susanna ceccardi matteo salvini

SI SALVINI CHI PUÒ - IL CAPITONE VUOLE VINCERE ANCHE IN TOSCANA E HA DECISO DI NON ASPETTARE LE ELEZIONI IN EMILIA PER INIZIARE A PUNTELLARE L'ALTRO BASTIONE ROSSO: OGGI NON A CASO HA FATTO UNA CONFERENZA STAMPA DA FIRENZE - IL NODO DEL CANDIDATO: IL LEADER LEGHISTA VUOLE GIOCARSI LA CARTA DI SUSANNA CECCARDI, LA “ZARINA” EUROPARLAMENTARE ED EX SINDACO DI CASCINA, MA LA MELONI… – VIDEO

Giacomo Salvini per “il Fatto Quotidiano”

 

SALVINI FIRENZE

Una conferenza stampa in grande stile per dirne "due o tre a Renzi e Nardella" e lanciare la campagna elettorale in Toscana. Il leader della Lega Matteo Salvini ha deciso di non aspettare l' esito delle elezioni regionali in Emilia-Romagna e, dopo la vittoria umbra, prova a fare il colpaccio anche nella (ex) regione più rossa d' Italia: questa mattina ha organizzato un incontro con i giornalisti nel cuore politico di Firenze, Palazzo Vecchio, da cinquant' anni occupato dal centrosinistra.

 

Con lui ci saranno i consiglieri comunali e di quartiere della Lega che in questi anni hanno fatto un' opposizione durissima al successore di Renzi, Dario Nardella. Il discorso di Salvini si concentrerà su due punti: in primo luogo darà il via alla campagna elettorale in vista delle Regionali della primavera e poi metterà nel mirino il suo leader acerrimo delle ultime settimane: Matteo Renzi e, di riflesso, il suo successore e fedelissimo Nardella. Per l' occasione proprio Salvini si è fatto preparare dal capogruppo leghista Federico Bussolin un "dossier" su tutte le falle dell' amministrazione di Renzi e Nardella.

 

renzi nardella

Il leader del Carroccio insisterà in particolare sulle infrastrutture - dall' ampliamento dell' aeroporto di Peretola al tunnel Tav che dovrebbe sotto attraversare la città passando per il nuovo stadio - che ancora oggi restano "bloccate" tra "pastoie burocratiche e volontà politiche" ma anche sulla "insicurezza" del centro di Firenze. Ma la conquista, almeno per una mattina, di Palazzo Vecchio servirà a Salvini per sparare il primo colpo di pistola della campagna elettorale in vista delle regionali di maggio. Parlando con i giornalisti il segretario del Carroccio dovrebbe lanciare il nome con cui il centrodestra correrà alle regionali: quello della zarina ed ex sindaca di Cascina, Susanna Ceccardi.

GIUSEPPE CONTE E MATTEO SALVINI A FIRENZE (DAL PROFILO INSTAGRAM DI GIUSEPPE CONTE)

 

Lei, eletta europarlamentare a maggio facendo il pieno di preferenze nel centro Italia (48mila seconda solo a Salvini), nei giorni scorsi ha fatto sapere di essere pronta a "combattere" ma al Fatto dice che questa mattina non ci sarà: "Sono a Bruxelles e non potrò venire perché il mio aereo atterra a Pisa nel pomeriggio - dice dispiaciuta - e non penso che Matteo mi lancerà a mia insaputa".

susanna ceccardi matteo salvini 8

 

La cautela di Ceccardi, che con ogni probabilità sarà la candidata del centrodestra, cela una tensione nemmeno tanto velata con gli altri alleati di centrodestra. Nel vertice milanese pre-Umbria, Salvini e Berlusconi avevano garantito a Giorgia Meloni che in Toscana il candidato sarebbe stato di Fratelli d' Italia ma, dopo il voto che ha rischiato di far ballare il governo Conte, adesso il leader del Carroccio vuole prendersi tutto. Meloni da giorni va ripetendo che "il miglior candidato in Toscana sarebbe Paolo Del Debbio" ma lui ha più volte rispedito l' offerta al mittente e non ha il potere di mettersi contro la regina delle preferenze Ceccardi.

BERLUSCONI MELONI SALVINI

 

susanna ceccardi matteo salvini 3

Forza Italia invece ha già rinunciato mentre da Fratelli d' Italia filtra un certo fastidio per il passo in avanti di oggi di Salvini: "Lui può proporre chi vuole ed è anche legittimo - Giovanni Donzelli di FdI - però non decide il candidato anche per gli altri partiti della coalizione: per questo si dovrà mettere a sedere con gli altri leader del centrodestra".

salvini meloni tesei berlusconisusanna ceccardi matteo salvini 2susanna ceccardi matteo salvini 1susanna ceccardi matteo salvini 7susanna ceccardi matteo salvini 5matteo renzi dario nardellameloni salvini a firenzerenzi nardellarenzi nardellaRENZI NARDELLA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”