benjamin netanyahu ali khamenei attacco iran israele

L’IRAN E I SUOI BURATTINI GETTANO LA PATATA BOLLENTE IN MANO A NETANYAHU: “SE SI TROVA UN ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO A GAZA, NON ATTACCHEREMO ISRAELE” – TEHERAN NON SA COME COLPIRE LO STATO EBRAICO SENZA SCATENARE LA GUERRA TOTALE. E ALLORA TENTA LA CARTA DELLA TREGUA PER FAR PASSARE "BIBI" DA CATTIVONE - IL NEGOZIATO MEDIATO DA USA, QATAR ED EGITTO È A UN PUNTO MORTO: SINWAR SI È SFILATO E PROMETTE DI PARTECIPARE SOLO SE ISRAELE FERMA I RAID...

ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH

IRAN NON ATTACCA SOLO SE DA COLLOQUI SCATURISCE TREGUA'

(ANSA) -  Soltanto un accordo di cessate il fuoco a Gaza, scaturito dai colloqui di ferragosto, impedirà all'Iran di intraprendere una rappresaglia diretta contro Israele per l'assassinio del leader politico di Hamas Ismail Haniyeh sul suo territorio: lo affermano tre alti funzionari iraniani, che sembrano ridimensionare l'intenzione che i raid vengano lanciati prima dei colloqui di giovedì. Lo riporta il Times of Israel.

 

Una delle fonti, un alto funzionario della sicurezza iraniano, ha affermato che l'Iran, insieme a Hezbollah, lancerebbe un attacco diretto se i colloqui fallissero o se si percepisse che Israele sta trascinando i negoziati.

 

POSSIBILE ATTACCO DELL IRAN A ISRAELE

Le fonti non hanno detto per quanto tempo l'Iran avrebbe concesso ai colloqui di progredire prima di rispondere. In nuovo sviluppo della tesissima situazione in Medio Oriente è arrivato dopo che negli ultimi giorni fonti israeliane e Usa hanno affermato che Gerusalemme ritiene che Teheran intenda attaccare prima dei colloqui di giovedì. Ora sembrerebbe che l'attacco possa avere luogo solo dopo i colloqui e solo se non produrranno ciò che l'Iran ritiene essere risultati sufficienti.

 

 

'SINWAR, HAMAS AI COLLOQUI SE ISRAELE FERMA I RAID A GAZA 
(ANSA) -
  I mediatori dei colloqui che si terranno giovedì prossimo hanno riferito che il leader di Hamas Yahya Sinwar sta chiedendo a Israele di interrompere le sue operazioni militari nella Striscia come precondizione per la sua partecipazione alle mediazioni. A cui Hamas ha dichiarato pubblicamente che non parteciperà tre giorni fa. Lo scrivono i media israeliani rilanciando il Wall Street Journal. Il report riconosce che è difficile che Gerusalemme accetti questa condizione.

 

 

BENJAMIN NETANYAHU IN COPERTINA SU TIME

 

MO: W. POST, 'ISRAELE NON SI ASPETTAVA ATTACCO IRAN AD APRILE COME ORA PER HANIYEH'

(Adnkronos) - I funzionari Usa ritengono che Israele non prevedesse la possibilità di risposta diretta dell’Iran all'uccisione, il 31 luglio a Teheran, del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.

 

Allo stesso modo in cui non aveva previsto che l'operazione di aprile in Siria contro i Guardiani della Rivoluzione avrebbe avuto come conseguenza una pioggia di missili e droni. E' quanto scrive l'editorialista David Ignatius sul Washington Post, mentre "Israele e IRAN sono sull'orlo di una devastante guerra regionale che nessuno dei due Paesi sembra volere", mentre gli Usa ammassano forze militari nella regione e fanno un gioco "rischioso" che se dovesse fallire significherebbe unirsi a un attacco contro l'IRAN.

 

iraniani bruciano la bandiera di israele

Nel frattempo la Repubblica Islamica potrebbe aver imparato dal passato e aver definito nuove tattiche in un Medio Oriente che oggi "è come la proverbiale fila di tessere del domino", che una volta caduta potrebbe innescare "una cascata che spazzerebbe via la regione". "Lampeggiano varie spie rosse", ha scritto Norman Role, ex esperto di Iran della Cia, che non ha "mai visto la regione così fragile e sull'orlo di così tanti conflitti".

 

"Le guerre spesso sono il risultato di un conflitto fondamentale di interessi nazionali - scrive Ignatius - E questo è parte di quello che innesca questo confronto tra Israele e Iran. Ma è anche trainato da fattori intangibili: il desiderio di Israele di ripristinare la deterrenza e la determinazione di Israele a preservare la sua dignità nazionale".

ismail haniyeh con ali khamenei

E "questo confronto potrebbe essere iniziato con un errore", rileva Ignatius, quello che porta gli americani a credere che Israele non si aspettasse dall'Iran una rappresaglia diretta. La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha detto di considerare sia "nostro dovere vendicare il sangue" di Haniyeh.

 

E anche se le modalità con cui la Repubblica Islamica seguirà gli ordini di Khamenei non sono chiare ai funzionari Usa, si tratta - sottolinea nell'editoriale - di minacce che vengono prese molto sul serio.

 

OMICIDIO DI ISMAIL HANIYEH

L'esito migliore della crisi attuale, osserva, sarebbe per Israele e per l'Iran la conclusione di un cessate il fuoco per la Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani trattenuti nell'enclave palestinese dall'attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. La comunità internazionale auspica la ripresa dei colloqui giovedì. Ma, evidenzia Ignatius, gli stessi funzionari dell'Amministrazione Usa non sono sicuri si arriverà a un accordo finale, mentre si rischia di andare verso un rifiuto che potrebbe innescare un conflitto più ampio.

 

TUTTI NEL RIFUGIO

benjamin netanyahu

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

Il giorno dell’attacco si può prevedere, l’ora esatta si conosce di rado e anche quando le informazioni di intelligence sono talmente buone da definire un orario esatto, le sorprese ci sono sempre: come nel 1973, quando Israele era stato avvisato dalla più ambita delle spie – il genero dell’ex presidente egiziano Nasser – che l’Egitto avrebbe attaccato assieme ai siriani alle sei di sera, quando gli israeliani avrebbero avuto il sole negli occhi, e invece l’offensiva partì quattro ore prima.

 

il palazzo dove e stato ucciso ismail haniyeh a teheran

Tisha B’av, il giorno del lutto ebraico, è cominciato ieri sera e l’intelligence ha osservato le mosse dell’Iran, gli spostamenti, i preparativi, gli israeliani conoscono la procedura di sicurezza, sanno che le disposizioni non cambiano fino all’ultimo momento, conoscono il copione di ogni attacco: le informazioni precise arrivano all’ultimo momento, precedute da qualche dettaglio, prima da un allarme generale per tutto il paese, poi da un elenco preciso di posti più a rischio.

 

IRAN ATTACCA ISRAELE

Nei rifugi tutto è pronto da giorni, le difese degli alleati si stanno accumulando. Israele non combatte da solo contro l’Iran e uno dei canali telegram che si proclamano vicini al sedicente asse della resistenza – l’alleanza creata dall’Iran per far guerra allo stato ebraico – ieri pubblicava l’immagine di un campo da calcio, con la bandiera israeliana in porta, e in attacco l’Iran, il Libano, lo Yemen, la Siria e l’Iraq, in difesa un numero consistente di paesi e altrettante bandiere: Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Italia, Grecia, Cipro, Giordania, Arabia Saudita, Egitto ed Emirati.

biden Ali Khamenei

 

Per Teheran e i suoi gruppi armati è importante mostrare come sia una battaglia di pochi resistenti contro molti disposti a difendere l’“entità sionista”, ma se l’attacco avrà il potere di sabotare i negoziati per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi che sono prigionieri di Hamas la responsabilità sarà soltanto della Repubblica islamica.

 

In un comunicato congiunto, indirizzato all’Iran (in cui si nota la mancanza dell’Italia) Regno Unito, Francia e Germania hanno fatto sapere a Teheran che la fine di ogni trattativa e mediazione sarebbe imputata direttamente alla Repubblica islamica che con il suo attacco ha voluto “mettere a repentaglio questa possibilità di pace e stabilità”.

ISRAELE ATTACCA L IRAN

La scorsa settimana, gli Stati Uniti assieme all’Egitto e al Qatar erano riusciti a ravvivare i colloqui tra Israele e Hamas: lo stato ebraico, superando le resistenze del primo ministro Benjamin Netanyahu che non vuole cedere sulla questione dei valichi, aveva accettato di incontrare le delegazioni dei mediatori il 15 agosto, a Doha o al Cairo.

 

[…]  Questa volta però l’ostacolo al negoziato non viene da Gaza o da Israele, ma dall’attacco di Teheran e delle sue milizie sciite in Libano, in Yemen, in Siria e in Iraq, dal tempo che hanno impiegato per prendere una decisione, dai danni imprevisti che potrebbero mettere sottosopra tutto il medio oriente e bloccare l’appuntamento del 15 agosto […]. Tisha B’av è un giorno di lutto, si digiuna, si ricordano molte delle tragedie avvenute per casualità o volontà, tutte il giorno 9 del mese di Av. Fino a ieri se ne ricordavano otto.

ismail haniyeh a teheran khamenei nelle vignette di charlie hebdo 11BENJAMIN NETANYAHU - MEME BY EDOARDO BARALDIISRAELE ATTACCA L IRAN ATTACCO IRANIANO A ISREALE IRANIANI FESTEGGIANO L ATTACCO A ISRAELE lancia razzi iranKHAMENEI E LA FROCIAGGINE - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….