rutte conte del vecchio

L’EUROPA DEI PARACULI - AL PREMIER OLANDESE MARK RUTTE, IL PIÙ DURO OPPOSITORE AGLI EUROBOND SALVA-CRISI, CONTE POTREBBE RICORDARE CHE L'ITALIA PERDE OGNI ANNO CIRCA 20 MILIARDI DI EURO DI IMPONIBILE SUI PROFITTI REALIZZATI DA MULTINAZIONALI ITALIANE CON SEDI IN PARADISI FISCALI, DI CUI 17 IN PAESI EUROPEI. AMSTERDAM È LA PREFERITA PER GLI AGNELLI (FCA, CNH E FERRARI). IN LUSSEMBURGO HANNO CERCATO DI PAGARE MENO TASSE ALL’ITALIA FERRERO, DEL VECCHIO, ROCCA, MONTEZEMOLO, DELLA VALLE, GARRONE

CONTE RICORDI A RUTTE...

Ferruccio De Bortoli per il Corriere della Sera

………

PAOLO GENTILONI MARK RUTTE

 

Non possiamo correre il rischio di veder fallire lo Stato. E a questo proposito, sono irresponsabili e stridenti le promesse di un «anno bianco» sotto il profilo fiscale, perché la mancanza di liquidità metterebbe a rischio il pagamento di pensioni e stipendi e vanificherebbe gli sforzi sul piano dell' emergenza sanitaria. Chi può paghi. Chi non può verrà aiutato al massimo. I furbi sono i nuovi sciacalli. È una esortazione antipatica, brutale, lo sappiamo. Ma necessaria.

 

MERKEL RUTTE

L' interruzione del circuito dei pagamenti - che dovrebbe essere sostenuto da ampie garanzie sul piano bancario e dai prestiti a tasso zero a famiglie e aziende - crea un vortice infernale. Travolge tutti. La sospensione degli adempimenti fiscali riguarda per ora il mese di marzo (sull' attività di febbraio in gran parte ancora regolare). Tra giugno e luglio si avrà la prova della verità sulle denunce dei redditi conseguiti nel 2019. Quanti di questi contribuenti avranno la liquidità sufficiente per essere in regola?

olanda paradiso fiscale

 

Si discute molto in questi giorni sulla possibilità che l' Unione Europea emetta strumenti finanziari per contrastare la recessione e rilanciare gli investimenti, in particolare nell' area sanitaria. La dichiarazione di ieri di Ursula von der Leyen contraria ai coronabond non lascia grandi speranze. Senza entrare negli aspetti tecnici già affrontati da numerosi articoli sul Corriere (ieri Mario Monti) e da altri autorevoli interventi (Romano Prodi sul Messaggero e Carlo Cottarelli sulla Stampa ), occorre non illudere gli italiani.

 

dijsselbloem

Esiste pur sempre una differenza tra la beneficenza e il credito per quanto agevolato. E la prima non ce la fa nessuno. I debiti sono sempre debiti. Anche se sarebbe auspicabile che quelli contratti per la lotta alla pandemia e per il rilancio europeo fossero condivisi. Solo quelli, non gli altri. Quando però a livello politico si spiega la preferenza per gli eurobond, dicendo che non ci si può indebitare all' infinito, si trasmette al pubblico un messaggio fuorviante.

 

I pasti gratis non esistono nemmeno nel mezzo di una pandemia. Quando si dice no al Mes (Meccanismo europeo di stabilità), perché vorrebbe dire indebitarsi, si lascia intendere che fare più deficit non lo sia. Il patto di stabilità è giustamente sospeso. L' Italia ha più margine per indebitarsi, ma a costi più alti, nonostante l' aiuto della Banca centrale europea.

DIEGO DELLA VALLE CARLO PERRONE JOHN ELKANN

 

Nell' intervista di ieri ai giornali italiani, il presidente francese Emmanuel Macron insiste sul fatto che ci troviamo di fronte a uno choc esogeno e simmetrico. Ma che purtroppo avrà costi diversi sui vari Paesi. Noi pagheremo il prezzo più alto. Alcuni Paesi del Nord ritengono che le conseguenze della pandemia saranno più contenute.

 

MARCHIONNE MONTEZEMOLO YAKI ELKANN

Al premier olandese Mark Rutte, il più duro oppositore di un' azione comune dell' Unione Europea contro la crisi, Giuseppe Conte potrebbe inviare un piccolo documento. Pochi fogli. The missing profits of nations , «I profitti perduti dalle nazioni». Pubblicato dal National bureau of economic research di Cambridge MA. L'Italia perde ogni anno circa 20 miliardi di euro di imponibile sui profitti realizzati da multinazionali italiane con sedi in paradisi fiscali, di cui 17 in Paesi europei. Amsterdam è la preferita.

