SALVINI AGITA LO SPAURACCHIO MARINE LE PEN PER METTERE GIORGIA MELONI IN UN ANGOLO – FINO ALLE ELEZIONI EUROPEE, LA LEGA SPINGERA’ SULL'UNIONE DELLE DESTRE CON LA MAGGIORANZA URSULA E CHI SI ALLEA CON I SOCIALISTI - IL "CAPITONE" PUNTA AL 15-16% ALLE URNE NEL 2024 MA NEI SONDAGGI LA LEGA NON SFONDA – IL CARROCCIO LANCIA LA SFIDA A FDI ANCHE SU QUESTIONI INTERNE MA A SPEGNERE GLI ARDORI CI PENSA GIORGETTI: “NON SI POTRÀ FARE TUTTO”

-

Condividi questo articolo


MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN SALGONO SUL PRATO DI PONTIDA

 

 

1 - PIANI PER L’EUROPA, ELOGI A MATTEO E SALAMELLE MARINE, 4 ORE SUL PRATONE

Estratto dell'articolo di M. Cre. per il “Corriere della Sera”

 

matteo salvini marine le pen a pontida 1 matteo salvini marine le pen a pontida 1

Amici sempre. Nella buona come nella cattiva sorte. Per cambiare l’Europa, se ci riescono. Ma comunque alleati, anzi di più: «Partiti fratelli». Il bagno di folla di Marine Le Pen al raduno di Pontida ha senza dubbio cementato il rapporto con Matteo Salvini.

 

La leader del Rassemblement national («Primo partito di Francia» ripete il segretario leghista) arriva sul pratone, sobrio vestito nero, accolta come una regina. Saranno poi quattro ore a stretto contatto con i militanti che rispondono senza incertezze ai dubbi di qualcuno, anche ben addentro nel partito: «Ma in fondo, ai leghisti di Marine che gli frega?».

 

PONTIDA 2023 PONTIDA 2023

Invece no. Ai leghisti frega e lo dimostrano. Cori insistiti (Ma-rine, Ma-rine, Ma-rine) all’arrivo e anche qualche ovazione, magari sulla fiducia: sul pratone, il francese non si era mai sentito e la comprensione — a dispetto della traduzione simultanea — non è sempre immediata. Ma l’entusiasmo, va detto, si sente.

 

[…]

 

Salvini all’arrivo le regala il libro riguardo al Ponte sullo Stretto di Messina e lei contraccambia con una «dichiarazione dei popoli e delle Nazioni» spiccatamente sovranista e ostile nei confronti di «organizzazioni sovranazionali ideologiche e entità commerciali globalizzate».

 

matteo salvini marine le pen mangiano a pontida matteo salvini marine le pen mangiano a pontida

Salvini sottoscrive, poi le spiega lo spirito un po’ ruspante del raduno. Per farlo capire fino in fondo, non la porta a pranzo chissà dove, ma proprio lì, nell’ampio retropalco all’aperto con vista sulla Prealpe orobica, con cucina a cura della festa leghista. Che diventa occasione per una sorta di gara quasi commuovente tra i diversi stand regionali, da cui partono staffette per arricchire il menù base di salamelle e formaggio alla piastra dei due leader. Sulla tavola convergono di corsa friulani con il frico e romagnoli con le piadine, campani con le mozzarelle e involti di polenta lombardi, fino a prelibatezze venete che per la gran fretta non c’è tempo di mostrare.

 

matteo salvini marine le pen mangiano a pontida 1 matteo salvini marine le pen mangiano a pontida 1

[…] E così, i due se lo promettono: saranno insieme anche dopo le elezioni. Perché non si sa bene sulla base di quali calcoli, i due si dicono che basterebbero 30 eurodeputati per «cambiare la storia dell’Europa» e arrivare a una governance di centrodestra a Bruxelles. A dare la carica al segretario leghista, tra l’altro, il fatto che la leader francese gli avrebbe detto «da fonti sue» che la Lega sta andando benone.

 

Musica per le orecchie di Salvini che punta ad un obiettivo che per i sondaggi di oggi pare ambizioso: il 15/16% alle prossime elezioni europee. Il patto è stretto, la strategia politica si consolida. La campagna elettorale leghista batterà forte sul tasto di quella scelta: quella tra Marine Le Pen e Macron, quella addirittura tra Le Pen e i socialisti. Male che vada, sarà più difficile per Giorgia Meloni fare accordi con il Ppe ad excludendum nei confronti della Lega. Anche se, parola di Salvini, «con Giorgia c’è un destino comune». Che fa il paio con il «destino di vittoria» della Lega.

