luigi di maio giuseppe conte 1

UN SEGGIO IN TESTA - L’OFFERTA VELENOSA DI LUIGINO DI MAIO A CONTE: LA CANDIDATURA ALLE ELEZIONI SUPPLETIVE NEL COLLEGIO ROMANO DI PRIMAVALLE NELLA SPERANZA CHE L’AVVOCATO DI PADRE PIO VENGA SCONFITTO - LA GRILLINA DEL RE NEL 2018 SI AGGIUDICÒ IL SEGGIO COL 34%. IL RAPPRESENTANTE DEL CENTRODESTRA, PASQUALE CALZETTA, ARRIVÒ A UN SOLO PUNTO DI DISTANZA - UN’EVENTUALE BATOSTA SAREBBE IL COLPO DI GRAZIA CONTE, ALLE SUE AMBIZIONI E A CHI, NEL M5S, SPINGE PER USCIRE DALLA MAGGIORANZA DI GOVERNO…

Alessandro Gonzato per “Libero quotidiano”

 

conte di maio

Luigi Di Maio s' è messo in testa un' idea meravigliosa: candidare Giuseppe Conte alle elezioni suppletive nel collegio romano di Primavalle (la grillina Emanuela Del Re, vittoriosa nel 2018, è stata nominata rappresentante dell' Ue per l' Africa subsahariana) e sperare in gran segreto che l' ex premier perda. Fantapolitica? Tutt' altro. A far arrivare la voce a Libero sono stati proprio alcuni grillini.

 

Il piano è questo. Di Maio, e con lui ovviamente i peones, vuole restare in carica fino al 2023 (termine della legislatura) ma per averne la garanzia deve disinnescare la fronda grillina che anche questo anticipato da Libero vorrebbe uscire dalla maggioranza prima delle amministrative (alcuni vorrebbero farlo anche dopo, a prescindere) nel tentativo di recuperare consensi.

 

conte di maio

Numeri alla mano, potrebbe essere un problema per il governo Draghi. Ecco che una sconfitta di Conte, ma prima ancora gli eventuali son daggi a lui sfavorevoli, riporterebbero i parvenu grillini a più miti consigli dato che gran parte, dovessero strappare, poi non avrebbero la minima possibilità d' essere ricandidati in parlamento, che peraltro hanno già masochisticamente ridotto.

 

Il pensiero di tornare all' opposizione, visto che con Draghi al comando i pentastellati non toccano palla e pur di sopravvivere hanno rinnegato ogni battaglia - l' unica bandiera non ammainata è quella del reddito di cittadinanza - è alimentato esclusivamente dall' asse Conte -Di Battista, e le avvisaglie di un tonfo di Conte alle suppletive- ripetiamo - stroncherebbero ogni velleità. Si voterà tra il 15 settembre e il 15 ottobre in concomitanza con le ammini strative.

giuseppe conte e luigi di maio con la card del reddito di cittadinanza

 

L'ex premier, alla luce dei voti ottenuti 3 anni fa dal Movimento nel quartiere Primavalle, potrebbe davvero perdere. Logico che alla tentazione di accettare l' offerta (diciamo così) di Giggino contrapponga la paura di decretare subito la fine della sua nuova vita da capo dei miracolati del la Casaleggio Associati (tra l' ex premier e Davide intanto continua la battaglia per la piattaforma Rousseau). La grillina Del Re nel 2018 si aggiudicò il seggio col 34%. Il rappresentante del centrodestra, Pasquale Calzetta, arrivò a un solo punto di distanza.

 

Il tracollo di consensi a livello nazionale e l' operato del sindaco di Roma Virginia Raggi renderebbero pressoché impossibile la rielezione di un grillino a meno che questi non si presenti assieme al Pd (l' ultima simulazione Youtrend dà un testa a testa in caso di scontro tra i due blocchi di centrodestra e centrosinistra).

luigi di maio giuseppe conte by osho

 

I Dem potrebbero starci in cambio dell' appoggio dei grillini a Siena dove alle suppletive (collegio la sciato vacante da Pier Carlo Padoan, nominato del Cda di Unicredit) probabilmente presenteranno Enrico Letta il quale secondo Youtrend sarebbe avanti di 5 punti. Che tra i grillini tiri un' aria particolare lo conferma il post del deputato Angelo Tofalo, ex sottosegretario alla Difesa: «Abbiamo risposto in maniera matura all' appello del Capo dello Stato per mettere in sicurezza il Paese da un punto di vista sanitario ed economico, sostenendo questo governo.

 

giuseppe conte e luigi di maio

C' è sicuramente ancora molto da fare ma la luce in fondo al tunnel si inizia a vedere e, una volta terminato questo complesso lavoro, credo sia doveroso chiedersi se sia ancora realmente necessario sostenere "ungoverno Draghi". Forse non più e porrò questo tema a Conte e ai ministri del Movimento». Di Maio ovviamente risponderà picche, ma con Conte sarà accomodante. Almeno ufficialmente. Almeno fino a quando non lo avrà convinto a candidarsi a Primavalle.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…