hacker italia italiano

L’HACKER 24ENNE CARMELO MIANO SARÀ STATO ANCHE ABILE, MA HA TROVATO UNA PRATERIA DI APPROSSIMAZIONE DAVANTI A SÉ – NEL 2021 ENTRA NEL SISTEMA CENTRALIZZATO DELLA GUARDIA DI FINANZA, TRAMITE LA RETE SATELLITARE DI TELESPAZIO, E “BUCA” I SERVER ATTRAVERSO I COMPUTER DI BORDO DELLA NAVE PATTUGLIATORE “GRECO”, CHE NON AVEVA ALCUN ANTIVIRUS NÉ PASSWORD – POI SI FA LARGO NEL CLOUD DI TIM, DA DOVE SCARICA I DATABASE DI 36,5 MILIONI DI ABBONATI. INFINE, SI DEDICA AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA – COINCIDENZA: MIANO NEL 2022 HA FATTO INCETTA DELLE EMAIL DEL PM LUIGI FEDE, LO STESSO CHE STAVA INDAGANDO SULL’INCONTRO TRA RENZI E MANCINI ALL’AUTOGRILL - LA PRECISAZIONE DI "NTT DATA", LA SOCIETÀ PER CUI LAVORAVA MIANO

LA PRECISAZIONE DI NTT DATA

Riceviamo e pubblichiamo:

 

In relazione all'articolo "L’HACKER 24ENNE CARMELO MIANO SARÀ STATO ANCHE ABILE, MA HA TROVATO UNA PRATERIA DI APPROSSIMAZIONE DAVANTI A SÉ", pubblicato ieri su Dagospia,  NTT DATA, multinazionale giapponese nel settore della Consulenza e dei Servizi IT, precisa che al momento non ci sono evidenze che suggeriscono l'utilizzo di infrastrutture o strumenti aziendali per le attività illecite contestate a Carmelo Miano e che non risultano ad oggi contestazioni a carico della società. 


L'azienda comunica inoltre di aver preso opportuni provvedimenti a propria tutela, con l'obiettivo di continuare a mantenere i più elevati standard di sicurezza per prevenire ogni potenziale abuso. In linea con i principi che da sempre contraddistinguono NTT DATA, l'azienda sottolinea di essere pronta, qualora richiesto, a collaborare nella massima trasparenza con le autorità competenti.

 

MINISTERO, TIM E GDF: COSÌ UN 24ENNE HA BUCATO L’ITALIA

Estratto dell’articolo di Antonio Massari per “il Fatto quotidiano”

 

hacker

Una stanzetta, un monolocale del quartiere romano della Garbatella, era questo il quartier generale di Carmelo Miano. Gli investigatori avevano piazzato una telecamera dietro la sua scrivania. Lui spiava le procure che lo indagavano. Scaricava le informative che lo riguardavano. E loro spiavano lui che li spiava.

 

Da quella stanzetta aveva messo le mani sull’intero sistema informatico del ministero di Giustizia. Di più. Aveva cambiato l’intera architettura informatica dell’intero dicastero. Aveva modificato i parametri dei firewall: per non poter essere individuato. Un danno immenso all’intera infrastruttura. Di fatto, l’amministratore dell’intero dominio del ministero di giustizia, ormai, era diventato lui.

 

CARLO NORDIO

Consultava, scaricava e cancellava migliaia di atti giudiziari segretissimi. Come fosse la sua gigantesca e personale emeroteca. La difesa cibernetica dello Stato italiano si è dovuta inchinare a un ragazzo di 24 anni. Per lui è stato come avere le chiavi di casa. Quelle del Paese.

 

Scrivono gli investigatori: “Alcun sistema di sicurezza, alcun firewall – pur esistente e operativo – è stato in grado di rilevare e arrestare la condotta dell’intruso, che ancora una volta ha cancellato ogni traccia del suo passaggio”. Aveva il ministero “sotto il proprio controllo”.

 

Oltre alla sua ditta individuale, che gestisce con il padre, Miano risulta ai pm dipendente della Ntt Data Italia Spa, colosso giapponese della consulenza informatica, dove ha acquisito le sue competenze. Ma lo hanno aiutato anche una serie di incomprensibili errori nella cyber difensiva italiana.

 

hacker in azione

Il 26 ottobre 2021 Miano entra per la prima volta nel sistema centralizzato della Guardia di Finanza. La sua porta d’ingresso? La rete satellitare gestita da Telespazio Spa, società di Leonardo (che si occupa di cybersicurezza). Come? Attraverso i computer di bordo della nave pattugliatore “Greco”, in quel momento ormeggiata a Brindisi. Dalle indagini si scopre un dato inquietante (tanto più se consideriamo che la Gdf è un corpo militare): la postazione digitale della nave non aveva alcun antivirus.  E all’utenza del comandante si poteva accedere senza password.

 

TIM - RETE NETCO

11 luglio 2021: Miano (per l’accusa) porta il suo attacco alla rete di Tim Spa. È un’altra Caporetto. L’allora 21enne viola le credenziali di un dipendente di Noovle Spa – società del gruppo Tim – resetta le password e fa come se fosse a “casa sua”: preleva i database di 36,5 milioni di abbonati alla società di telefonia (un terzo degli utenti mobili in Italia).

 

Per fare cosa? Scrivono i pm: “Aveva poi eseguito ricerche mirate sulle posizioni private dei Pubblici ministeri e degli Ufficiali di Polizia giudiziaria che avevano condotto le indagini” sul suo conto alla Procura di Brescia.

 

hacker 6

[…] È grazie all’ingresso nei server Tim che Miano ottiene le credenziali “privilegiate” per entrare nel ministero della Giustizia. Da cui riesce a scaricare ben 23 server di dati (ogni server contiene decine di terabyte di file). […] Effettuando connessioni in “desktop remoto” (la stessa tecnica che usano i tecnici del computer quando, a distanza, entrano nei sistemi delle aziende per correggere gli errori).

 

L’attacco a Tim genera un’inchiesta aperta dalla Procura di Roma. E Miano cosa fa? Nel 2022 buca anche gli archivi di piazzale Clodio. Fa incetta delle email del pm Luigi Fede, entra nel suo archivio, poi scarica tutti gli atti giudiziari che può, per trovare quelli che lo riguardano.

 

RENZI MANCINI BY OSHO

Fede, tra l’altro, è il pm che in quel momento indaga sul noto incontro tra Matteo Renzi e l’ex agente dei servizi segreti, Marco Mancini all’autogrill di Fiano Romano (ma non risulta l’interesse di Miano per la storia). E alla Procura di Roma c’è anche un’ulteriore indagine che riguarda il suo accesso, il 21 maggio 2024, nel pc di un pm di Napoli.

 

[…] La Procura di Napoli, che ha coordinato le indagini, esclude che Miano avesse complici in organizzazioni terroristiche o criminali, o vendesse queste informazioni. Ma non agiva da solo. […] comunicava attraverso le chat dei videogiochi. Come War Thunder, dove parlava di documenti riservati con tale “Antonio” (in corso di identificazione). Poi c’erano i suoi amici in carne e ossa: Lorenzo, Ivano e Luca. E per aiutarli, tornava a introdursi negli archivi giudiziari. E i genitori: papà Antonino e mamma Antonella che, per i pm, “parrebbero essere stati sostanzialmente dei ‘prestanome’ consapevoli”, specie per quanto riguarda gli affari nel dark web. […]

 

 


hacker 3RETE TIM - NETCOhacker 5

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…