conte di maio salvini renzi

L’INFEZIONE E’ COMPIUTA: IL GOVERNO È AL CAPOLINEA - LA DIAGNOSI DI GIOVANNI ORSINA: “I MOTIVI SONO TRE. IL PRIMO E’ CHE DAL VOTO DEL MARZO 2018 L'ELETTORATO È CAMBIATO IN PROFONDITÀ. IL SECONDO È CHE LA PRIMA COLONNA DELLA MAGGIORANZA, IL MOVIMENTO 5 STELLE, NESSUNO SA PIÙ CHE COSA SIA, CHI LO GUIDI, DOVE VOGLIA ANDARE. E LA TERZA…”

Giovanni Orsina per “la Stampa”

 

salvini renzi

Il coronavirus, lo sanno ormai pure i sassi, è pericoloso soprattutto per gli organismi debilitati. Ciò che vale per i corpi fisici sembra valere metaforicamente anche per quelli sociali: l' Italia è un organismo politico debolissimo e patisce molto il morbo.

Alcune delle nostre debolezze hanno radici di lungo periodo. L'assenza di coordinamento fra i vari livelli amministrativi e il loro vizio di scaricare le responsabilità l'uno sull' altro, con effetti devastanti sulla già scarsissima fiducia degli italiani nelle istituzioni.

 

giuseppe conte luigi di maio

Il carattere isterico, schizofrenico e cacofonico del dibattito pubblico. L'incapacità patologica di tenere minimamente da conto l'interesse nazionale. Altri difetti, tuttavia, sono di natura non strutturale ma congiunturale, e dipendono dalla fragilità politica del secondo gabinetto Conte, che l'emergenza sta mettendo impietosamente in risalto. Il governo è debole per almeno tre ragioni. Innanzitutto perché nei due anni trascorsi dal voto del marzo 2018 l'elettorato è cambiato in profondità.

 

MATTEO RENZI L'ARIA CHE TIRA

Certo, sappiamo tutti che siamo in un sistema parlamentare, le elezioni si svolgono ogni cinque anni, e fin quando c' è una maggioranza la legislatura deve andare avanti. Ma questo è un ragionar per forme, importantissimo in una democrazia liberale ma insufficiente a modificare la sostanza: più un parlamento si distanzia dall'opinione pubblica, più s'indebolisce.

 

Il governo è fragile, in secondo luogo, perché la prima colonna della maggioranza, il Movimento 5 stelle, nessuno sa più che cosa sia, chi lo guidi, dove voglia andare. Infine, perché la seconda colonna, il Partito democratico, ha subito una scissione, e il vero padre del Conte bis, Matteo Renzi, punta in maniera sempre più esplicita all' infanticidio.

Tutto questo rende l' attuale governo inadatto ad affrontare l' emergenza.

 

conferenza stampa su reddito di cittadinanza e quota 100 31

Tanto più che finora il virus ha colpito soprattutto il nord, ossia l' area del Paese nella quale le forze della maggioranza sono meno rappresentate, e più forte è invece l' opposizione. Si capisce bene, allora, per quale ragione abbia preso quota da ultimo l' ipotesi di un cambio di maggioranza e di ministero, in direzione magari di un' ampia convergenza politica, presentata come l' unica soluzione capace forse di rimediare al collasso strutturale di una legislatura ormai irrecuperabile. E si capisce il senso dell' incontro di ieri fra il principale leader dell' opposizione, Matteo Salvini, e il Presidente Mattarella.

 

sergio mattarella giuseppe conte 9

Quant' è probabile che una soluzione di questo tipo prenda forma, in concreto? Molto poco, per il momento. L' emergenza fra l' altro, se evidenzia la debolezza del governo, sconsiglia pure le avventure e spinge verso la stabilità. Col tempo le probabilità potrebbero crescere, però: se la crisi si aggraverà e il governo si dovesse rivelare palesemente impari; o al contrario, se usciremo dall' emergenza sanitaria acuta per entrare in una fase di emergenza economica cronica. Potrebbe aprirsi allora una finestra di opportunità per Renzi, il cui attivismo, con tutta evidenza, è per il momento soltanto congelato.

 

Sarebbe opportuna per il Paese, una soluzione di ampia convergenza emergenziale? A mio avviso potrebbe esserlo, in particolare se dovesse disegnare un percorso verso il voto. Questa legislatura - l' ho già detto - non mi sembra più recuperabile. E non credo che in queste condizioni possa raggiungere il traguardo dell' elezione del Presidente della Repubblica, nel 2022.

MOAVERO DI MAIO SALVINI CONTE MATTARELLA

 

Né è illegittimo, per altro, chiedersi fino a che punto sia opportuno che il Capo dello Stato venga eletto da un parlamento così distante ormai dal sentire del Paese, e che presto sarà ulteriormente delegittimato - politicamente, se non giuridicamente - dall' approvazione del taglio dei parlamentari. Ammesso che queste premesse reggano, non sarebbe male se alle urne ci si arrivasse con un po' d' ordine, e con un minimo di riconoscimento reciproco fra i contendenti.

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?