laterza, che si aggiudica l'8,4 per cento dei voti.

 

A Rimini, l'illusione autonomista del M5s si rivela ancora più surreale. I grillini locali avevano infatti convinto Conte a non sostenere il candidato del Pd, Jamil Sadegholvaad, e a correre in sostegno dell'indipendente Gloria Lisi. La quale prende l'8,9 per cento, col M5s fermo ad appena il 2,6 per cento. mentre il centrosinistra vince al primo turno col 51,6 per cento.

 

VIRGINIA RAGGI GIUSEPPE CONTE VIRGINIA RAGGI GIUSEPPE CONTE

Notevole, in negativo, anche il risultato a Bologna. Matteo Lepore trionfa infatti col 62 per cento. E il M5s contribuisce in modo insignificante, con appena il 3,3 per cento dei consensi raccolti dal capolista Max Bugani, capo staff di Virginia Raggi e grande pretoriano di Conte. Lo stesso Bugani che nel 2016 si candidò a sindaco ottenendo il 16,6 per cento. E in fondo anche a Napoli, a cui Conte si aggrappa per salvare la faccia, dimostra che, numeri alla mano, il contributo del M5s alla vittoria di Gaetano Manfredi non è decisivo: perché l'ex ministro dell'Università ottiene il 64,1 per cento, triplicando il 21 per cento di Catello Maresca, e il M5s raccolgie solo il 10,8 per cento: due punti in meno rispetto al Pd, in quella che è la capitale morale del grillismo.

giuseppe conte giuseppe conte

 

Infine, la Calabria. Dove il centrosinistra subisce una netta sconfitta da parte del forzista Roberto Occhiuto, e dove però la differenza tra il Pd e il M5s, che sostenevano insieme Amalia Bruni, è evidente: coi dem che raccolgono il 14,2 per cento e i grillini che non vanno oltre il 6,1.

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