matteo salvini giancarlo giorgetti

SALVINI STA IMPARANDO DAI SUOI ERRORI! ECCO LA NUOVA STRATEGIA DEL CARROCCIO IN POLITICA ESTERA (DA SEMPRE IL “TALLONE D’ACHILLE” DELLA LEGA) – I “SEGNALI DI AVVICINAMENTO AL PPE” SUFFRAGATI DALLE PAROLE DEL GRANDE TESSITORE GIORGETTI: "NON ESCLUDO CHE LA LEGA POSSA ENTRARE NEL PARTITO POPOLARE EUROPEO. E’ NECESSARIO COSTRUIRE UN SISTEMA DI RELAZIONI FORTI E STABILI”

Francesco Verderami per il Corriere della Sera

 

salvini giorgetti

Da qualche tempo Matteo Salvini sfoggia sempre meno felpe e sempre più giacche monopetto, e ha cambiato anche linguaggio: c' è chi dice lo faccia per rassicurare gli elettori moderati (che però già lo votano), chi per competere con Matteo Renzi (che però ha un decimo dei suoi consensi).

 

 In realtà il leader del Carroccio ha compreso che «per rientrare a Palazzo Chigi dal portone principale» non serve solo vincere nelle urne, perché - come ha spiegato Giancarlo Giorgetti - «se si vuole governare è necessario un sistema di relazioni internazionali forti e stabili. E sta a noi costruirlo». Per accedere in quel mondo dove i voti si pesano e non si contano, non basta dire che l' euro è «una scelta irreversibile», non basta giurare «fedeltà al Patto Atlantico», scegliere «il modello di Washington» rispetto a quello moscovita, chiosare con un «why not» l' ipotesi di Mario Draghi alla presidenza della Repubblica. Insomma, non basta il monopetto e neppure che Silvio Berlusconi si offra come «garante».

 

matteo salvini giancarlo giorgetti 1

Salvini l' ha capito. Superata la sbornia della crisi d' agosto, la riflessione più importante nel partito si è concentrata sugli errori compiuti in politica estera, che - ammette un autorevole dirigente nella Lega - «è il nostro tallone d' Achille». Girare l' Italia per stare a contatto con la gente non è sufficiente se si commettono autogol a Bruxelles. Ed è proprio partendo dall' Europa - ecco il punto della discussione - che si può costruire quel sistema di relazioni a cui Giorgetti fa riferimento. E lì, come rivelano fonti diplomatiche, che sono in atto «segnali di avvicinamento» tra Ppe e Carroccio, «da non scambiare - si precisa - con segnali di transito».

 

È evidente quale sia l' interesse della controparte. Il Ppe si sente orfano dell' Italia, che finora aveva sempre garantito - prima con la Dc poi con Berlusconi - una forte rappresentanza nell' Europarlamento. Ma con il tramonto del Cavaliere, non scorgendosi un sostituto, lo sguardo si è allungato su Salvini. È vero che al momento a Bruxelles - complice il voto contrario alla Commissione Von der Leyen - vige una cortina di ferro attorno alla Lega, ed è altrettanto vero che - per non provocare la reazione dei partiti popolari del nord Europa - il Ppe non ha rapporti con il leader del Carroccio. Formalmente.

matteo salvini giancarlo giorgetti

 

Perché proprio di Salvini ha parlato di recente Joseph Daul con l' imprenditore italiano Cremonini, che è suo vecchio amico, patron di una multinazionale del settore alimentare, e che conosce il capo della Lega. A colazione il presidente del Ppe - prossimo a lasciare il posto a Donald Tusk - ha spiegato che «noi abbiamo l' esigenza di cambiare l' Europa. Cambiare l' Europa però non vuol dire distruggerla. Perciò, se si vuole ragionare, un punto di convergenza si trova. Ma tocca a loro fare il passo». Non è chiaro se quel colloquio abbia prodotto un contatto diretto tra Daul e Salvini, di cui parlano gli europarlamentari leghisti, è certo però che le parole pronunciate da Giorgetti a Mezz' ora in più siano state un messaggio: «Non escludo che la Lega possa entrare nel Ppe».

 

angela merkel

Tempo al tempo, ovviamente. Berlusconi impiegò quattro anni prima di essere accolto dai popolari, ed Helmut Kohl dovette usare tutto il suo peso politico per farlo accettare. Ora le condizioni sono diverse, «e se Salvini fosse abile - dice Pierferdinando Casini - potrebbe approfittare del momento». Angela Merkel infatti sembra prossima al passaggio di testimone e il Ppe sta cambiando pelle: in passato le delegazioni più numerose provenivano dai paesi dell' Europa occidentale, mentre oggi in cima alla lista (dopo i tedeschi) ci sono i polacchi e gli ungheresi, in coda i francesi e gli italiani.

 

Si vedrà se il processo di «avvicinamento» tra Ppe e Lega produrrà risultati: Viktor Orbán farebbe da anello di congiunzione. Esponenti del Carroccio fanno sapere che «il lavoro degli sherpa è in atto», e che dal versante popolare si attende di «verificare quale sarà la linea politica» del Carroccio. Basterà poco per capirlo, perché nell' Europarlamento - quando si inizierà a legiferare - su ogni provvedimento si formeranno maggioranze variabili. Persino la commissaria liberale Margrethe Vestager ha dovuto riconoscere in un' intervista a Repubblica che «il voto dei cittadini europei propone una situazione senza precedenti», e che la Commissione sarà costretta a «collaborare» anche con i sovranisti: «Non abbiamo scelta». A Strasburgo la Lega conta 29 deputati.

ANGELA MERKEL

A Salvini spetterà decidere: potrà tenere 9 milioni di voti in frigorifero?

viktor orban vladimir putin

Ultimi Dagoreport

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT