Estratto dell’articolo di Filippo Ceccarelli per repubblica.it
Un dubbio, a suo modo perfino consolatorio: e se fosse un Melonicchio?
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La retorica social ha il fiato corto, serve a gridare “io ci sono”, ma Meloni non riesce a dar voce al Paese, non parla a tutto il Paese, la logica della contrapposizione non l'aiuta. Familismo, vittimismo, sindrome dell'assedio; la premier non può non aver capito quanto è stato imprudente promuovere personaggi palesemente inadatti come La Russa o Santanchè.
Sulla comunicazione – caso Sechi – le cose non funzionano, il governo è al rimorchio della cronaca, segno che ha smarrito l'agenda. Gli alleati si mettono di traverso. Sono tornati pure i “gufi” e gli “sciacalli”: sai che novità!
Per il resto cronologie e articolesse commemorative hanno buttato lì: flop immigrazione, ritardi Pnrr, isolamento in Europa, il Piano Mattei per aria, il Ponte sullo Stretto te lo raccomando, la manovra espansiva se la può sognare, le tasse vattelapesca, la giustizia è ancora da vedere. Restano il Mes, il Pos, i balneari, la benzina, i pasticci legislativi a tutto spiano.
filippo ceccarelli foto di bacco (3)
Il generale Vannacci, la difesa di Dio e il presidenzialismo vorrei-ma-non-posso completano il roseo paesaggio del Cambio d'Epoca: “Abbiamo scritto la storia, ora scriviamo il futuro” - e vabbè. Come al solito, tutto sembra già visto e già successo. Il Melonicchio tira a campare per non tirare le cuoia. Presto si farà una bella verifica per passare alla Fase 2.
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