rackete salvini

L’IDEA DI SALVINI PER IL DECRETO SICUREZZA BIS: RADDOPPIO DELLE MULTE E SOPRATTUTTO IL SEQUESTRO DELLE IMBARCAZIONI UMANITARIE GIÀ A UNA PRIMA INFRAZIONE E NON PIÙ IN CASO DI REITERAZIONE DEL REATO - LA STRATEGIA DEI LEGALI DELLA RACKETE: DIMOSTRARE L’EMERGENZA CHE GIUSTIFICASSE L’ATTRACCO - PERCHE’ SE COSI’ NON FOSSE…

Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

carola rackete salvini

In questa prima settimana di luglio, Matteo Salvini ha due obiettivi: chiudere definitivamente la partita con la capitana Carola, e allo stesso tempo approfittare dell'occasione per rimettere mano al decreto Sicurezza bis e tornare alle versioni originarie, quelle che furono poi ritoccate dopo una certa discussione con Palazzo Chigi. Nel frattempo, però, i M5S hanno preso la batosta delle elezioni europee e Luigi Di Maio non s' oppone più di tanto alle idee brutali dell' altro vicepremier.

 

CAROLA RACKETE

Così arriveranno un raddoppio delle multe e soprattutto il sequestro delle imbarcazioni umanitarie già a una prima infrazione e non più in caso di reiterazione del reato. Di Carola, è presto detto: la linea del Viminale è mettere in discussione il preteso «allarme sanitario» a bordo. Un' operazione che è politica e giudiziaria.

 

Se infatti il comandante della Sea Watch 3 ha invocato le cause di forza maggiore a motivo della sua decisione di entrare in porto, Salvini è categorico: «Nessuno dei 41 immigrati scesi dalla Sea Watch presenta malattie o problemi particolari come scabbia o disidratazione: sono stati rifocillati, hanno passato una notte serena e per nessuno di loro è stato disposto il trasferimento in elisoccorso verso l' ospedale di Palermo. Resta quindi da capire a quale "stato di necessità" si riferisse la Ong per giustificare l' attracco non autorizzato con speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza».

 

CAROLA RACKETE

La sua strategia è chiara: se si dimostrasse che non c' era alcuna emergenza, la nave umanitaria non potrebbe essere più considerata una «ambulanza del mare» (copyright del capogruppo dem Graziano Delrio). Resterebbe solo l' irruzione in porto. A questo proposito, domani per la giovane tedesca, che al momento si trova agli arresti domiciliari, ci sarà l' esame di garanzia davanti al gip di Agrigento.

 

CAROLA RACKETE

Al Viminale, è noto, se gli arresti non venissero confermati, è pronto un ordine di espulsione come «persona non gradita». Questa ormai è la posizione dell' intero governo italiano, non soltanto del vicepremier Salvini. Dice infatti di Carola il premier Giuseppe Conte: «Qualcuno la descrive come un' eroina, alcuni la stanno insultando; ritengo scorretto aggredirla verbalmente. Non evocherei concetti così forti come disobbedienza civile, perché ci vedo un ricatto politico compiuto scientemente con l' utilizzo strumentale di quaranta persone».

CAROLA RACKETE

 

Oppure la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta: «Quanto fatto da Carola Rackete, è stato gravissimo. Non solo perché ha disobbedito all'alt della Guardia di Finanza, violando le leggi dello Stato italiano, ma soprattutto perché lo ha fatto rischiando di arrecare danni irreparabili ai nostri uomini e donne in uniforme». L'azione di forza da parte della nave umanitaria, però, sembra avere segnato un punto di non ritorno nelle posizioni del governo verso le Ong. Luigi Di Maio stesso invoca ora una «soluzione affinché quelle imbarcazioni che se ne fregano delle nostre leggi non tornino più in mare già alla prima infrazione. Non si deve aspettare oltre».

 

LA BARCA DELLA GUARDIA DI FINANZA CHE RISCHIAVA DI ESSERE AFFONDATO DA CAROLA RACKETE

Sembra quasi, a questo punto, che ci sia una rincorsa tra gli esperti legislativi della Lega e quelli del M5S ad definire l' inasprimento definitivo del decreto Sicurezza bis, che proprio nei prossimi giorni sarà in discussione in Parlamento. Dice ancora Di Maio: «Non si può andare avanti sequestrando e poi dissequestrando la stessa imbarcazione, e sta per accadere di nuovo con la "Sea Watch 3". Se quella nave torna in mare con un nuovo comandante, cosa cambia?».

 

I grillini la pensano come i leghisti perché, oltre una multa severissima, ci sia anche il sequestro amministrativo e poi la confisca delle navi umanitarie fin dalla prima infrazione di un divieto di ingresso nelle acque territoriali. «Se entri nelle nostre acque violando la legge, perdi definitivamente l' imbarcazione, senza attenuanti e multe che incidono ben poco. Se forze armate, capitaneria o corpi di polizia lo vorranno, daremo a loro le navi confiscate. Solo in questo modo ridurremo il traffico nel Mediterraneo verso l' Italia».

CAROLA RACKETE

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?