cartelle esattoriali

UNA SLAVINA DI CARTELLE ESATTORIALI CI ASPETTA DAL 1 GIUGNO: LO ANNUNCIA RUFFINI DELL'AGENZIA DELLE ENTRATE. ''LA PROROGA BIENNALE AI NOSTRI ACCERTAMENTI ERA A TUTELA DEI CITTADINI, PERCHÉ POTRANNO PAGARE CON PIÙ CALMA. ALTRIMENTI, SAREMO OBBLIGATI DALLA LEGGE AD AGIRE'' - OVVIAMENTE ARRIVANO SALVINI: ''MANDATELE AL MACERO, BISOGNA RESETTARE TUTTO'', E MELONI: ''FERMATE LA VALANGA''

 

1.TUTTE LE CONTRADDIZIONI DELLE ENTRATE SUGLI ACCERTAMENTI. PARLA ZANETTI

Michelangelo Colombo per www.startmag.it

 

“L’amletico quesito è: se l’Agenzia delle Entrate voleva una moratoria di due anni delle notifiche degli accertamenti a favore dei contribuenti, perché si era fatta scrivere una proroga di due anni dei termini di accertamento a favore suo?”.

E’ la critica sotto forma di interrogativo che arriva da Enrico Zanetti, tributarista ed ex viceministro alle Finanze, commentando con Start Magazine l’audizione ieri in Parlamento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.

 

ernesto maria ruffini

L’Agenzia delle Entrate ieri fatto sapere di avere bloccato l’invio tra febbraio e marzo di 3 milioni di cartelle e 2,5 milioni di atti. Il direttore delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, parlando in audizione alla Camera, avverte che lo stop per gli accertamenti vale sicuramente fino a maggio, dopo di che senza la proroga di due anni per passare ai fatti, l’Agenzia “procederà a notificare 8,5 milioni di atti nei confronti dei contribuenti”, tra avvisi bonari, comunicazioni, lettere di compliance.

 

Da giugno scatterà “l’obbligo” di agire, andando a bussare alla porta dei cittadini, nel caso salti la norma inserita nel dl Cura Italia, mette in guardia l’Agenzia. Il direttore, guardando alla conversione in legge del decreto, ieri ha tenuto a precisare come la proroga biennale sui termini di decadenza dell’attività sia una disposizione a “tutela dei contribuenti”, mentre per l’Agenzia non ci sarebbero impedimenti tecnici per inviare milioni di notifiche entro la fine dell’anno.

 

L’Agenzia, ha sottolineato ieri, “è perfettamente in grado” di passare alle notifiche entro le scadenze. Questo senza contare che per l’anno ci sono altri 17 milioni di atti in capo alla Riscossione, di una fetta non trascurabile composta da cartelle. Insomma una valanga di avvisi da recapitare a partire dall’estate.

 

Hanno chiosato gli esperti fiscali di Eutekne.info: “L’Agenzia delle Entrate afferma che, se ci fosse stata la proroga biennale, i contribuenti sarebbero stati avvantaggiati, in quanto avrebbero potuto pagare con più calma (tesi già sostenuta nella circ. n. 8/2020, al punto 2.1). In poche parole: la proroga biennale dei termini sarebbe norma a vantaggio dei contribuenti, non degli uffici che, ha sottolineato Ruffini, sono “perfettamente in grado” di notificare tutti gli atti in scadenza”.

 

agenzia delle entrate

Affermazioni che continuano a suscitare perplessità, secondo i tributaristi: “Innanzitutto, è vero che notificati gli atti scatta, dopo sessanta giorni o spirato il termine per il ricorso, l’obbligo di pagare. Ma è del pari vero che si ricorre si paga solo il terzo delle imposte, che se si tratta di atti reclamabili (del valore sino a 50.000 euro) il pagamento del terzo è sospeso per ulteriori novanta giorni, che se si presta acquiescenza ci sono dilazioni normativamente previste e che, comunque, in caso di ricorso il contribuente può chiedere, e anche ottenere, la sospensione dell’atto impugnato. Sospensione che, riguardo all’impossibilità di pagare, ben può essere richiesta facendo riferimento allo stato di crisi causato dall’emergenza da coronavirus”.

 

Ma c’è di più, fa notare l’ex viceministro alle Finanze a Start: “Se questo è l’intento degli uffici, perché creare nuove norme, peraltro di difficile applicazione, e non utilizzare quelle che già ci sono? L’Agenzia delle Entrate sembra non tenere conto del fatto che è possibile sospendere i pagamenti in ragione di diverse disposizioni. C’è l’art.9 della L. 212/2000 (Statuto dei diritti del contribuente), che, mediante decreto ministeriale, consente la sospensione per forza maggiore”.

 

C’è l’art. 39 del Dpr 602/73, che consente la sospensione sino alla sentenza di primo grado. C’è l’art. 2-quarter del Dl 564/94, che attribuisce agli uffici un generale potere di sospensione dei propri atti. “Se l’obiettivo è quello di agevolare i contribuenti, vi è una vasta gamma di soluzioni, che non richiedono una proroga biennale dei termini di decadenza, termini che, se non vengono rispettati, determinano la nullità dell’atto”. Conclude Eutekne: “Anche se Ruffini nell’audizione di ieri si esprime in senso contrario, resta il dubbio che la proroga biennale vada più a favore dell’Agenzia che dei contribuenti, se non addirittura solo a favore dell’Agenzia”.

 

 

agenzia entrate firenze

2.CORONAVIRUS: SALVINI, '8,5 MLN DI CARTELLE ESATTORIALI? DA MANDARE AL MACERO'

 (Adnkronos) - "Otto milioni e mezzo di CARTELLE dell'Agenzia delle Entrate pronte all'invio? Bisogna mandarle al macero, mi sembra evidente". Lo dice Matteo Salvini, a Radio Crc, chiedendo di lavorare al problema della "burocrazia che va risolto". "È chiaro - spiega - che se c'è gente che ha evaso 10 milioni di euro, per quello che mi riguarda, va in galera, ma la stragrande maggioranza di queste cartelle esattoriali sono da poche migliaia di euro, secondo me sarebbe normale chiedere saldo e stralcio: mi dai il 20% dell'importo totale e questa cartella viene stracciata".

 

Per il leader della Lega abbiamo bisogno "di resettare tutto - aggiunge - anche in edilizia. Dobbiamo disimpegnare, togliere vincoli, pendenze, facciamo pagare agli italiani quello che devono pagare, regolarizziamo e ripartiamo". "Dico che va bene il condono? Sì", sottolinea. "Bisogna azzerare burocrazia, vincoli e lungaggini", conclude Salvini.

 

 

3.FISCO: MELONI, GOVERNO BLOCCHI SUBITO VALANGA CARTELLE

salvini e meloni

(ANSA) - "Dal 1 giugno l'Agenzia delle Entrate riprenderà la sua attività di accertamento e notificherà 8 milioni e mezzo di atti, cartelle e comunicazioni: una vera e proprio valanga che travolgerà famiglie e imprese. Non possiamo permetterlo. Fratelli d'Italia chiede al Governo di intervenire oggi stesso con un provvedimento d'urgenza per bloccare questa follia. A Palazzo Chigi non mancano esperti e consulenti per scriverlo. Lo facciano immediatamente". Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.

 

 

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."