mario draghi daniele franco soldi europa

SALUTAME IL PNRR, SUL TEMA DELLA "CONCORRENZA" IL GOVERNO RISCHIA IL COLLO - I FORNITORI DI ENERGIA CONTESTANO LE NORME CHE LIBERALIZZANO IL MERCATO - COMUNI, REGIONI E PROVINCE CHIEDONO DI RINVIARE DI DUE ANNI LA MESSA A GARA DEI SERVIZI DI TRASPORTO PUBBLICO. CONFARTIGIANATO, CONFCOMMERCIO E CNA CHIEDONO GARANZIE PER GLI STABILIMENTI BALNEARI - CONFINDUSTRIA LAMENTA "CRITICITÀ E LACUNE" E LA CGIL DICE CHE LA LEGGE "NON RISOLVE I PROBLEMI DEL PAESE" - IN PIU' I SINDACATI DI BASE CHIEDONO LO STRALCIO DELLE NORME SUI TAXI - I SINTOMI DEL PANTANO? PROGRAMMATE 90 AUDIZIONI, CIRCA 50 MEMORIE…

Alessandro Barbera per "la Stampa"

 

daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra

Immaginiamo Mario Draghi come l'ingegnere capo di un enorme progetto e chiamiamolo Recovery Plan. Immaginiamo che da Palazzo Chigi tocchi tenere d'occhio quel che succede in ogni angolo del cantiere. Ieri era il giorno dedicato al subappalto «Giustizia», riavviato dopo la pausa del voto sul Quirinale. Nel frattempo sono iniziati i problemi all'unità «Concorrenza». Da due giorni nella commissione Industria del Senato ci sono le audizioni dedicate alla legge di riforma.

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

Con molta fatica, prima di Natale Draghi aveva ottenuto il sì dei partiti in Consiglio dei ministri, ora c'è da affrontare il Parlamento. I resoconti non promettono nulla di buono: Enel, A2A, Assogas e Assoidroelettrica contestano le norme che liberalizzano il mercato dell'energia. Comuni, Regioni e Province chiedono di rinviare di due anni la messa a gara dei servizi di trasporto pubblico. Confartigianato, Confcommercio e Cna chiedono garanzie per gli stabilimenti balneari. Confindustria lamenta svariate «criticità e lacune», la Cgil dice che la legge «non risolve i problemi del Paese», i sindacati di base chiedono lo stralcio delle norme sui taxi.

 

DANIELE FRANCO E MARIO DRAGHI

E siamo solo all'inizio: sono state programmate novanta audizioni, circa cinquanta memorie. Che in Italia la politica fatichi a imporre le regole del mercato è un fatto. Di solito si erge a difesa delle corporazioni, spesso pubbliche, visto che lo Stato intermedia più di metà della ricchezza nazionale. Il Parlamento dovrebbe approvare una legge di riforma l'anno, negli ultimi dieci ci è riuscito una sola volta, nel 2017.

 

L'ultima volta in cui la politica è stata capace di imporre un pacchetto significativo di liberalizzazioni al governo c'era Pierluigi Bersani: correva il 2006. Quest' anno la faccenda è più delicata del solito. Basta scorrere il piano consegnato dal governo Draghi a Bruxelles, e le decine di impegni da rispettare entro il 31 dicembre di quest' anno.

 

MARIO DRAGHI DANIELE FRANCO

A pagina 142 c'è il traguardo M1C2-6 (la numerazione è questa, ndr), dedicato all'approvazione «della legge annuale sulla concorrenza». I traguardi e gli obiettivi in cima alla lista sono quelli più invisi ai partiti: riforma dei servizi locali, e per energia, trasporti e rifiuti. Settori in cui operano decine e decine di aziende comunali e regionali. Per Draghi la legge sulla concorrenza è un problema politico e di tempi. Non solo deve convincere i partiti a sostenerne l'approvazione, ma sperare che lo facciano in fretta.

concessioni balneari

 

La dichiarazione del commissario Paolo Gentiloni a proposito della riforma delle concessioni balneari è il segnale che i problemi del cantiere iniziano a preoccupare anche Bruxelles. Il relatore della legge in Senato, Stefano Collina (Pd) ha promesso tempi comodi: «Speriamo di approvare la legge entro la fine dell'estate».

 

Sotto la garanzia dell'anonimato una fonte di Palazzo Chigi risponde così: «L'iter è più complesso di quel che alcuni immaginano. Se la legge non viene approvata entro giugno, non ci sarà il tempo per i provvedimenti successivi di attuazione. In quel caso ottenere la seconda tranche del Recovery Plan non sarebbe scontato». Che la concorrenza sarebbe stata il vero ostacolo per il successo del Recovery, a Palazzo Chigi lo sanno sin da prima dell'arrivo di Mario Draghi. A Bruxelles sperano che la competenza e l'esperienza dell'ex direttore generale del Tesoro facciano la differenza, ma in questo caso non bastano frasi a effetto nel momento giusto.

 

concessioni balneari

Draghi dovrà mobilitare tecnici e sottosegretari disposti a passare nottate nelle Aule, smussare gli angoli, evitare gli agguati delle lobby. Per conquistare il primo finanziamento del Recovery le strutture ministeriali hanno strappato diversi compromessi a Bruxelles. Quest' anno sulla concorrenza la fantasia non potrà superare la sostanza. Fatta eccezione per la liberalizzazione dei taxi, la legge non potrà essere stravolta, perché non chiede nulla di più di ciò che impone il cronoprogramma del Recovery. Per mantenere la promessa fatta due giorni fa a Genova di centrare di nuovo gli obiettivi, a Draghi deve riuscire il miracolo di ottenere un passo indietro dei partiti e delle lobby a un anno dalle elezioni.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…