mohammed bin salman joe biden

SALMAN INSANGUINATO – IL RAPPORTO BOMBA DELLA CIA SULL’OMICIDIO KHASHOGGI INCASTRA “MBS”: VEDEVA IL GIORNALISTA COME UNA MINACCIA AL REGNO, E AUTORIZZÒ L’UCCISIONE. ANCHE PER FORZA: A RIAD NON SI MUOVE FOGLIA CHE IL PRINCIPE NON VOGLIA – CHE MIRE HA BIDEN IN MEDIO ORIENTE? VUOLE RAFFREDDARE I RAPPORTI CON I SAUDITI (SUNNITI) E APRIRE ALL’IRAN (SCIITA), MA SENZA MOSTRARSI TROPPO ACCONDISCENDENTE. ECCO IL MOTIVO DEL RAID IN SIRIA…

 

 

 

mohammed bin salman

 

1 – DIFFUSO IL RAPPORTO DEGLI 007

Valeria Robecco per “il Giornale”

 

Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman ha «autorizzato» un'operazione per «catturare o uccidere» il giornalista dissidente del Washington Post Jamal Khashoggi. È ciò che stabilisce l'atteso rapporto dell'intelligence Usa declassificato e diffuso ieri dall'amministrazione di Joe Biden.

 

Nel dossier, prodotto dalla direzione della National Intelligence, si afferma che bin Salman vedeva Khashoggi come una minaccia al regno, e sostenne ampiamente l'uso della violenza se necessario per metterlo a tacere.

 

il rapporto della cia sul ruolo di mohammed bin salman nell omicidio khashoggi

L'intelligence, si legge nel documento di due pagine, ha basato le sue conclusioni sul controllo assoluto che il principe ereditario, noto come Mbs, aveva sui processi decisionali di Riad, sul suo «sostegno all'uso di misure violente per mettere a tacere i dissidenti all'estero, incluso Khashoggi» e la partecipazione alle operazioni dei suoi alti assistenti e funzionari della sicurezza.

 

Gli 007 americani infatti elencano anche 21 persone che ritengono con «elevata fiducia» complici o responsabili per la morte e lo smembramento del giornalista dissidente - avvenuta nel consolato saudita a Istanbul nel 2018 - per conto di bin Salman. Washington sta adottando «misure per rafforzare la condanna mondiale di quel crimine e per respingere i governi che vanno oltre i loro confini minacciando e attaccando giornalisti e persone percepite come dissidenti per l'esercizio delle loro libertà fondamentali», spiega il segretario di Stato Anthony Blinken.

jamal khashoggi

 

Quindi, il titolare di Foggy Bottom annuncia il nuovo «Khashoggi ban»: gli Usa vieteranno l'ingresso di stranieri che siano impegnati «in attività extraterritoriali gravi contro i dissidenti», ad esempio le molestie ai giornalisti. Come prima azione vengono imposte restrizioni sui visti a 76 sauditi impegnati nella minaccia di dissidenti all'estero, incluso il caso Khashoggi.

 

Mentre il governo dell'Arabia Saudita ha respinto «categoricamente» il rapporto pubblicato dai servizi segreti americani, ieri sera il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha annunciato l'adozione di sanzioni contro l'ex vice capo dell'intelligence saudita Ahmad Hassan Mohammed al Asiri e contro la Forza di intervento rapida in relazione all'omicidio di Khashoggi.

 

re salman bin abdulaziz

«Coloro che sono stati coinvolti in quella orrenda uccisione devono essere chiamati a rispondere. Con questa azione, il Tesoro sanziona la Forza di intervento rapido e l'alto funzionario saudita direttamente coinvolto nell'omicidio del giornalista. «Gli Stati Uniti - ha aggiunto - sono uniti ai giornalisti e i dissidenti politici nel contrastare le minacce di violenze ed intimidazioni. Continueremo a difendere la libertà di espressione, fondamento di una società libera».

 

il rapporto della cia sul ruolo di mohammed bin salman nell omicidio khashoggi 1

Come parte della sua promessa di «ricalibrare» le relazioni con Riad una volta arrivato nello Studio Ovale, Biden ha aperto nuovamente all'accordo sul nucleare iraniano e posto fine al sostegno ai sauditi nella guerra in Yemen, ma non si è ancora mosso per interrompere gli aiuti militari.

 

La diffusione del rapporto degli 007 inizialmente era attesa per giovedì, ma la Casa Bianca ha spiegato che il presidente voleva prima aspettare di parlare con l'85enne re saudita Salman, colui che considera la sua «controparte». Nella prima conversazione tra i due si è discusso delle relazioni bilaterali, della sicurezza regionale, degli sforzi per concludere la guerra in Yemen e dell'impegno americano a difendere Riad dagli attacchi di gruppi filo iraniani..

 

2 – LE BOMBE SUGLI IRANIANI E IL DOSSIER CONTRO RIAD: LA VIA DI BIDEN AL DIALOGO

Anna Guaita per “il Messaggero”

 

«Risponderemo nel modo appropriato, e quando lo riterremo opportuno». Così dodici giorni fa la portavoce della Casa Bianca reagiva al primo di tre attacchi di milizie filo iraniane contro le truppe americane di stanza in Iraq.

joe biden

 

E la risposta è venuta nella notte di giovedì. Due aerei da combattimento F-15 hanno sganciato 7 bombe contro una base utilizzata dalle stesse milizie al confine fra l'Iraq e la Siria. È stata la prima missione militare della giovane amministrazione Biden, ed è stata anche molto letale, avendo lasciato almeno 22 morti sul terreno.

 

Polemiche sono subito scaturite nell'ala sinistra del partito democratico, ma nessuno ha avuto dubbi sui motivi, e sul significato che l'attacco vuole avere nella politica estera e nazionale del nuovo presidente.

raid usa in siria

 

I DUE FRONTI DI JOE

Sul fronte interno Biden ha inteso rassicurare i democratici moderati e i repubblicani che le sue aperture diplomatiche nei confronti dell'Iran sulla questione dell'accordo nucleare non vanno interpretate come un segnale di debolezza verso Teheran. Sul fronte della politica internazionale, il nuovo presidente intende mandare un ammonimento diretto a Teheran e far capire agli alleati di condividere la preoccupazione - espressa soprattutto da Israele - che l'accordo sul nucleare lascia comunque scoperto un fianco pericoloso e cioè il riarmo convenzionale dell'Iran, e il suo sostegno a milizie destabilizzanti che agiscono in tutta l'area del Medio Oriente.

attacco missilistico a erbil, in iraq, 15 febbraio

 

Alcuni analisti aggiungono una terza considerazione a queste analisi, e cioè la necessità per l'amministrazione di non apparire troppo schierato a favore dell'Iran proprio quando sta ridimensionando l'alleanza con l'Arabia Saudita.

 

EQUILIBRISMO

mohammed bin salman donald trump jared kushner

Si tratterebbe cioè per Biden di fare un difficile equilibrismo fra le due potenze regionali rivali, quella saudita e quella sciita. Da un canto cioè raffreddare i rapporti con Riad in seguito alla conferma dell'intelligence che fu il principe ereditario Mohammad bin Salman a ordinare «la cattura o l'uccisione del giornalista Jamal Khashoggi», e dall'altro aprire all'Iran senza però tradire particolari simpatie per gli ayatollah e le loro milizie. Il rapporto dell''intelligence Usa su Khashoggi, insabbiato da Trump, e reso noto ieri da Biden, contrasta con la versione saudita secondo la quale il principe non sapeva nulla della missione contro il dissidente, ucciso nel 2018.

mohammed bin salman foto luca locatelli per il time

 

Washington ha deciso di non colpire bin Salman con sanzioni, limitandosi a introdurle per l'ex capo dell'intelligence saudita Al Asiri. I sauditi hanno comunque respinto il dossier, e le relazioni tra i due Paesi da ieri sono certamente più difficili. L'attacco di giovedì sera, è stato precisato dal Pentagono e dalla Casa Bianca, era stato discusso con gli alleati, e aveva ricevuto il via libera sia del governo iracheno che di quello regionale iracheno-curdo.

vladimir putin e mohammed bin salman 5

 

Il bersaglio è stato scelto proprio per evitare di sganciare bombe sul territorio dell'Iraq, e il Pentagono ha assicurato che la base colpita è usata per il contrabbando di armi iraniane dagli stessi miliziani che hanno effettuato i tre attacchi in Iraq. Il governo siriano ha protestato per la violazione del suo territorio e ha definito il raid «un vile attacco».

 

il rapporto della cia sul ruolo di mohammed bin salman nell omicidio khashoggi 2

Anche la Russia, che da nove anni combatte in Siria al fianco del governo di Bashar al-Assad, ha criticato l'attacco americano e ha lamentato che il preavviso che di solito viene mandato in questi casi per evitare troppe vittime è arrivato solo cinque minuti prima. Ma la Casa Bianca non ha risposto, preoccupata piuttosto di ricordare a Putin che anche con lui c'è un contenzioso aperto, quello dell'Ucraina. A sette anni dall'invasione russa, la Casa Bianca ha inviato un messaggio a Mosca: «In questo triste anniversario noi riaffermiamo una semplice verità: la Crimea è Ucraina. Gli Stati Uniti non riconoscono e non riconosceranno mai la presunta annessione russa della penisola».

 

il rapporto della cia sul ruolo di mohammed bin salman nell omicidio khashoggi 3

 

 

 

mohammed bin salmanaeroporto di erbil joe biden siriamissili jdams utilizzati per il raid in siria joe biden MOHAMMED BIN SALMAN E JAMAL KHASOGGI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...