politici social

SE I TWEET E I POST FOSSERO VOTI, SALVINI AVREBBE GIÀ VINTO LE ELEZIONI. MA ORMAI ABBIAMO IMPARATO CHE NON È COSÌ – OGGI I DATI DICONO CHE, ANCHE SENZA LA “BESTIA” DI MORISI, IL LEADER DELLA LEGA È IL PIU' ATTIVO E QUELLO CHE SPENDE DI PIÙ SULLE PIATTAFORME DIGITALI – GIORGIA MELONI È IN GRANDE ASCESA MENTRE CONTE È ORMAI IRRILEVANTE. RENZI SI DA' UN GRAN DA FARE CON SCARSISSIMI RISULTATI, SUPERATO DAL COMPULSIVO CALENDA SU TWITTER E DOPPIATO DALL'ARZILLO BERLUSCONI SU INSTAGRAM – LETTA HA MENO FOLLOWER DI TUTTI MA È IL MIGLIORE PER TASSO DI INTERAZIONI – RESTA L'INCOGNITA DI TIKTOK…

Riccardo Luna per “la Repubblica”

 

matteo salvini e la diretta facebook in totale solitudine al campidoglio

Se i tweet e i post fossero voti Matteo Salvini avrebbe già vinto le prossime elezioni davanti a Giorgia Meloni e il Partito democratico sarebbe spacciato. Ma ormai da qualche tornata elettorale abbiamo imparato che non è così. E questa volta come andrà? Quanto conteranno i social network nella prima campagna elettorale estiva della nostra storia repubblicana?

 

Non volendo «rompere le scatole agli elettori sotto l'ombrellone» (citazione di Enrico Letta), i leader politici useranno di più la rete per conquistare voti? E come influirà TikTok, il nuovo arrivato nel mondo social, il preferito dai ragazzi, quello dove gli utenti trascorrono anche un'ora e mezza al giorno, ma anche uno spazio più adatto all'intrattenimento che al messaggio politico?

 

giorgia meloni su tiktok

Lo vedremo quando partirà la campagna elettorale. Intanto, con i dati di DamaMediaHub, vale la pena di capire da dove partono i leader politici, come si sono mossi finora e con quali risultati, sui due social più usati: Facebook e Instagram. Le differenze sono enormi: la destra vola, il M5S è come se avesse spento la luce, Di Maio è addirittura sparito, Berlusconi sembra avere un profilo dormiente, mentre al calo di Renzi fa da contraltare l'attivismo di Calenda.

 

 

Quello che accomuna tutti è la grande percentuale di reazioni negative che sono circa quattro o cinque volte superiori a quelle positive. Vuol dire che chi interagisce sui social lo fa soprattutto per distruggere l'avversario politico. Ma vuol dire anche che c'è un gran numero di persone che legge, guarda, si informa e non dice nulla. Ma poi vota. È la maggioranza silenziosa dei social, quella a cui sembra rivolgersi il Pd.

 

Matteo Salvini, oltre 5 milioni di follower sulla sua pagina personale, quasi sei post al giorno di media, molti di più di chiunque altro, ma meno della metà di quando a guidare i suoi social c'era la bestia di Luca Morisi. Interazione degli utenti con i suoi post piuttosto bassa, ma visto il volume di post, il totale è altissimo, quasi due milioni in un mese; in compenso i suoi video totalizzano oltre sette milioni di views al mese (va ricordato che Salvini è anche il leader politico che investe di più per promuovere i suoi post: quasi 650 mila euro tra il 15 aprile e il 2 luglio).

 

MATTEO SALVINI E LUCA MORISI

Situazione pressoché identica su Instagram dove però il leader della Lega ha poco più di due milioni di followers e i video superano i quattro milioni. Rispetto agli altri leader Salvini ha anche il record di reazioni negative, quasi il 40 per cento.

 

Giuseppe Conte, quattro milioni e mezzo di followers sulla sua pagina personale, aggregati durante i mesi in cui è stato premier e i suoi social erano gestiti con Casalino; ma da allora i post giornalieri sono crollati, in media meno di uno al giorno.

 

I video superano comunque tre milioni di views mensili. Su Instagram la situazione è simile ma dimezzata come volumi. Va notato che il Movimento 5 stelle ha quasi azzerato gli investimenti social (59 mila euro nel periodo considerato).

 

calenda su twitter

Luigi Di Maio ha oltre due milioni e mezzo di followers su Facebook ma da quando è ministro degli Esteri non posta quasi più, ha provato insomma ad assumere uno "stile Draghi". Il totale delle interazioni è quindi inesistente. Lo stesso accade su Instagram dove come followers è stato recentemente superato da Giorgia Meloni.

 

Giorgia Meloni sui social è in grande ascesa: su Facebook parte da due milioni e 300 mila persone, posta quattro volte al giorno, i suoi video superano quota sei milioni e come interazioni totali supera Salvini. Su Instagram sta per superare il milione di followers. Anche lei come Salvini investe molto per promuovere i suoi contenuti (oltre 300 mila euro).

 

Matteo Renzi è stato un campione dei social che, nonostante il calo costante degli ultimi anni. vanta ancora un numero di followers superiore al milione su Facebook (Instagram invece è fermo a 250 mila). Un post al giorno di media ma che genera pochissime interazioni nonostante investimenti importanti (286 mila euro in due mesi e mezzo, ai livelli del Partito Democratico).

 

LA STORY INSTAGRAM DI MARTA FASCINA NEL GIORNO DEL MATTARELLA BIS

Silvio Berlusconi è al livello di Renzi su Facebook ma lo doppia su Instagram. Anche per il leader di Forza Italia le interazioni con i post meno di uno al giorno in media - sono pochine. Del resto anche gli investimenti promozionali sono esigui vista la rilevanza del partito.

 

Carlo Calenda attivissimo su Twitter (non preso in esame in questa classifica), è molto presente anche su Facebook e Instagram con oltre quattro post al giorno di media, più della Meloni. Pur partendo da un numero di followers più basso degli altri, come interazioni totali è davanti a Renzi, Berlusconi e Di Maio.

 

Enrico Letta è il leader politico con il più basso numero di followers ma quello con il migliore tasso di interazione: vuol dire che i suoi due post al giorno di media generano molte reazioni, forse addirittura qualche conversazione. Debolissimo sul fronte video.

giuseppe conte su tiktokmatteo salvini su tiktok giuseppe conte su tiktok giuseppe conte su tiktok

berlusconi su instagram 9BERLUSCONI VEDE EUROVISION SONG CONTEST - INSTAGRAM1

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…