taglio parlamentari luigi di maio

SAPETE QUANTO HA RISPARMIATO IL SENATO GRAZIE AL TAGLIO DEI PARLAMENTARI (VOLUTO DAI GRILLINI)? NIENTE - NEL 2021, ULTIMO ANNO CON 315 SENATORI, PALAZZO MADAMA È COSTATO 505,3 MILIONI. NEL 2024, CON "SOLI" 200 ELETTI, IL SENATO HA SPESO LA STESSA CIFRA PER IL SUO FUNZIONAMENTO - I PARLAMENTARI CHE HANNO APPROVATO IL BILANCIO INCOLPANO L'INFLAZIONE E GIOISCONO PER NON AVER SPESO DI PIÙ RISPETTO AGLI ANNI PASSATI - TUTTE LE SPESE CHE SAREBBERO DOVUTE CALARE MA CHE, DOPO IL TAGLIO DEI SENATORI, SONO CRESCIUTE 

Estratto dell’articolo di Franco Bechis per www.open.online

 

referendum sul taglio dei parlamentari.

Quando è scattata la riforma sul taglio dei parlamentari, a partire da questa legislatura i senatori sono scesi da 315 a 200, con un taglio del 36%. Siccome quella riforma era stata venduta come un taglio ai costi della politica gli italiani avranno immaginato che una riduzione simile sarebbe avvenuta per i costi di quella istituzione.

 

Invece nel 2021, ultimo anno con 315 senatori eletti, la dotazione del Tesoro per il funzionamento del Senato era di 505,3 milioni di euro. Nel 2024, come si legge nel bilancio di previsione 2024 di palazzo Madama approvato dall’assemblea dei Senatori, la dotazione è invece restata identica: 505, 3 milioni di euro.

 

manifestazione per il no al referendum sul taglio dei parlamentari

La grande riforma voluta dal M5s per tagliare i costi della politica non ha fatto risparmiare agli italiani nemmeno un centesimo di euro, visto che anche la dotazione della Camera dei deputati è restata identica a prima nonostante analoga riduzione degli eletti.

 

Con il taglio del 36% dei senatori eletti si sarebbero dovuti risparmiare almeno 100 milioni di euro l’anno, perché a parte stipendi e indennità, avrebbe dovuto diminuire anche il personale necessario per l’attività parlamentare e sicuramente quello degli affitti di altri uffici e palazzi. Gli attuali senatori però sono convinti del contrario: che avrebbero avuto bisogno di più soldi per recuperare l’inflazione (che però non hanno fatto recuperare a tutti gli italiani con loro provvedimenti legislativi).

RADICALI PER IL NO AL REFERENDUM

 

Lo ha sostenuto in aula fra gli applausi dei colleghi di tutti i gruppi il senatore questore Gaetano Nastri (FdI): «Se consideriamo l’effetto dell’inflazione, il valore reale della dotazione del Senato dal 2011 ad oggi è stata ridotta di circa 136,4 milioni di euro; la dotazione rivalutata si aggirerebbe attorno ai 641,4 milioni di euro».

 

Convinti che questo mancato recupero dell’inflazione sia gran sacrificio da loro sopportato senza che nessuno chieda come mai dalle tasse degli italiani si continuino a prelevare per il Senato gli stessi 505,3 milioni di euro l’anno di prima, i senatori di tutti i gruppi si sono fatti i complimenti per questo incredibile risultato.

 

referendum taglio parlamentari

Perfino il grillino Stefano Patuanelli che ha preso la parola per dire: «Per quanto riguarda il tema del risparmio, è evidente che in questi anni è stata fatta un’operazione, legata anche, ovviamente, al taglio del numero dei parlamentari, di riduzione dei costi dell’Amministrazione, che in percentuale non sembra così elevato, ma che in realtà deve considerare il fatto che, in una situazione di grande inflazione, riuscire a ridurre il costo della macchina nel suo complesso richiede uno sforzo doppio.

 

Ma il plauso che deve essere rivolto all’Amministrazione Senato è legato anche al fatto che, nonostante le dinamiche di pensionamento e le fuoriuscite di personale, l’efficienza e l’efficacia è rimasta sempre altissima». E i tagli ai costi della politica rivendicati per anni? Passati in cavalleria. […]

 

DI MAIO E IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI

Non si capisce leggendo il bilancio come non sia scesa di un centesimo nemmeno la spesa per il funzionamento dei gruppi parlamentari: nel 2021 per fare funzionare i gruppi di 315 senatori venivano trasferiti loro 21,12 milioni di euro. Nel 2024 per 200 senatori il trasferimento ai gruppi è stato identico: 21,12 milioni di euro. Ma ci sono addirittura capitoli di spesa che aumentano. Per il cerimoniale e la rappresentanza del Senato nel 2021 si spendevano 1,45 milioni di euro. Nel 2024 la spesa prevista è di 1,93 milioni di euro.

 

m5s taglio parlamentari

Per i servizi informatici tre anni fa si spendevano 10,89 milioni di euro, nel 2024 11,53 milioni di euro. Per assicurare 315 senatori e i dipendenti si spendevano 3,6 milioni di euro. Per assicurarne ora 200 senatori e meno dipendenti si spendono 4,11 milioni di euro. Incredibilmente si spende di più anche per i servizi di ristorazione: erano 1,9 milioni di euro e con molti senatori i costi sono saliti a 2 milioni di euro.

 

luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari

Per canoni di locazione, utenze e corrispondenza si spendevano 4,78 milioni di euro e ora con meno eletti si spendono 5,32 milioni di euro. Stessa cosa per i servizi di mobilità (treni ed aerei): si spendevano per 315 senatori 6,26 milioni di euro.

 

Oggi si spendono per 200 senatori 6,84 milioni di euro. Perfino per la cancelleria c’è stato un aumento: tre anni fa si spendevano 150 mila euro, ora si spendono 180 mila euro.

 

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”