matteo renzi

SAFARI? SI', AFFARI! - RENZI NON FA SOLO IL CONFERENZIERE, E' ANCHE ACCOMPAGNATORE: LUNEDÌ MATTINA È VOLATO IN SENEGAL CON ALCUNI INDUSTRIALI LOMBARDI - LUI HA NEGATO DI ESSERE IN COMPAGNIA DI IMPRENDITORI PADANI, MA “LA VERITÀ” HA RICOSTRUITO IL SUO VIAGGIO: UN CESSNA DELLA “ITALFLY AVIATION” È PARTITO DA BRESCIA CON A BORDO GLI INDUSTRIALI ED È ATTERRATO A MALAGA PER RECUPERARE L’EX PREMIER, CHE AVEVA TRASCORSO IL WEEKEND SULLA COSTA DEL SOL. CHI HA PAGATO LA TRASFERTA? E LE REGOLE PER VIAGGI ALL'ESTERO E QUARANTENA?

 

 

Giacomo Amadori per "la Verità"

 

matteo renzi macky sall

Lo avevamo soprannominato per primi Lawrenzi d' Arabia, dopo aver scoperto i suoi non rari viaggi nel Regno saudita. Ma da ieri il fu Rottamatore ha diritto a un nuovo soprannome: Renzi l' Africano.

 

Infatti il leader di Italia viva in giro per il mondo non fa più solo il conferenziere a pagamento, ma anche l' accompagnatore (in inglese «escort» anche se con il tempo questo termine ha assunto un' accezione negativa).

 

matteo renzi visita a dakar

Infatti lunedì mattina è volato a Dakar insieme con otto persone, sette uomini e una donna, per lo più imprenditori del Bresciano o comunque del Lombardo-Veneto. Tra questi anche l' ad di una delle aziende leader del trasporto su gomma di sostanze chimiche e rifiuti industriali.

 

Non sappiamo se il fu Rottamatore sia partito in veste di mediatore di affari o abbia deciso di introdurre gratuitamente industriali padani nelle stanze dei bottoni dell' Africa nera. In ogni caso anche per questa missione utilizzerà i rapporti che ha costruito da premier. A Dakar dovrebbe infatti incontrare il presidente Macky Sall e in Kenya il capo dello Stato Uhuru Kenyatta.

matteo renzi in africa meme

 

La trasferta subsahariana era stata anticipata nei giorni scorsi dal Fatto quotidiano. Che aveva scritto: «Nelle sue escursioni africane, Renzi potrebbe non essere solo: è tutt' altro che infrequente, fa sapere, che nei suoi viaggi sia seguito da imprenditori interessati a "fare network" con gli interlocutori istituzionali dell' ex presidente del Consiglio.

 

Ma in questo caso, la circostanza che il senatore possa essere accompagnato in Africa da alcuni imprenditori lombardi (come risultava al Fatto) è stata smentita da Renzi stesso».

 

Dunque il leader di Italia viva ha negato quanto è in realtà accaduto. A trasportare il fu Rottamatore in Africa è stato un Cessna 680 Citation Sovereign (immatricolato come I-Taos) della compagnia privata Italfly aviation di Trento, anche se non sappiamo chi abbia pagato la costosa trasferta.

 

CESSNA CITATION SOVEREIGN

La compagnia si vanta di avere tra i propri «clienti abituali», alcuni «fra i più prestigiosi gruppi industriali e finanziari del Nord-Est, ai quali siamo in grado di offrire un servizio di aerotaxi puntuale ed esclusivo». A bordo catering personalizzato su richiesta e anche «champagne per accompagnare importanti momenti in volo».

 

mohammed bin salman e matteo renzi il murale a roma

La compagnia sul suo sito vanta «l' impiego di velivoli bireattori di ultima generazione» e l' aereo su cui ha viaggiato Renzi con i suoi compagni di avventura è un gioiellino lungo quasi 20 metri, capace di toccare la velocità di 850 chilometri l' ora, mentre «il comfort in cabina, allestita per ospitare fino a 12 passeggeri, è incrementato grazie ad uno studio di connessione performante, che permette ottimi spazi di lavoro e gestione di luci, temperature ed ombra direttamente da pannelli integrati».

 

matteo renzi macky sall

L' aeroplano, bianco e azzurro, è decollato dallo scalo di Brescia Montichiari con a bordo gli imprenditori alle 7 e 51 ed è atterrato a Malaga alle 9 e 51 per recuperare l' ex sindaco di Firenze. Infatti Renzi sembra abbia trascorso il week end sulla Costa del Sol, a pochi chilometri da Gibilterra, anche se non ha reclamizzato sui social la sua trasferta iberica. Proprio per questo non sappiamo se abbia declamato da lì il suo intervento streaming all' assemblea nazionale di Italia viva.

 

Di certo in Spagna la sua partenza non ha destato la curiosità che avrebbe suscitato se fosse salito su un jet privato a Brescia insieme con la comitiva di imprenditori.

 

Il Cessna, dopo una sosta di quasi un' ora, è ripartito da Malaga diretto a Dakar pochi minuti prima delle 11, ha sorvolato il Marocco e la Mauritania ed è finalmente atterrato alle 15 e 11 (14 e 11 ora locale) all' aeroporto internazionale Blaise Diagne.

 

matteo renzi mohammed bin salman

All' atterraggio passeggeri e operatori locali sono rimasti colpiti dal viavai di guardie del corpo. Evidentemente Renzi è stato accolto quasi come un capo di governo.

 

In Senegal, come detto, il senatore di Rignano sull' Arno avrebbe messo in agenda una bella rimpatriata con il presidente Sall con il quale si era già scambiato un paio di visite ufficiali ai tempi di Palazzo Chigi. Sall, ingegnere geofisico, è stato eletto nel 2012 e in precedenza era stato primo ministro. Nel 2012 ha vinto al ballottaggio, mentre nel 2019 è stato riconfermato capo dello Stato con il 58 per cento dei voti.

 

MATTEO RENZI

Probabilmente Renzi si farà spiegare come aumentare i consensi o forse sarà lui a dar lezione al politico senegalese di decrescita felice.

 

Felicissima, considerata la capacità dell' ex segretario Pd di trasformare un' appannata immagine politica in un vincente brand commerciale.

 

La trasferta in Senegal dovrebbe essere seguita da quella in Kenya. Ma i viaggi del senatore semplice con l' ambizione di «fare network» dovrebbero estendersi anche al di là dell' Atlantico: nelle prossime settimane il leader di Italia viva sarebbe pronto a partire per il Sudamerica (probabilmente in Argentina). A giugno, invece, avrebbe in programma una puntata in Grecia.

 

ARABIA VIVA

Chissà se anche in questo tour africano collezionerà un' altra sesquipedale figuraccia come quella in cui straparlò di Rinascimento saudita e di invidiabile costo del lavoro duettando felice con il principe saudita Mohammed bin Salman, sospettato di essere il mandante dell' omicidio del giornalista Jamal Khasshoggi.

 

In Senegal nel 2016 si lanciò in un discorso ufficiale in francese senza traduttore che divenne virale sulla Rete. A Nairobi, invece, nel 2015, si era fatto ben volere presentandosi in Parlamento con un giubbotto antiproiettile sotto la giacca. Il quotidiano Nairobi news definì l' episodio un' umiliazione, visto che la State house andava considerato il luogo «più protetto del Kenya» e aggiunse ironicamente: «Renzi non avrà preso troppo sul serio l' invito di Kenyatta a iniziare a occuparsi della sicurezza?». Magari questa volta Matteo l' Africano manderà avanti gli imprenditori.

MATTEO RENZI ALLE CONSULTAZIONIMATTEO RENZI COME UN ASSALTATORE DEL CONGRESSO USA

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...