salvini di maio renzi boschi

ROMANZO VIMINALE – IN MOLTI DENTRO AL MOVIMENTO 5 STELLE STANNO SPINGENDO DI MAIO A PRENDERE IL POSTO DI SALVINI AL MINISTERO DELL’INTERNO: SE ANDASSE AL PD IL NUOVO ESECUTIVO SAREBBE SUBITO ESPOSTO AGLI ATTACCHI DEL CAPITANO. CONTE SI ACCONTENTEREBBE DI FARE IL COMMISSARIO UE – INTANTO CASALEGGIO ALLERTA I PARLAMENTARI PER FARE CASSA PRIMA DI EVENTUALI ELEZIONI...

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

Salvini Di Maio

La prima apertura al Pd del M5S sarà sancita oggi pomeriggio al Quirinale, una manovra ancora densa di incognite. Luigi Di Maio dirà al Capo dello Stato e poi nella dichiarazione di rito che «il voto non può essere una scappatoia dalle responsabilità o dalle promesse mancate: prima viene il Paese». Riferimento chiaro alla rottura violenta con Matteo Salvini. Allo stesso tempo, il vicepremier sta sottolineando in queste ore che «una maggioranza c'era, ma qualcuno ha deciso di romperla».

 

VIRATA

salvini conte

La manovra di avvicinamento ai dem inizia dunque a prendere forma. Anche se, come ripete Di Maio in queste ore, «non abbiamo paura del voto: è uno scenario comunque aperto. Teniamoci pronti a tutto». E lo dimostra la mail di Rousseau, rivelata da Il Messaggero, nella quale si chiede ai 323 parlamentari grillini di mettersi in regola. Le rendicontazioni, trimestrali, avevano la seconda scadenza del 2019 il 31 luglio. Ora, con la crisi di governo, tutto è cambiato: «Ti preghiamo pertanto di provvedere al completamento dei mesi indicati entro il 2 settembre in vista di eventuali elezioni e dei relativi controlli da farsi per le candidature», è scritto nella mail.

 

davide casaleggio e luigi di maio a sum #03LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP

Una corsa al bancomat o verso l'home Banking che al momento interessa quasi il 30% della pattuglia pentastellata. Ma questi sono particolari, per una volta. Perché sul fronte della trattativa si registra l'unanimità delle anime. Beppe Grillo in queste ore è convinto: «I nostri capiranno, Salvini ci ha tradito e deve essere punito». Non si esclude ancora che il matrimonio rossogiallo, qualora dovessero spuntare le pubblicazioni, possa essere messo alla prova del voto di Rousseau.

 

luigi di maio nicola zingaretti

Ma in questa fase sono tutti molto operativi. Luigi Di Maio parla con Zingaretti, ma anche Alessandro Di Battista fa altrettanto. In questa fase, dietro le quinte, sta prendendo quota anche il ruolo di Roberta Lombardi, capogruppo grillino nella Regione governata dal leader Pd. Poi c'è Roberto Fico: il presidente della Camera è in stretto e perenne contatto con il big dem Dario Franceschini.

DI MAIO SALVINI CONTE

 

Le possibilità che il leader dell'ala ortodossa diventi premier sono «inesistenti» per gli stretti collaboratori di Di Maio. E anche il diretto interessato ha detto di non essere disponibile per Palazzo Chigi, ma potrebbe entrare nell'esecutivo giallorosso lasciando libero lo scranno più alto di Montecitorio proprio a Franceschini. Per il vicepremier pentastellato al momento c'è solo l'ipotesi di un Conte-bis: «Non tradirò mai Giuseppe, è una risorsa del Paese». Ma il quadro è destinato a cambiare di sfumature soprattutto se l'avvocato del popolo dovesse cedere alle lusinghe di chi lo vuole commissario europeo. La partita dunque è ancora aperta ed è piena di subordinate.

luigi di maio roberto fico napoli

 

LA LISTA

In queste ore Di Maio ragiona anche sulla futura squadra di un nuovo ipotetico governo. I molti lo spingono a prendere il posto di Matteo Salvini al Viminale: «Farebbe sicuramente meglio». Anche perché, cedere il ministero dell'Interno al Pd, esporrebbe troppo il nuovo esecutivo agli attacchi del capo leghista. Di sicuro, viste anche le condizioni poste da Zingaretti a Di Maio sul rinnovamento, c'è una lista di intoccabili (Fraccaro, Bonafede e Costa) e un'altra di sacrificabili (Toninelli, Trenta, Grillo). Anche molti sottosegretari sono destinati a saltare. Un ruolo centrale, invece, è destinato ad averlo uno zoccolo duro che va da Nicola Morra, presidente della Commissione antimafia, e arriva fino a Carla Ruocco, presidente della commissione Finanze delle Camera. Il ragionamento di fondo infatti è questo: «Avremo a che fare con il Pd, quindi servirà gente molto sveglia per non ripetere gli errori commessi con la Lega», dice un sottosegretario molto vicino al leader grillino.

luigi di maio stefano buffagni riccardo fraccaro danilo toninelli barbara lezzibonafede salvini conte

 

Che proprio ieri pomeriggio ha riunito i capigruppo di Camera e Senato, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, più quelli delle 14 commissioni. La task force si è preparata all'incontro di oggi al Quirinale per fare il punto sulle cose lasciate in sospeso, tutti i dossier che sono rimasti appesi per via della rottura con Matteo Salvini («Dai riders alle aziende in difficoltà, ai militari, alle persone che muoiono di inquinamento, agli operatori della cultura, ai bambini che fanno lezione nelle classi pollaio e in scuole fatiscenti»).

salvini e conte salvini ride con fraccaro

Di Maio dunque, come in una partita di poker, è pronto a «vedere le carte del Pd». Consapevole che l'incognita Renzi rimane una pietra di inciampo sulla durata dell'esecutivo. «Abbiamo la maggioranza dei parlamentari e dobbiamo dare le carte». Questa sera alle 22 l'assemblea con deputati e senatori per annunciare quello che fino a poco tempo fa sembrava fantascienza.

salvini e contedavide casaleggio partecipa alla battaglia delle arance del carnevale di ivrea 2il discorso di giuseppe conte al senato tra matteo salvini e luigi di maio 6matteo renzi al senatoil discorso di matteo salvini sulla crisi di governosalvini conte

Ultimi Dagoreport

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO