comandante dei carabinieri oreste liporace lorenzo quinzi

L’AFFARE SI INGROSSA – INTORNO AL GENERALE DEI CARABINIERI ORESTE LIPORACE RUOTAVA UNA RETE DI RAPPORTI, TANGENTI E REGALIE PER PILOTARE APPALTI PUBBLICI – AL CENTRO DELLE INDAGINI ANCHE ALCUNI APPALTI DELL'AVVOCATURA DELLO STATO E DIVERSE GARE PER I LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE DI UN CONVENTO DI FRATI FRANCESCANI E IN VATICANO - UN FILONE RIGUARDEREBBE LA COMMESSA PER L'IMPRESA DI PULIZIE DEI FRATELLI FABBRO PER LA CASERMA DI VELLETRI. LA STESSA DI CUI LIPORACE ERA COMANDANTE - TRA GLI INDAGATI, POI, C'È ANCHE IL DIRIGENTE DEL MIT LORENZO QUINZI, A CAPO DEL DIPARTIMENTO AFFARI GENERALI DEL DICASTERO DI MATTEO SALVINI…

1. INDAGATO IL PRESIDENTE DI FEDERTERME MASSIMO CAPUTI: L’ACCUSA È DI CORRUZIONE

Sandro De Riccardis e Rosario Di Raimondo per www.repubblica.it

 

il generale Oreste Liporace 3

Gli appalti delle pulizie per la scuola dei carabinieri e quelli delle mense per le sedi della presidenza del Consiglio, quelli più recenti al ministero delle Infrastrutture a guida leghista, gli obiettivi all’avvocatura dello Stato, in Vaticano e anche coi frati francescani.

 

Una rete di rapporti, tangenti e regalie per pilotare appalti pubblici che ruotava intorno al generale Oreste Liporace, già comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli e brigadieri di Velletri, all’imprenditore Ennio De Vellis e alle sue entrature al Mit e al dipartimento Informazioni e sicurezza, e ai fratelli Massimiliano e William Fabbro, che con il loro gruppo multiservizi erano già finiti nei guai in due inchieste a Milano.

 

Lorenzo Quinzi 1

I quattro sono accusati a vario titolo di corruzione, turbata libertà degli incanti e traffico d’influenze. Con loro sono indagati anche Lorenzo Quinzi, dirigente a capo del dipartimento per gli Affari generali e la digitalizzazione del Mit (turbata libertà degli incanti) e anche il presidente di FederTerme Massimo Caputi, accusato di corruzione per un finanziamento da 700 mila euro ottenuto […] per le terme di Chianciano, in cambio dell’assunzione di una donna vicina a Quinzi.

 

L’inchiesta […] è destinata ad allargarsi. Come s’intuisce dalle perquisizioni del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano, coordinata dal pm Paolo Storari, a una ventina di soggetti, all’Avvocatura generale dello Stato, al Mit, al Centro Alti Studi Difesa (diretto da Liporace), al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna.

 

Lo stretto rapporto tra Liporace (arrestato dai Ros) e Massimiliano Fabbro ha garantito all’imprenditore un appalto da 700 mila euro per le pulizie della caserma all’epoca guidata dal militare.

 

 

Ricompensato poi con 22 mila euro, biglietti per lo Stadio Olimpico, per la Scala a Milano per il Macbeth, auto a noleggio, borse Louis Vuitton per oltre 11 mila euro. Diverse sono state trovate nella sua casa. «Le borse erano legate all’appalto?», chiede il pm Storari quando interroga Fabbro. «Certamente», risponde lui.

 

Le richieste avvenivano sempre allo stesso modo. «Liporace mi fece avere un biglietto con degli articoli di Vuitton da acquistare (…). Non me la sono sentita di dire di no, anche perché avevo la convenienza, temevo che una risposta negativa avrebbe inficiato l’affidamento, che comunque dava margine».

 

Ennio De Vellis

Il rapporto tra Liporace e i Fabbro non s’interrompe mai. Pranzi, cene e chat vanno avanti fino a poco prima i domiciliari e riprendono subito dopo la ritrovata libertà. Già nel marzo 2015, l’allora colonnello dava spunti di affari a Fabbro.

 

«Cerca di scrivere un documento sulle mense per le Forze armate». «Congratulazioni e al prossimo bagno della greca con Dom Perignon Vintage 2009!», scrive a fine 2020 Fabbro a Liporace, congratulandosi della nomina a generale. «Raffinato e amico! Ma soprattutto presente nei momenti importanti!», risponde lui. Per il gip Domenico Santoro «sono le parole di Liporace stesso a rappresentare l’intensità del legame con Massimiliano Fabbro».

 

Ventisei giorni prima dell’insediamento a Velletri, nel settembre 2019, l’ufficiale convoca Fabbro per discutere dell’appalto delle pulizie. Scrive il gip che le ditte invitate alla gara «sono state tutte espressamente individuate sulla base delle interlocuzioni avvenute in chat tra il pubblico ufficiale (Liporace) che sovrintende la gara e Fabbro». Ruolo «essenziale nel turbare la regolarità della gara è rivestito da De Vellis, cui Fabbro si rivolge, su indicazione di Liporace, allorquando era necessario individuare altra impresa necessaria alla realizzazione del comune obiettivo».

 

MASSIMILIANO FABBRO

De Vellis è l’uomo-ovunque che intercede all’interno del Dis per far arrivare nel 2020 ai Fabbro l’appalto triennale per le mense degli uffici della Presidenza del consiglio. Quindici milioni di commesse in cambio di 165 mila euro per la mediazione. Ma De Vellis (tremila euro in contanti gli sono stati trovati ieri in casa) lavora anche in proprio e le sue società incassano cinque appalti dal Mit grazie all’asse con Quinzi.

 

2. CORROTTO CON BORSE GRIFFATE E TICKET DELLA SCALA" ARRESTATO IL GENERALE DEI CARABINIERI LIPORACE

Estratto dell’articolo di Francesca Del Vecchio per “La Stampa”

 

Lorenzo Quinzi

 

[…] Ventidue le perquisizioni scattate ieri e una lista di indagati molto lunga tra cui, appunto, l'ex comandante del reggimento allievi marescialli e brigadieri di Velletri e fino a ieri direttore presso l'Istituto Alti Studi della Difesa, accusato di corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma dal 2019 al 2021.

 

L'inchiesta, partita dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e dal pm milanese Paolo Storari, è articolata in almeno due filoni: il primo riguarderebbe proprio la commessa per l'impresa di pulizie dei fratelli Fabbro per la caserma di Velletri. La stessa di cui Liporace era comandante.

 

Gara truccata insieme all'imprenditore laziale dei traslochi Ennio De Vellis, anche lui finito ai domiciliari. Il secondo filone riguarderebbe altri 15 milioni di euro in appalti di ristorazione della Presidenza del Consiglio assegnati nel 2020 a un'azienda (la stessa vincitrice della gara per la Scuola) che, per essere ammessa alla cerchia degli invitati alle commesse del Dipartimento informazioni e sicurezza nel triennio 2018-2020 ha pagato 165.000 euro all'imprenditore dei traslochi.

PAOLO STORARI

 

Secondo il gip che ha firmato l'ordinanza di arresto per Liporace, il graduato dell'Arma sarebbe stato corrotto con quattro tipologie di tangenti: 22mila euro mascherati da canone di locazione per una foresteria in provincia di Roma intestata alla sorella, tre borse di Louis Vuitton del valore di circa 11mila euro, diversi biglietti per lo stadio e il teatro e un servizio di noleggio con conducente a Milano per un soggiorno di 4 giorni con la famiglia.

 

il generale Oreste Liporace 4

Tra gli indagati anche gli imprenditori Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, vincitori di diverse gare d'appalto grazie ai favori di Liporace e De Vellis. «Signor generale, congratulazioni e al prossimo bagno della greca con Dom Pérignon Vintage 2009!», gli dice Massimiliano Fabbro in un messaggio per congratularsi per la nomina a generale. «Raffinato e amico! Ma soprattutto presente nei momenti importanti!» risponde il carabiniere. «Il vero tesoro è l'amicizia», è il messaggio contenuto nelle lunghe chat recuperate sui cellulari. Secondo il gip Domenico Santoro «sono le parole di Liporace stesso a testimoniare l'intensità del legame con Fabbro».

 

Tra gli indagati, poi, c'è anche il dirigente del MiT Lorenzo Quinzi, a capo del Dipartimento Affari generali del dicastero di Matteo Salvini. Quinzi, videoregistrato e intercettato nel suo ufficio, diceva a De Vellis: «Mi prendo in affitto ‘sto palazzo qua (...) perché devo trasferire 700 persone».

 

matteo salvini

Il tema del «bando pubblico relativo al servizio di trasloco di 750 dipendenti del Mit», infatti, […] è uno degli ulteriori approfondimenti investigativi in corso nell'inchiesta di Storari radicata come competenza territoriale a Milano, perché l'ultima «utilità» ottenuta dal generale dei carabinieri Liporace sarebbe stata l'acquisto a Milano di un biglietto per la Scala. Per gli inquirenti, Quinzi avrebbe voluto «veicolare gli affidamenti» del Ministero «a favore delle società di De Vellis», anche per il trasloco dei dipendenti, «in cambio di utilità di varia natura».

 

[…] Al centro delle indagini della Procura milanese anche alcuni appalti dell'Avvocatura dello Stato e diverse gare per i lavori di ristrutturazione di un convento di Frati Francescani e in Vaticano.

Lorenzo Quinzi 3

 

Intanto, mentre l'Arma dei Carabinieri ha sospeso con effetto immediato Liporace, Salvini in una nota esprime «fiducia a Quinzi, leale e serio servitore dello Stato», certo che «potrà dimostrare la correttezza delle sue scelte».

il generale Oreste Liporace 1

Ultimi Dagoreport

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…