matteo salvini mario draghi catasto casa tassa tasse imu

LA RIFORMA DEL CATASTO? CE LA CHIEDE L’EUROPA - A BRUXELLES ASPETTANO DA ANNI CHE L’ITALIA RIVEDA “I VALORI CATASTALI NON AGGIORNATI”. LE RENDITE SONO STATE FISSATE IN LARGA PARTE ALLA FINE DEGLI ANNI 80: A ESSE SI AGGIUNGERANNO SIA I VALORI PATRIMONIALI SIA ALTRE RENDITE LEGATE AGLI ANDAMENTI DI MERCATO. LA NUOVA MAPPATURA SARÀ DISPONIBILE SOLO DAL 2026: SARÀ IL GOVERNO CHE CI SARÀ A QUELLA DATA DECIDERE SE E COME RIVEDERE IL PRELIEVO FISCALE…

L. Ci. per "il Messaggero"

 

SALVINI DRAGHI

Una riforma attesa in Italia ma anche in linea con le richieste europee: il disegno di legge delega approvato dal governo non è in senso stretto un provvedimento collegato al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ma di fatto fa parte della cornice politica del Recovery Plan.

 

riforma del catasto 9

Ecco quindi che anche la soluzione escogitata da Mario Draghi e Daniele Franco sul nodo delicatissimo del catasto è da una parte un compromesso politico, dall'altra la risposta alle pluriennali sollecitazioni della Commissione europea, che nelle sue raccomandazioni per il nostro Paese chiede da molti anni di «rivedere i valori catastali non aggiornati».

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

L'articolo inserito nella delega avvia questo lavoro che è oggettivamente complesso, anche se non parte da zero: lo fa puntando sul potenziamento delle informazioni oggi incluse nel catasto.

 

Alle attuali rendite fissate in larga parte alla fine degli anni Ottanta (anche se poi i Comuni hanno avuto più recentemente la possibilità di rivederle al rialzo in alcuni ambiti) si dovranno infatti aggiungere sia i valori patrimoniali sia altre rendite legate agli andamenti di mercato. Con la precisazione però che i nuovi indicatori non saranno usati in nessun modo a fini tributari.

 

MATTEO SALVINI DOPO L'INCONTRO CON MARIO DRAGHI

A cosa serve allora questa complessa operazione? Come dichiarato dagli stessi rappresentanti del governo, la nuova mappatura degli immobili sarà disponibile a partire dal 2026 e a quel punto il governo che ci sarà deciderà se e in che misura usare le informazioni per rivedere il prelievo fiscale sugli immobili.

 

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI AL SENATO

Il timore dei proprietari rappresentati da Confedilizia, di cui si è fatta interprete anche la Lega, è che tutto ciò si trasformi in un incremento della tassazione patrimoniale. Altri esponenti della maggioranza parlano invece di un riequilibrio a parità di gettito complessivo, quindi con aggravi per alcuni contribuenti e riduzioni per altri.

 

LA PARTE DEL LEONE

riforma del catasto 3

Va ricordato che nel nostro Paese la tassazione patrimoniale complessiva - quella che in ambito Ocse è definita come tax on property - valeva nel 2019 circa il 2,4 per cento del Pil ovvero più di 40 miliardi, divisi in parte più o meno uguale tra le imposte sugli immobili e quelle sulla ricchezza finanziaria come azioni obbligazioni e titoli di Stato (di cui sono colpite essenzialmente le rendite).

 

riforma del catasto 2

All'interno del prelievo immobiliare la parte del leone la fa l'Imu, con un gettito di circa 20 miliardi che va in larga misura ai Comuni e per una quota minore allo Stato. L'imposta municipale (da cui a partire dal 2016 sono escluse le abitazioni principali) è strettamente legata alle rendite catastali perché la sua base imponibile è ottenuta da queste ultime con l'applicazione di un moltiplicatore pari a 160 per le abitazioni: proprio questo parametro ha determinato nel 2012 la fortissima crescita del prelievo che in precedenza, quando l'imposta si chiamava Ici, non superava i 10 miliardi.

 

tasse sulla casa imu tari

Come accennato, se il catasto è attualmente basato sul concetto di rendita, l'amministrazione finanziaria dispone già di informazioni sui valori patrimoniali.

 

Esiste infatti presso l'Osservatorio del mercato immobiliare (Omi) una banca dati che comprende le quotazioni immobiliari per zone omogenee; al fisco sono pure noti da anni i prezzi effettivi delle compravendite, dichiarati dagli stessi acquirenti in cambio della garanzia di pagare l'imposta di registro sui meno elevati dati catastali.

 

riforma del catasto 1

LA RIDUZIONE DEL CARICO

Anche la spinta alla riduzione del carico fiscale sul lavoro e in particolare sul cosiddetto cuneo (la differenza tra costo del lavoro per i datore e stipendio netto del dipendente) risponde ad una tradizionale sollecitazione di Bruxelles, oltre che di altri organismi internazionali come l'Ocse.

 

riforma del catasto 4

Data l'esigua dotazione iniziale della riforma, 2 miliardi per il 2022 a cui si potranno aggiungere i proventi della lotta all'evasione - per loro natura incerti - è verosimile che il calo dell'Irpef sia compensato da un qualche incremento delle imposte indirette ed in particolare dell'Iva sui consumi: per questa imposta è previsto un riordino delle aliquote applicate alle varie categorie di beni e servizi.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO