francesco lombardo pietro polizzi

IN SICILIA C’È UNA SOLA CERTEZZA: QUANDO C’È UN’ELEZIONE, C’È VOTO DI SCAMBIO - DUE ARRESTI A DISTANZA DI 48 ORE NELLA COALIZIONE CHE CANDIDA ROBERTO LAGALLA A SINDACO DI PALERMO: DOPO IL CASO DI PIETRO POLIZZI NELLE FILA DI FORZA ITALIA, A FINIRE IN CARCERE È UN ESPONENTE DI FRATELLI D'ITALIA, FRANCESCO LOMBARDO – SE POLIZZI SI ERA RIVOLTO AD AGOSTINO SANSONE, PROPRIETARIO DELLA VILLA CHE OSPITÒ TOTÒ RIINA, LOMBARDO SI ERA INCONTRATO CON IL MAFIOSO VINCENZO VELLA - LA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA SCODELLA LA LISTA DEI 18 “IMPRESENTABILI” ALLE COMUNALI

1. LA MAFIA PALERMO

Riccardo Arena per “La Stampa”

 

francesco lombardo

Due arresti a distanza di 48 ore nella coalizione che candida l'ex rettore Roberto Lagalla a sindaco di Palermo: dopo il caso di Pietro Polizzi nelle fila di Forza Italia, a finire in carcere ieri è stato un esponente di Fratelli d'Italia, Francesco Lombardo, inserito nella lista che corre per il Consiglio comunale.

 

Anche lui è accusato di voto di scambio politico-mafioso, per avere chiesto preferenze a Vincenzo Vella, boss di corso dei Mille temporaneamente fuori dalle patrie galere. Sembra un arresto-fotocopia di quello di Pietro Polizzi, candidato nella lista di Forza Italia, fermato mercoledì con un altro capomafia, Agostino Sansone, tra l'altro fratello del padrone della lussuosa villa in cui abitava Totò Riina. Di nuovo si scatena il putiferio, quando ormai mancano poche ore all'apertura delle urne che, a Palermo, decideranno chi sarà il successore dell'eterno Leoluca Orlando.

 

pietro polizzi 4

Nel suk elettorale del capoluogo siciliano, in una campagna segnata da polemiche e veleni sul ruolo di Cosa nostra, a partire dal ruolo svolto da Marcello Dell'Utri e Totò Cuffaro, il centrodestra aveva avuto un attimo di respiro ieri mattina, dopo che su La Stampa era stata pubblicata la storia di Nicola Piranio. Lui, figlio di Biagio detto Gino, è candidato alla VI Circoscrizione con la lista Progetto Palermo, diretta emanazione del candidato sindaco di centrosinistra, Franco Miceli: il padre però è in carcere da maggio 2020, manco a dirlo, con l'accusa di mafia.

vincenzo vella

 

Piranio, visto il clamore, si era affrettato a rendere pubblica la propria abiura rispetto al genitore, «con cui non ho rapporti da vent' anni». Poi, da caporalmaggiore dell'Esercito, si era definito uomo dello Stato e lontano dalla mafia: insomma, ce n'era quanto bastava perché l'aspirante primo cittadino Miceli lo definisse un novello Peppino Impastato, il militante di Democrazia proletaria ucciso nel 1978, figlio a sua volta di un mafioso di Cinisi.

Lagalla e i suoi avevano replicato facile, evocando il doppiopesismo della sinistra, implacabile con i nemici e indulgente con i propri uomini e donne. Poi però nel pomeriggio è piombato il nuovo arresto, a complicare la corsa di Lagalla verso Palazzo delle Aquile.

 

gianfranco micciche

Francesco Lombardo era vicepresidente del Consiglio comunale di Villabate, un paesone dell'hinterland, e per tentare la scalata a Sala delle Lapidi si era dimesso. Poi era andato da Vella: fuori per un cavillo nonostante una pesante condanna, il mafioso era ovviamente monitorato dalla Squadra mobile, così come Agostino Sansone nel caso di Polizzi. La notizia dei nuovi arresti è stata diffusa poco prima che Lagalla, nella multisala Politeama, facesse l'ultimo appello prima del silenzio pre-elettorale: imbarazzato, colpito, dice che si dimetterà «da sindaco se emergeranno nomi di impresentabili dall'indagine dell'Antimafia e i partiti non li faranno dimettere».

agostino sansone

 

Con lui ci sono Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa: «La magistratura - dice l'esponente meloniano - avrebbe potuto aspettare qualche giorno in più vista la vicinanza con il voto, ma i pm avranno avuto esigenze cautelari, magari». Esigenze consistenti nella necessità di fermare il patto elettorale politico-mafioso. Quello che appare come un assist giudiziario al centrosinistra viene sfruttato al volo: «Lagalla si ritiri», dice il vicesegretario nazionale del Pd Giuseppe Provenzano. E Giuseppe Conte: «Noi incontriamo la gente che non arriva a fine mese, loro i mafiosi». Lagalla ovviamente resta in lizza, però il conto è pesante.

il covo di toto riina

 

2. ANTIMAFIA, 18 IMPRESENTABILI ALLE COMUNALI "I PARTITI NON HANNO FACILITATO LE VERIFICHE"

Alessandro Di Matteo per "La Stampa"

 

Sono 18 gli "impresentabili" alle elezioni comunali, secondo le verifiche della commissione parlamentare Antimafia e ben 10 sono candidati in liste civiche. È questo il risultato dei controlli su 19.782 candidature annunciato da Nicola Morra, ex M5s, presidente della commissione. Tra i partiti il record negativo spetta a Forza Italia (4 impresentabili), poi ci sono Fdi, Pd, Noi con l'Italia e Cambiamo con Toti, con un nome ciascuno.

 

francesco lombardo

Sono candidati bocciati in base al codice di autoregolamentazione, ma ai quali non viene impedito di presentarsi alle elezioni: si tratta perlopiù di persone che hanno processi in corso, ma non ancora sentenze definitive, per reati come corruzione, riciclaggio, concussione, traffico di rifiuti e via dicendo. Un bilancio che Morra commenta parlando di «situazioni imbarazzanti» e di «numero cospicuo», sottolineando che c'è stato un «aumento del 65%» rispetto alla volta precedente. Ma con numeri così piccoli è abbastanza poco significativa la variazione percentuale.

 

pietro polizzi 2

Semmai è significativo che rapportando il dato sul totale dei controlli si ottiene che risultano "impresentabili" lo 0, 09% dei candidati esaminati.

Tra le città è Palermo a contare il maggior numero di "bocciati", in tutto 4, seguita da Frosinone con 3, 2 a Mondragone (Caserta) e 2 in provincia di Cosenza. Un "impresentabile" anche a Ciampino (Roma), uno a Gorizia, uno a Barletta, uno a Verona, uno a Piacenza, uno ad Ardea (Roma) e uno a Taranto.

 

roberto lagalla e franco miceli 2

A Frosinone, in particolare, è finito nella lista addirittura un candidato sindaco, Mauro Vicano, che si presenta con la lista "Per Frosinone se vuoi si fa": nei suoi confronti, sottolinea la commissione, risulta emesso un decreto che dispone il giudizio per «attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti». «Mai nascosto il procedimento, sono sicuro che ne uscirò estraneo» commenta Vicano. A Palermo, invece, c'è Francesco La Mantia ("Noi con l'Italia"), condannato in primo e secondo grado con un giudizio poi annullato dalla Cassazione, che ha rinviato tutto alla Corte d'appello, che parla di «un errore clamoroso».

 

pietro polizzi 1

Sempre a Palermo, Salvatore Lentini di "Alleanza per Palermo", rinviato a giudizio per tentata concussione. E proprio nel capoluogo siciliano ci sono Giuseppe Milazzo, Fdi, rinviato a giudizio per concussione, e Giuseppe Lupo, Pd, anche lui a processo per corruzione. «Non ho nulla da vergognarmi - dice Milazzo -. È vergognoso essere in una lista definita di impresentabili senza mai essere stato condannato in primo grado». Franco Mirabelli, Pd, membro della commissione Antimafia assicura «pieno sostegno a Lupo: non può esserci un automatismo che porta a cancellare la credibilità di una figura come lui».

roberto lagalla 1

 

Morra se la prende con i partiti: «Ci saremmo aspettati ben più collaborazione, non hanno facilitato queste verifiche. Ci siamo dovuti affidare al duro lavoro degli uffici giudiziari». Giuseppe Brescia, M5s, è contento: «Non ci sono nomi del Movimento 5 Stelle tra i 18 impresentabili». Lo stesso dice Gennaro Migliore, Iv: «Mi fa piacere che non c'è nessuno di Iv. Vuol dire che basta essere più attenti»

pietro polizzi 3roberto lagalla 2 roberto lagalla roberto lagalla 1 pietro polizzi adelaide mazzarino

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO