medici terapia intensiva ospedale coronavirus

SCIENZIATI IN RIVOLTA CONTRO IL GOVERNO: “LE NUOVE MISURE SONO INSUFFICIENTI, COSÌ SI VA A SBATTERE" - GLI ESPERTI INASCOLTATI SULLA CHIUSURA ALLE 22 DI TUTTE LE ATTIVITÀ E MINI LOCKDOWN: “RISCHIAMO DI RITROVARCI CON 16.000 CONTAGI AL GIORNO E GLI OSPEDALI IN TILT” - CONTINUANDO DI QUESTO PASSO TRA UN MESE I LETTI DI TERAPIA INTENSIVA SARANNO ESAURITI E TORNEREMO A VEDERE GLI ANESTESISTI ALZARE LE BRACCIA E AMMETTERE DI DOVER SCEGLIERE CHI CURARE…

Paolo Russo per “la Stampa”

 

giuseppe conte agostino miozzo

Questa volta scienza e politica non si sono allineate. La mini stretta varata ieri dal governo è infatti assai meno di quel «minimo sindacale» che i super esperti del Comitato tecnico scientifico (Cts) avevano suggerito di inserire nel Dpcm, ossia la chiusura anticipata alle 22 di tutte le attività. Nel corso di lunghe trattative dentro la maggioranza, infatti, la lancetta si è spostata avanti di un' ora, alle 23, per riposizionarsi dopo il confronto serrato con i governatori al punto dov' era già secondo il Dpcm varato appena sei giorni fa, ossia alle 24.

 

conte speranza

Non inganni la nota diffusa nella tarda serata di sabato, dove le richieste del Cts sono molto allineate con il menù del governo che già circolava da diverse ore. In realtà gli scienziati avevano chiesto all' esecutivo uno scatto di reni, «altrimenti tra 15 giorni andremo a sbattere contro un muro, con oltre 16 mila contagiati al giorno e una situazione negli ospedali totalmente ingestibile», ha fatto presente qualcuno degli esperti più ascoltati.

 

Le regioni Del resto, se fosse dipeso da loro, gli scienziati sarebbero intervenuti con l' accetta, proclamando veri lockdown in quelle aree del Paese dove la curva epidemica sembra più fuori controllo, con gli ospedali a rischio collasso da qui a venti giorni. La Lombardia e la Campania, ma anche le province dove la situazione sembra oramai ingestibile con le mezze misure.

meme su vincenzo de luca e il pugno di ferro sul coronavirus 2

 

Alla fine, dopo un lungo tira e molla, dei suggerimenti del Cts sono finiti nel Dpcm solo il limite di sei commensali per tavolo al ristorante e lo stop a fiere, congressi e altri eventi a rischio assembramento. Per il resto la nota stampa sembra ricopiata in carta carbone dalla lista delle misure già messe a punto da ministeri e Palazzo Chigi. Dove ha prevalso la linea della prudenza. La stessa sostenuta dai governatori, ad eccezione del campano Vincenzo De Luca e, in parte, di Nicola Zingaretti.

 

Ieri mattina, nel faccia a faccia con il governo, il ragionamento fatto da diversi di loro è stato questo: «Nei prossimi giorni la curva dei decessi e dei ricoveri crescerà più lentamente di quella dei contagi. Non è giustificabile fare nuove chiusure che diano l' impressione di marciare passo dopo passo verso un nuovo lockdown frenando così la ripresa dei consumi».

 

zingaretti gualtieri

Un ragionamento che gli scienziati hanno cercato di smontare con la forza dei numeri. Partendo da quelli dei morti di ieri, 69, che si riferiscono a chi si è ammalato 15 giorni fa, perché tanto è il tempo che mediamente intercorre tra l' inizio dei sintomi e il decesso. Allora i nuovi contagi erano 2.844, oggi 11.705, ossia quattro volte tanto. «Tra due settimane, le vittime di oggi, moltiplicate per quattro, diventeranno già più di 250 al giorno», è quello che parecchi scienziati hanno cercato di spiegare in queste ore mostrando i modelli previsionali.

coronavirus ospedale

 

I pazienti Ma è sui ricoveri che c'è da stare ancor meno allegri. Sbaglia clamorosamente, hanno cercato di far comprendere gli esperti, chi guarda al fatto che oggi solo il 6-7% dei letti in terapia intensiva, con una punta del 12% in Sardegna, sia occupato da pazienti Covid, perché buona parte dei 5 mila letti che esistevano precedentemente all' emergenza sono occupati da altri pazienti gravi. In realtà i posti a loro riservati sono i 1.449 attivati dopo l' epidemia. Quindi 5.179 letti preesistenti più i nuovi fanno 6.628.

 

terapia intensiva coronavirus 1

Secondo il monitoraggio dell' Iss se i pazienti Covid supereranno il 30% di questa dotazione le terapie intensive andranno in tilt. Fatti i conti, la dote realmente disponibile per i contagiati più gravi è di circa 2.200 letti, dei quali 750 già occupati. Continuando di questo passo tra un mese i letti saranno esauriti e torneremo a vedere gli anestesisti alzare le braccia e ammettere di dover scegliere chi curare. «Se vogliamo contenere il virus dobbiamo cedere quote di libertà», ha scritto ieri il direttore della Stampa dal suo letto in terapia intensiva. È lo stesso principio di realtà a cui gli scienziati hanno richiamato il governo. Questa volta inascoltati.

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....