conte juncker merkel

RIGORE A PORTA VUOTA - CONTE SCRIVE UNA LETTERINA AI 27 PAESI: ''IL RIGORE FA MALE ALL'ITALIA, VOGLIAMO RISPETTARE GLI IMPEGNI SUI CONTI''. MA NON SPIEGA DOVE TROVARE I SOLDI PER ABBASSARE LE TASSE E NON AUMENTARE L'IVA - NELLA MISSIVA ALLA VIGILIA DEL CONSIGLIO EUROPEO CHE SI APRE OGGI A BRUXELLES, ANCHE STAFFILATE ALLA GERMANIA E AI PARADISI FISCALI DELL'UE

 

Tommaso Ciriaco e Carmelo Lopapa per “la Repubblica

jean claude juncker

 

Una lettera di sei pagine per evitare il peggio. Il governo italiano promette a Bruxelles che l' Italia «rispetterà i vincoli», ma allo stesso tempo farà in modo di abbassare le tasse fin dal prossimo anno, perché «le politiche di austerità hanno ingenerato insofferenza». Sferra un attacco ai paradisi fiscali e all' Olanda sul dumping, ma anche uno (indiretto) alla Germania sul surplus commerciale.

 

jean claude juncker giuseppe conte 3

E ancora, assicura che Roma «non reclamerà deroghe o concessioni rispetto alle regole che, finché non saranno modificate, è giusto che siano tenute in conto dai governi ». Ma nega che i rilievi della Commissione sui conti italiani del 2019 siano corretti: le risorse ci saranno, assicura, «per l' anno in corso il saldo di bilancio è sensibilmente migliore rispetto alle previsioni».

 

Parte dopo le 22 la missiva firmata dal premier Giuseppe Conte e indirizzata agli altri 27 capi di Stato e di governo, a Tusk e a Juncker, poche ore prima del Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles. Ci vuole una giornata intera di trattative con Salvini e Di Maio prima di mettere gli impegni nero su bianco. Alla fine, risulteranno assai generici.

Occorre «aprire una fase costituente », è la premessa iniziale di Conte in questo inizio legislatura europea. L' Italia è pronta al «dialogo aperto e costruttivo».

 

In realtà, l' atto d' accusa nei confronti dei vertici europei è esplicito: «Non mi appare comprensibile esporre l' Italia - scrive il premier - al rischio di una nuova procedura di infrazione sulla base di una discutibile valutazione della sua condizione ciclica da parte della Commissione». Parole ambigue che non faciliteranno le trattative nei prossimi giorni. Anche perché Conte non specifica a quali risorse attingerà per evitare la procedura di infrazione.

CONTE MERKEL

 

Uno dei punti chiave della lettera, preteso da Salvini, è proprio il riferimento - anche solo generico - alla flat tax: «Il Parlamento ha invitato il governo a riformare l' imposta sul reddito alle persone fisiche nel rispetto degli obiettivi del disavanzo per il periodo 2020-2022». La tassa piatta non viene nominata solo per non spaventare le cancellerie. E ancora: Roma si impegna a evitare «gli aumenti delle imposte indirette (cioè l' Iva, ndr ) per il 2020, individuando misure alternative».

 

giuseppe conte angela merkel

Nella missiva tuttavia non viene indicato come coprire questi interventi: «Il governo sta elaborando un programma complessivo di revisione della spesa corrente e delle entrate anche non tributarie». Sembra un accenno alla mai compiuta spending review e alle dismissioni immobiliari rimaste sempre sulla carta. Poi il governo Conte passa al contrattacco. Prima, attaccando «i partner che si adoperano per attrarre base fiscale» (paradisi e zone franche). Ma soprattutto la Germania, cioè «quei grandi partner» che puntano a «conseguire ampi surplus di parte corrente e di bilancio». Infine l' Olanda, nel passaggio in cui si mettono nel mirino «stati membri che si affidano al dumping fiscale e sociale».

 

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2

Sulla base di queste considerazioni, il premier conclude assicurando che «l' Italia è pronta a fare la propria parte», ma invita «l' Unione a riformare se stessa: oppure è destinata a un lento ma irreversibile declino ». La disponibilità di Roma rischia tuttavia di risultare una scatola vuota per la Commissione Ue. Tanto più che al Consiglio europeo di oggi Conte si presenterà a mani nude. Privo dell' unico vero scudo che aveva tentato di costruire per l' intera giornata di ieri pur di schivare la procedura di infrazione: l' anticipo dell' assestamento di bilancio di metà anno. Una mossa che Matteo Salvini, spalleggiato da Luigi Di Maio, gli nega. In serata infatti salta l' approvazione in cdm.

 

Ma di Europa si è parlato anche al Colle, nel corso del consueto pranzo che precede il Consiglio Ue. Il vicepremier leghista resta ostentamente in silenzio, destando i sospetti dei commensali sulle sue reali intenzioni nelle prossime settimane. Come se non bastasse, nei 5 stelle esplode lo scontro interno.

 

CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA

Colpa di Alessandro Di Battista, che colpisce sul vivo Luigi Di Maio, annunciando che in caso di crisi di governo non dovrà valere il limite dei due mandati. Un colpo basso per sottrarre al capo politico l' unico argomento con cui finora ha convinto i suoi parlamentari a sostenere un governo a trazione leghista. E infatti il vicepremier si infuria. «Se l' avesse sentito Casaleggio si rivolterebbe nella tomba - si ragiona nello staff del ministro - Così indebolisce Di Maio. È un tana libera tutti che rischia di far cadere il governo».

 

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”