giorgetti

SE C’E’ QUALCUNO CHE VUOLE LA FINE DEL GOVERNO E’ GIORGETTI: “IN FUNZIONE ANTI-SALVINI HANNO FATTO DIVENTARE RAGIONEVOLE ANCHE DI MAIO. I CINQUESTELLE CON I PUNTI FERMI NON AIUTANO A RISOLVERE I PROBLEMI, HANNO POSIZIONI TROPPO IDELOGICHE. CONTE? NON È UNA PERSONA DI GARANZIA. SALVINI SI COMPORTA CON LEALTÀ. LO FA ANCHE OGGI, DI FRONTE AL FUOCO DI FILA DEI CINQUESTELLE MANIFESTA UNA LEALTÀ CHE VA CONTRO LA RAGIONEVOLEZZA…”

Luca Ferrua per “la Stampa”

 

salvini giorgetti

Giancarlo Giorgetti, uomo forte della Lega di Salvini, arriva a Torino dopo una giornata interminabile passata a stringere mani e a incontrare gli imprenditori tra la Valle d'Aosta e il Canavese. È stanco, provato quando entra nella sala verde del «Cambio» il ristorante più esclusivo di Torino dove lo aspettano una ventina degli imprenditori chiave del territorio. A chi gli chiede qualcosa del consiglio dei ministri di oggi dice: «Non so neanche se riusciamo ancora a fare un ordine del giorno».

 

Buonasera Giorgetti, non le sembra che la Lega sia sotto assedio anche dagli alleati?

«È tipico di quelli emergono, di quelli che stanno per affermarsi. È capitato anche ad altri. Salvini è stato visto come un pericolo e le bombe arrivano da tutte le parti. Se sfidi il potere costituito in Italia e in Europa diventi un pericolo che in qualche modo deve essere sterilizzato».

GIORGETTI MATTARELLA

 

Non la preoccupa?

«Fa parte del mestiere di governare dipende dal grado di sfida che lanci. Se sfidi l'Europa per cambiare le regole è normale che ti si rivoltino contro. Pensi che a livello nazionale, in funzione anti-Salvini, hanno fatto diventare ragionevole e utile anche il cinquestelle Di Maio».

 

Appunto siete sotto attacco anche dagli alleati?

«Vengono affrontati temi un po' retrò come l' antifascismo. Sui temi reali invece zero, delle cose da fare non si parla. In queste ultime tre settimane governo è in stallo per la campagna elettorale. Doveva essere una campagna sulle cose da fare in Italia e in Europa invece siamo rimasti alle varie ed eventuali. Al caos».

 

michele geraci giuseppe conte giorgetti aquilanti

Questa campagna ha fatto danni al governo?

«La campagna elettorale ha paralizzato il governo. Il consiglio dei ministri (di oggi, nda ) era fissato per il decreto sicurezza ora siamo in surplace come nel ciclismo. Perché è nato all' ultimo momento il decreto famiglia e lo hanno messo come contrappeso o come ricatto contro Salvini. Questi sono bracci di ferro in chiave elettorale però c'è bisogno di affrontare i temi che servono agli italiani. La campagna elettorale a tanti non interessa».

 

Lei ha sempre guardato con sospetto i Cinque Stelle?

«Non è vero. Ma governare è complicato, devi fare mezzi passi indietro per farne uno in avanti. Loro con i punti fermi non aiutano a risolvere i problemi, il Paese ha bisogno di sbloccarsi e loro hanno posizioni, magari legittime dal punto di vista ideologico, ma troppo idelogiche. Sono i limiti del contratto di governo è fondamentale, ma quando le cose cambiano bisogna aggiornarlo».

 

Il Movimento usa il contratto di governo come scudo?

GIORGETTI TRIA

«Il contratto di governo ha unito due forze politiche molto diverse ed è il punto di partenza, ma se ci sono problemi va aggiornato. Le faccio un esempio, il Venezuela. Nel contratto di governo non ci può essere ma se poi sbagli atteggiamento non è una cosa da niente. Se fai mosse false sembra che non incidano sui rapporti internazionali, su quanto accade in Libia, ma è tutto legato. In momenti come questo l' incomunicabilità prende il sopravvento e vengono meno anche i rapporti personali: governare diventa impossibile».

 

giancarlo giorgetti matteo salvini

Alle Regionali in Piemonte correte con Forza Italia. Non vi sentite più a casa con loro?

«No, il centrodestra è il luogo dove ci misuriamo per le amministrative. Guardi, in Piemonte avremmo potuto fare scelte diverse ma Salvini è stato leale e avrebbe potuto non farlo perché i rapporti di forza all' interno della coalizione sono molto cambiati. Ma Salvini è così molto spesso, anzi sempre: quasi in modo irrazionale si comporta con lealtà. Lo fa anche oggi, di fronte al fuoco di fila dei Cinquestelle manifesta una lealtà che va contro la ragionevolezza. Ma lui lo considera un valore. Visto fa fuori è apprezzabile»

matteo salvini giancarlo giorgetti

 

E visto da dentro?

«La situazione non può durare in eterno, si misura nel tempo e la lealtà viene messa a dura prova. Se l' atteggiamento come quello del M5S continua, nuoce alla capacità di dare risposte. È persino banale dirlo, in una squadra che affronta sfide così complesse o c' è affiatamento o i risultati non vengono più anzi sono contro producenti per tutti».

 

In questo quadro Conte non è più neutrale?

«Conte ha cercato e cerca di interpretare un ruolo di mediazione che non può essere solo quello dei buoni sentimenti. La sensibilità politica lui non ce l'ha e quando lo scontro si fa duro ed è chiamato a scendere in campo fa riferimento alla posizione politica di chi lo ha espresso. Non ha i pregiudizi ideologici del mondo grillino. Ma lui non è una persona di garanzia. È espressione dei Cinque Stelle ed è chiamato alla coerenza di appartenenza».

 

giorgetti

Ma ora cosa sta accadendo davvero?

«La verità e che oggi c' è un unico politico in circolazione: Salvini. Rispetto al nulla pneumatico degli altri non c' è alternativa. Puoi essere pro o contro Salvini ma faccio fatica a capire il progetto degli altri. Oggi la politica va dove la porta Salvini: solo lui ha scritto qualcosa in questa fase storica, altrimenti eravamo nel nulla cosmico».

 

Ma tra quelli che si oppongono ora ci sono anche i vostri alleati di governo. Non è strano?

«È singolare certo. Ma il successo e le piazze piene creano gelosie».

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)