matteo salvini giuseppe conte

RIUSCIRÀ SALVINI A IMPORRE UN LEGHISTA AL VERTICE DEL COPASIR PER GRIGLIARE A FUOCO LENTO GIUSEPPI CONTE SUL CASO DI BARR A ROMA? CI SONO 4 LEGHISTI IN CORSA PER IL VERTICE DEL COMITATO DI CONTROLLO DEI SERVIZI SEGRETI. MA GLI ''ALLEATI'' HANNO LANCIATO ADOLFO URSO (FRATELLI D'ITALIA) PER SPUNTARE LE ARMI AL CAPITONE - MERCOLEDÌ SI VOTA, A SCRUTINIO SEGRETO. SE NESSUNO HA LA MAGGIORANZA… 

 

conte salvini

1. RUSSIAGATE: MERCOLEDÌ COPASIR ELEGGE NUOVO PRESIDENTE

 (ANSA) - E' fissata per mercoledì prossimo alle 14 la riunione del Copasir con all'ordine del giorno l'elezione del nuovo presidente, dopo la nomina di Lorenzo Guerini a ministro della Difesa. In seguito l'ufficio di presidenza (presidente, vice e segretario) deciderà il calendario dei lavori e sul tavolo ci sono già le richieste di audizione del premier Giuseppe Conte e dei vertici dei servizi sul caso Russiagate in relazione alle visite a Roma del ministro della Giustizia Usa William Barr. L'organismo tornerà quindi a funzionare dopo una pausa forzata di un mese.

 

ADOLFO URSO SI FA UN PISOLINO

La presidenza del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che svolge l'attività di controllo sull'intelligence spetta all'opposizione. E' stato l'attuale vicepresidente Adolfo Urso (Fdi), in qualità di vicepresidente facente funzioni, a convocare la riunione di dopodomani. Ed è proprio lui uno dei candidati alla presidenza, ambita però anche da Lega e Forza Italia. Incontri si sono svolti ed altri ce ne saranno tra le forze di opposizione per trovare un nome condiviso.La legge prevede che il presidente sia eletto dai componenti del Comitato a scrutinio segreto.

 

Necessaria la maggioranza assoluta dei componenti. Se nessuno la ottiene, si procede al ballottaggio tra i due candidati che hanno avuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti è proclamato eletto il più anziano di età. Siedono nel Comitato 5 membri della maggioranza e 5 di opposizione, senatori e deputati in numero uguale. Oltre a Urso, ci sono Paolo Arrigoni e Riccardo Molinari (Lega), Elio Vito e Claudio Fazzone (Fi): per la maggioranza i componenti sono Federica Dieni, Francesco Castiello e Antonio Zennaro (M5S), Enrico Borghi (Pd) e Ernesto Magorno (Italia Viva).

RICCARDO MOLINARI ALLA CAMERA

 

 

2. POKER DI LEGHISTI IN CORSA PER LA GUIDA DEL COPASIR

Amedeo La Mattina per “la Stampa

 

Si vedranno di nuovo domani per decidere chi sarà il presidente del Copasir, un ruolo ambito e nevralgico che viene sempre assegnato alle opposizioni. Ieri sera, nel corso di un vertice a Milano, Salvini, Berlusconi e Meloni non hanno trovato un accordo. L' ex ministro dell' Interno rivendica la poltrona per la Lega. Meloni sponsorizza invece Adolfo Urso, vicepresidente di Fratelli d' Italia del Copasir. Salvini non ha fatto nomi ma tra i vari che girano il più accreditato è quello di Raffaele Volpi, leghista di lungo corso ed ex sottosegretario alla Difesa. Ha sviluppato buoni rapporti con le strutture di intelligence italiane e con l' attuale ministro della Difesa Guerini, che è stato alla guida del Copasir durante il governo gialloverde.

SERGIO MATTARELLA CON LA DELEGAZIONE DELLA LEGA - MATTEO SALVINI MASSIMILIANO ROMEO RICCARDO MOLINARI

 

Su Urso c' è l' ok di Forza Italia e Ignazio La Russa dice: «Non è scritto da nessuna parte che la presidenza del Copasir debba andare al partito maggiore dell' opposizione, non è una scelta automatica. Poi dipende dal nome che proporrà Salvini». Certo, il nome conta, dice il capogruppo del Carroccio Riccardo Molinari: «E noi ne faremo uno che sarà all' altezza del compito istituzionale che lo attende». Tuttavia, ricorda Molinari, oggi la Lega è all' opposizione e l' unico incarico rimasto scoperto che viene assegnato alle opposizioni è il Copasir. Gli altri sono andati a Fdi e Fi. Ad esempio, la Vigilanza Rai è presieduta da un esponente di Forza Italia, Alberto Barachini.

 

È una corsa contro il tempo: il presidente del Copasir dovrà essere eletto mercoledì. Salvini, oltre a Volpi, prepara tre nomi: Giancarlo Giorgetti oppure gli ex sottosegretari al Viminale Nicola Molteni e Stefano Candiani. Il problema è che nessuno di questi fa parte del Copasir, e quindi non può essere eletto alla presidenza. Del Comitato fanno parte invece Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera, e Paolo Arrigoni. Il primo non vuole e non può lasciare scoperta la guida dei deputati leghisti, il secondo non è nella rosa di Salvini.

angelo tofalo silvio berlusconi giancarlo giorgetti

 

Allora, nel momento in cui verrà scelto uno dei nomi in ballottaggio, bisognerà scrivere al presidente della Camera una lettera per comunicare la sostituzione di uno dei due componenti attuali del Comitato di controllo dei servizi. Un cambio che dovrà avvenire entro domani. Il primo impegno del nuovo presidente sarà la convocazione del premier Giuseppe Conte, che dovrà essere ascoltato sulla visita segreta del ministro Usa della Giustizia William Barr nella sede romana dei nostri 007.

 

Il premier dovrà spiegare perché abbia autorizzato l' incontro e soprattutto se i dirigenti dei nostri servizi fossero stati avvertiti del fatto che si sarebbero trovati di fronte un esponente dell' amministrazione Usa. Nella Lega sono questi gli interrogativi che si fanno ed è il partito che aspira a presiedere il Copasir, ma non può calcare troppo la mano, mettere a repentaglio il rapporto con Trump pur di dare una mazzata a Conte.

 

RAFFAELE VOLPI

Cosa che, per la verità, Salvini farebbe molto volentieri, considerandolo il vero e primo traditore del governo gialloverde. In effetti nel centrodestra non c' è alcuna intenzione di sollevare più di tanto il caso, fare le pulci a Trump che cerca di smontare il Russiagate, e aiutare Hillary Clinton. Il leader della Lega farebbe e direbbe di tutto contro il premier italiano, ma in questo caso non può farlo. Tuttavia c' è un aspetto che, per restare nel campo degli 007, può essere sollevato. Perché Conte continua a tenere la delega ai servizi segreti?

 

Aveva un senso, ragionano, nella Lega, nel precedente governo: non voleva darla a un esponente del Carroccio perché non si fidava; e forse non si fidava neanche dei 5 Stelle, anche perché non c' erano esponenti esperti in questa materia. Ma adesso, perché Conte continua a tenersi stretta la delega?

conte salvini

 

Interrogativi che non hanno una risposta certa, ma c' è un indizio: la delega ai servizi è la polizza che gli ha permesso di assicurarsi il passaggio dal Conte uno al Conte Due come fosse una passeggiata. Da questo punto di vista, dicono i leghisti, Renzi ha ragione nel chiedere al premier di mollare la delega ai servizi. Non sarà certo Salvini a togliere le castagne dal fuoco a Conte, che si trova sul banco degli imputati.

 

Non ha informato l' allora responsabile leghista del Viminale. E fino a oggi non ha avuto nessun interlocutore istituzionale per la gestione dei servizi segreti. Anche il ritardo nella nomina del presidente del Copasir è stato un fattore che lo ha indebolito.

giuseppe conte gennaro vecchione 1

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…