 

2 - UNA VIRATA VERSO DESTRA (MA NON SU TUTTO) COSÌ LA LEGA LANCIA L’INSEGUIMENTO A FDI

Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi, Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

 

Massimiliano Fedriga A PONTIDA Massimiliano Fedriga A PONTIDA

Chi si aspettava tuoni e fulmini, forse sarà rimasto deluso: a Pontida, in passato, se ne sono sentite di molto più rimbombanti. Ma alla fine, il saldarsi ufficiale delle campagne elettorali della francese Marine Le Pen e dell’italiano Matteo Salvini sono comunque una notizia politica di prim’ordine.

 

[…]  il 13 e 14 ottobre a Roma si daranno appuntamento tutte le giovanili dei partiti «alternativi alle sinistre» che in Europa formano l’eurogruppo Identità e democrazia (Id). Con anche i giovani del partito Repubblicano Usa, del Likud israeliano e di Fidesz di Viktor Orbán.

 

militante leghista pontida militante leghista pontida

Destra sì, ma per esempio il generale Vannacci, peraltro non previsto, non si è visto. Matteo Salvini, senza citarlo, osserva che «le censure dei libri non hanno mai portato a niente di buono, viva la libertà di pensiero sempre e ovunque». Ma attenzione. Dice anche che «l’amore non è e non sarà mai una questione di Stato, evviva il diritto di amare sempre e comunque, l’eterosessualità e l’omosessualità sono normalità». Non esattamente il Vannacci-pensiero.

 

[…]  Sul pratone, molti consultano i telefonini per scoprire che cosa sta succedendo a Lampedusa, dove si sono date appuntamento Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni. La coincidenza dell’evento con il raduno irrita molti leghisti.

STRISCIONE DI UMBERTO BOSSI A PONTIDA STRISCIONE DI UMBERTO BOSSI A PONTIDA

Ma l’unico che commenta è Luca Zaia. Per dire che «la von der Leyen vada pure a Lampedusa ma si ricordi che deve anche tornare a casa a risolvere il problema». E chissà se si riferisce solo a lei.

 

Il dubbio è legittimo, perché Giorgia Meloni a Pontida sembra non esista. Certo, Matteo Salvini non vuole strappi: «Io, qui, a Pontida, e Giorgia, a Lampedusa, siamo parte di un obiettivo e un destino comune, non ci divideranno» e anzi, la Lega «ha tutto l’interesse e la determinazione perché questo governo duri non solo cinque anni, ma anche i cinque successivi». Per il resto, Giorgia Meloni appare solo in un fotogramma del video ricordo per Silvio Berlusconi.

 

LUCA ZAIA A PONTIDA LUCA ZAIA A PONTIDA

Ma anche qui è Luca Zaia che non sembra affatto disponibile a dimenticare il tema di sempre, l’Autonomia: «Il Leon è sempre più incazzato». Quello di San Marco, beninteso. Ma il ministro Calderoli promette: il 2024 sarà il suo anno. È una corsa contro il tempo che presto si incrocerà con la promessa riforma costituzionale che, nelle intenzioni della ministra Maria Elisabetta Casellati che ieri ha annunciato di avere pronto il testo, dovrebbe portare al premierato tanto caro a Fratelli d’Italia. E il pericolo di incagli è presente, anche se tenuto per ora sottotraccia.

 

PONTIDA 2023 PONTIDA 2023

[…]  Ed è il principe del pragmatismo padano, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a ripetere il mantra «non si potrà far tutto». Insomma, battaglia dura e senza sconti con Le Pen per cercare di cambiare l’Europa. Ma attenzione al qui ed ora perché le risposte ai cittadini non possono attendere.

pontida 2023 2 pontida 2023 2 pontida 2023 3 pontida 2023 3 pontida 2023 6 pontida 2023 6 matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida pontida 2023 1 pontida 2023 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - LA BATOSTA DELL’ITALIA NELLA CORSA A EXPO 2030 È UN BOCCONE AMARISSIMO PER GIORGIA MELONI: ERA CONVINTA CHE ROMA STRAPPASSE ALMENO IL BALLOTTAGGIO, E INVECE L'HANNO ABBANDONATA ANCHE I PAESI UE (SU 27, SOLO 5/6). A COMPLICARE LA CORSA È STATO ANCHE L’ESPLICITO SOSTEGNO DI ISRAELE A ROMA – SUBITO È CACCIA AL CAPRONE ESPIATORIO, CHE A DESTRA VEDONO IN GUALTIERI, L’UNICO INSIEME A MASSOLO CHE SI È SPESO PER LA CITTÀ – PERCHÉ NON È STATO COINVOLTO MATTARELLA? – IL MANCATO SOSTEGNO DEI PAESI UE E' UN BRUTTO SEGNALE PER LA PARTITA DEL PATTO DI STABILITÀ – L’ULTIMATUM DEL PPE ALLA DUCETTA...

UN ATTO POLITICO. IL RITORNO IN PUBBLICO DI MARIO DRAGHI, SEDUTO COME UN PAPA DI FRONTE ALL’ALTARE DI SANT’IGNAZIO DI LOYOLA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ALDO CAZZULLO, HA SIMBOLEGGIATO UN ATTO DI DISSENSO ALL'ATTUALE REGIME POLITICO - IL SUO PROGRAMMA “ELETTORALE” (“PER L’EUROPA È IL MOMENTO DI DIVENTARE STATO” - ALTRIMENTI NON C’È SALVEZZA), E’ UN’ALTERNATIVA ALLA DERIVA SOVRANISTA IN ATTO. E LA FOLLA CHE SI È SCAPICOLLATA ALLE 16.30 NELLA CHIESA DEI GESUITI ERA LÌ IN CERCA DI UN ESORCISMO CHE SPAZZI VIA QUESTO INCUBO NERO COL FEZ - COSA CHE NON AVRÀ FATTO PIACERE A MELONI E SALVINI. NÉ A QUELLA PARTE DEL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ CHE TIFA PER LA DUCETTA, CHE HA SBATTUTO UN EVENTO MAI VISTO IN ITALIA A PAGINA 15 - NEMMENO UN DRAGHI CHE ROMPE IL SILENZIO DALLA SUA USCITA DA PALAZZO CHIGI (22 OTTOBRE 2022), INTERVISTATO DAL VICE DIRETTORE E PRIMA FIRMA CAZZULLO, PRESENTE IL SUO EDITORE CAIRO, HA CONVINTO IL CORRIERONE A SPARARE L’EVENTO IN PRIMA PAGINA. DEL RESTO, DEL PD ERANO PRESENTI SOLO GUERINI E ZANDA…

CSM: IL CONSIGLIO SUPERIORE DI MANTOVANO – AVVISO AI NAVIGATI: SI E' SPEZZATO IL FILO ROSSO CHE DOVEVA COLLEGARE IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO CON IL QUIRINALE - DOPO IL PREMIERATO CHE DIMEZZA I POTERI DEL COLLE, OGGI L'ATTACCO ALLE TOGHE, FREGANDOSENE ALTAMENTE CHE MATTARELLA RICOPRA IL RUOLO DI CAPO DEL CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA - ED ORA MANTOVANO CALZA IL FEZ E PIAZZA I SUOI FEDELISSIMI NEI POSTI CHIAVE, A PARTIRE DAL CSM: DA DANIELA BIANCHINI, CONSIGLIERA LAICA IN QUOTA FDI A MIMMO AIROMA – COMUNQUE, FANNO BENE GIORGIA E CAMERATI A PREOCCUPARSI DELLA MAGISTRATURA, PERCHÉ PRIMA O POI TUTTI I FASCI ARRIVANO AL PETTINE…

MILANO E LA “ROMA SANTA E DANNATA” – PROIETTI: “IL FILM DI DAGO & GIUSTI NON È SOLO CAZZEGGIO A TINTE FORTI, MA UN PICCOLO SAGGIO DI “ANTROPOLOGIA SPICCIOLA” SULLA METAMORFOSI DI UNA CITTÀ A MISURA DUOMO CHE NON SA PIU’ RIDERE DI SÉ STESSA DOV’È FINITO LO SPIRITO “SCAPIGLIATO” DI CARLO DOSSI O DI CARLO PORTA, CON LE LORO POESIE OSCENE? - COSA RESTA DEL MONDO DI CAMILLA (CEDERNA) E DELLE “SCIURE” IRRISE DALLA SIGNORINA SNOB DELLA VALERI? - TRA I MERITI DELL’OPERETTA (A)MORALE C’È PURE QUELLO DI AVER SDOGANATO GLI ANNI ’70-’80, CHE NON FURONO SOLTANTO ANNI DI PIOMBO E “MILANO DA BERE” MA SPECCHIO DI UNA NUOVA REALTÀ: DA AVANTI POPOLO AD AVANTI POP, TRA SOGNI SESSO E CONTROCULTURA’’