 

EXOR TRASLOCA IN OLANDA. DA FERRERO ALLA DELFIN DI DEL VECCHIO: ECCO CHI HA GIÀ CERCATO TASSAZIONI PIÙ BASSE DELLE NOSTRE

Cinzia Meoni per Il Giornale – articolo del 4/09/2016

 

giovanni ferrero nutella

Con l'assemblea di ieri anche Exor, cassaforte della famiglia Agnelli, ha detto definitivamente addio all'Italia e d'ora in poi batterà bandiera olandese, mantenendo come unico legame con l'Italia la quotazione a Piazza Affari.

 

Le sirene di Amsterdam, d'altro canto, sono irresistibili: il trasferimento in Olanda garantisce agli azionisti di azzerare la tassazione sulle plusvalenze che, invece, nel nostro Paese in Italia sarebbero tassate al 5 per cento. Un'altra provincia dell'impero degli Agnelli, dopo Fca, Cnh e Ferrari, lascia definitivamente i confini italiani in cui, per ora, rimane solo la Juventus.

gianfelice rocca

 

E l'esodo delle imprese e dei capitani d'impresa che scelgono di traslocare oltreconfine si allunga di giorno in giorno. Tutto questo proprio mentre l'alta finanza, riunita in questi a Cernobbio per il Forum Ambrosetti, venerdì applaudiva entusiasticamente il premier Matteo Renzi, proprio nel giorno in cui l'Istat confermava la crescita zero nel Paese.

 

davide serra all'evento di matteo renzi al teatro strehler di milano

La destinazione è presto detta: stati con un costo del lavoro inferire al nostro, una burocrazia leggera, leggi certe e, soprattutto, un peso fiscale accettabile. Si consideri solo che in Italia la tassazione sugli utili tocca il 31,4%, rispetto al 20% richiesto in Svizzera, al 12,5% in Irlanda e al 10% della Bulgaria. Se poi a queste si aggiungono le imposte sul lavoro, nel Belpaese il peso fiscale può addirittura sfiorare il 70% rispetto al 48% della Germania, al 37% della Gran Bretagna e al 21% del Lussemburgo.

 

Ecco quindi spiegato, in numeri, il principale motivo per cui, le imprese italiane sono in fuga. A iniziare da quelle del «cerchio magico» di Renzi. Come Algebris, ad esempio, fondo di investimento di Davide Serra, tra i fedelissimi di Renzi, che però ha sede a Londra.

Del Vecchio

 

Non è quindi un caso che, in un sondaggio effettuato ieri tra i partecipanti ai lavori del Forum Ambrosetti, solo il 38,2% degli intervistati, ovvero neppure quattro su dieci, ha dichiarato di prevedere investimenti in Italia nel 2017. Tutti gli altri guardano oltre confine. La scelta non manca.

 

EDOARDO GARRONE

Gli Agnelli peraltro sono solo una delle tante famiglie di imprenditori italiane che, nel corso degli anni, hanno guardato oltreconfine. I Rocca, storica famiglia di industriali bergamasca, sono stati tra i primi a valicare il confine: oggi l'indirizzo di Tenaris è nel Principato del Lussemburgo. Nel corso degli anni hanno portato quanto meno le proprie casseforti altrove tra gli altri: i Ferrero che, pur mantenendo il cuore ad Alba, hanno portato la testa in Lussemburgo con Holding Ferrero International S.a. da cui dipendono le decisioni che riguardano tutti i 22 stabilimenti e i 53 mercati in cui è presente il marchio;   

PARADISI FISCALI

 

Leonardo Del Vecchio con la lussemburghese Delfin (qui sono custoditi il controllo di Luxottica, ma anche quote di peso in Generali, in Foncière des Régions, a cui peraltro fa capo la stessa Beni Stabili); i Cordero di Montezemolo con il fondo lussemburghese di private equity Charme che conta su un parterre di élite di soci e investe privilegiando il made in Italy; i Garrone con la lussemburghese Polcevera S.a.(a cui fa capo il 7% di Erg). Azimut finora ha solo accennato alla possibilità lo scorso aprile. Ma si sa, per il risparmio gestito l'indirizzo migliore è Dublino.

 

paradisi fiscali svizzera

D'altro canto se i cervelli fuggono all'estero, i benestanti cercano i paradisi fiscali e i pensionati prendono la rotta degli eden low cost a basso impatto fiscale, è ben comprensibile che anche gli imprenditori, che pure a parole sostengono il governo, quando c'è da decidere dei propri investimenti scelgano la strada più conveniente.

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...