giuseppe conte gennaro vecchione huawei

SERVIZIETTI ALLA PECHINESE – DALLA MAGGIORANZA ALL’OPPOSIZIONE, TUTTI CONTRO VECCHIONE E CONTE SUL DOSSIER 5G – IL CAPO DEL DIS HA APERTO ALLA PARTECIPAZIONE DI HUAWEI IN ITALIA FACENDO RUMOREGGIARE IL COPASIR CHE POTREBBE CHIAMARE DI NUOVO IL PREMIER IN AUDIZIONE - BORGHI DEL PD: "DAL 5G E DAL CONTROLLO DELLE INFRASTRUTTURE CRITICHE E DELLE TELECOMUNICAZIONI DIPENDE LA SOVRANITÀ DEL PAESE. IN CINA QUESTO LO HANNO CAPITO, INFATTI HANNO INSERITO LA VIA DELLA SETA NELLA COSTITUZIONE DEL PARTITO COMUNISTA CINESE”

 

Francis Walsingham per www.startmag.it

giuseppe conte gennaro vecchione

 

Sia dalla maggioranza che dalle opposizioni si levano critiche verso il capo dei Servizi segreti, Vecchione, e di striscio anche verso Conte. E Volpi (Copasir) dice che il Comitato valuterà se sentire di nuovo il premier sul dossier Huawei-5G

 

raffaele volpi

Sul dossier Huawei-5G, il Copasir sbuffa per le sortite del numero uno dei Servizi segreti, per le parole del premier Giuseppe Conte e per l’assenza di riferimenti espliciti alla Cina e ai colossi cinesi Huawei e Zte nella relazione annuale del Dis.

 

E’ questo l’umore prevalente nel Comitato parlamentare per le informazioni sulla sicurezza della Repubblica, così come si evincono sia da un esponente di spicco della Lega (il presidente del Copasir, Raffaele Volpi), sia da un dirigente di rilievo di Fratelli d’Italia (il senatore e vicepresidente del Copasir, Adolfo Ulfo) sia un parlamentare del Partito democratico come Enrico Borghi (membro del Copasir).

 

emanuele fiano enrico borghi delrioHUAWEI

Il Copasir valuterà la possibilità di sentire nuovamente il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in merito allo sviluppo e della gestione delle reti 5g. “Sulla questione – ha detto oggi il presidente del Comitato Raffaele Volpi – c’è ancora un po’ di indeterminatezza. E’ chiaro che il Copasir ha un rapporto fiduciario con il Parlamento, ed è chiaro che nella nostra Relazione non possiamo mettere le evidenze in nostro possesso. Ma è chiaro che se ci siamo espressi all’unanimità ci sono delle prove che ci hanno spinto a quella relazione”.

giuseppe conte raffaele volpi

 

Il riferimento del presidente è alla risoluzione finale sul 5G inviata dal Comitato al Parlamento nella quale l’organismo di controllo sui servizi segreti sollecitava il governo a “valutare l’esclusione” delle aziende cinesi – Huawei e Zte – “dalla fornitura di tecnologia per le reti 5g”.

raffaele volpi

 

 

 

 

 

Conte è già stato sentito dal Copasir esattamente un anno fa e in quell’occasione il premier aveva assicurato che sarebbero stati messi in campo tutti gli strumenti, tecnici e normativi per garantire la sicurezza delle reti, evitando rischi di spionaggio di dati sensibili.

 

il prefetto gennaro vecchione foto di bacco (2)

Ma le ultime esternazioni a sorpresa del presidente del Dis, Gennaro Vecchione, che ha aperto alla partecipazione di Huawei al 5G in Italia elogiando il “giusto equilibrio” dell’Italia, e anche le parole del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che di fatto appaiono agli addetti ai lavori avallare le tesi di Vecchione (come si può arguire dal discorso di Conte nel corso della presentazione ieri della relazione annuale del Dis), hanno indotto il Copasir a rumoreggiare.

 

gennaro vecchione raffaele volpi

 

 

 

 

 

Anche Borghi del Pd – membro del Copasir – ha rimbrottato la visione espressa da Vecchione sul “giusto equilibrio” del governo sulla materia: “Sull’esigenza di tenere insieme libero mercato e sicurezza nazionale nulla da ridire. Nessuno, spero, immagina risposte protezionistiche o monopoli di Stato. È anche vero che il libero mercato è drogato dal dumping di uno Stato, la Cina, che promuove un meccanismo di massimo ribasso. Quando una società ha alle spalle uno Stato sovrano, anzi un impero economico, che può agire sul mercato con l’abbassamento dei costi, è difficile parlare di equilibrio – ha detto il deputato Borghi – Deve essere chiara una cosa. Dal 5G e dal controllo delle infrastrutture critiche e delle telecomunicazioni dipende la sovranità del Paese. In Cina questo lo hanno capito, infatti hanno inserito la Belt and Road Initiative (Bri) nella costituzione del Partito comunista cinese (Pcc). Su questo fronte è in corso un’azione di stampo imperialista da parte del governo cinese che non si può negare”.

huawei

 

L’iniziativa del Comitato presieduto da Volpi – dice l’Ansa – non è in contrasto con le scelte del governo anche perché, precisa ancora Volpi, “Siamo certi che tutto vada ricondotto alle scelte del decisore politico”.

 

giuseppe conte gennaro vecchione 1

Ma, è il discorso del presidente del Copasir, le informazioni raccolte dal Comitato segnalano chiaramente i rischi che l’Italia potrebbe correre se non intervenisse in maniera decisa.

 

xi jinping con il ceo di huawei ren zhengfei

“I governo sta facendo le gare per l’assegnazione e le scelte – conferma Volpi – non sono tecniche ma hanno a che fare con le scelte di politica internazionali. Ci sono dati che evidenziano una certa pericolosità e dunque bisogna agire di conseguenza”.

 

Secondo Volpi, che al momento ha escluso una nuova audizione di Huawei e Zte nonostante sia arrivato un sollecito da parte delle aziende, su questo fronte l’Italia ha un vantaggio.

 

xi jinping conte

“Altri paesi – dice infatti – hanno difficoltà a cambiare le scelte perché hanno già concesso le infrastrutture, noi non lo abbiamo ancora fatto e dunque siamo ancora in tempo. E questo vale anche per le torri di trasmissione, l’interesse nazionale deve essere preservato”.

 

Conte e Gennaro Vecchione

Ma la questione del 5g, come il contrasto al cybercrime impongono secondo Volpi anche altri tipi di scelte. Una di queste, nell’ambito di un costante confronto con il Parlamento, è una riforma della legge sui servizi segreti, la 124 del 2007. “E’ un’ottima legge ma necessità di una manutenzione – spiega – potrebbe servire un sistema come quello della National Security Usa, con un ministro dedicato”.

 

L’obiettivo deve essere una “omogeneizzazione di tutta la normativa sui servizi”. Per l’esponente della Lega e presidente del Copasir, “va immaginata una ristrutturazione. E questa non è una critica al governo, con i servizi abbiamo una collaborazione proficua, ma credo che il Copasir possa e debba essere un attore positivo della questione”.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...