matteo salvini

SOGNO O SONDAGGIO? SALVINI PAGA LA CRISI DI GOVERNO: LA LEGA IN CALO DI 5 PUNTI- PD E M5S IN RISALITA - GLI ELETTORI PENTASTELLATI SONO FAVOREVOLI ALL'ACCORDO CON IL PD MA RITENGONO CHE L'EVENTUALE GOVERNO GIALLO-ROSSO DURERA' POCO – ATTENZIONE: SOLO 4 ITALIANI SU 10 VOGLIONO ANDARE A VOTARE SUBITO…

Da repubblica.it

 

salvini giorgetti

Il prezzo della crisi di governo per Matteo Salvini è un calo di credibilità. Lega 5 punti giù in un mese, Pd e M5s in leggera risalita. Il dato più significativo, infatti, che emerge dal sondaggio Winpoll-Sole24ore, pubblicato oggi dal quotidiano economico, sulle intenzioni di voto degli italiani è il calo di consensi del Carroccio.

 

Quanto ai trend  sulle intenzioni di voto registrati da altre rilevazioni, l'indagine sottolinea che solo 4 italiani su 10 vogliono andare a votare subito, che il 62% degli elettori Pd vuole l'accordo con il M5s. Mentre gli elettori pentastellati ricambiano la prospettiva del matrimonio con un più tiepido 43%.

 

 

Il calo della Lega

Se alle Europee il Carroccio ha registrato il 34,3% dei consensi, "nel sondaggio del 30 luglio era stimata al 38,9%, oggi è scesa al 33,7%", si legge nell'indagine. Mentre il M5s "recupera rispetto al sondaggio di luglio e il Pd conferma la crescita che si era già manifestata negli ultimi mesi". Ma, viene spiegato, "né l'uno né l'altro beneficiano significativamente del calo della Lega.

 

Salvini Mattarella Zampetti

In proporzione lo fa più Fdi". Dal sondaggio emerge che nelle intenzioni di voto al 25 agosto il Pd riscuote il 24% dei consensi "in aumento di sette decimali di punto rispetto alla rilevazione del 30 luglio e di 1,3 punti rispetto al risultato delle europee". Il consenso del M5s è "nelle intenzioni di voto al 25 agosto del 16%, in ripresa di 1,8 punti percentuali rispetto al sondaggio del 30 luglio, ma sotto di mezzo punto rispetto alle europee".

 

STRETTA DI MANO TRA SALVINI E CONTE AL SENATO

L'ipotesi di governo giallo-rosso

Per quanto riguarda le preferenze degli elettori rispetto alla soluzione della crisi, dal sondaggio del quotidiano economico emerge che "solo il 7% degli elettori leghisti e il 16% dei grillini vedono una nuova alleanza gialloverde. La maggioranza degli italiani (41%) vuole il voto". Nel dettaglio però "Solo il 21% degli elettori del Pd vorrebbe le urne mentre il 62% preferisce un governo con il M5s. Dall'altra parte - viene spiegato - l'83% degli elettori della Lega vogliono le elezioni insieme a quelli di FdI e di Forza Italia".

matteo salvini giancarlo giorgetti

 

Per quel che riguarda gli elettori grillini "solo il 22% vuole il voto in autunno, mentre il 43% preferisce un governo con il Pd". Fino a poche settimane fa, si sottolinea, "erano molto meno". Pochissimi invece quelli della Lega (il 17%) che preferiscono tornare al governo con i Cinquestelle e altrettanto pochi sono gli elettori M5s, (16%) che vorrebbero tornare con la Lega.

 

 

 

 

 

SONDAGGIO

Da Il Sole 24 Ore

 

            Era prevedibile che questa crisi di governo costasse a Salvini e al suo partito consensi e credibilità. E così è stato. E’ quanto risulta dal sondaggio Winpoll-Sole24Ore. Alle europee la Lega aveva preso il 34,3%, nel sondaggio Winpoll-Sole del 30 Luglio era  stimata al 38,9%, nel sondaggio di oggi è scesa al 33,7%. E’ presto per dire se questo dato rappresenti una battuta d’arresto oppure la fine di un ciclo. Ci vorranno conferme. E non dipenderà solo dalla Lega. Dipenderà molto da come verrà risolta questa crisi e dalle politiche che verranno attuate da un eventuale nuovo governo. Intanto c’è da rilevare che Il M5s recupera rispetto al sondaggio di Luglio e il Pd conferma la crescita che si era già manifestata negli ultimi mesi. Né  l‘uno né l’altro però beneficiano significativamente del calo della Lega. In proporzione lo fa di più Fdi.

 

            A parte le intenzioni di voto, il dato più interessante riguarda le preferenze degli elettori rispetto alle soluzioni della crisi. La maggioranza relativa (il 41%) vorrebbe tornare al voto in autunno. Questo dato nasconde però una netta differenza tra destra e sinistra. Solo il 21% degli elettori del Pd vorrebbero le urne mentre il 62% preferisce un governo con il M5s. Dall’altra parte l’ 83% degli elettori della Lega vogliono le elezioni insieme a quelli di Fdi e di Forza Italia. In mezzo si collocano gli elettori del Movimento. Solo il 22% vuole il voto in autunno, mentre il 43% preferisce un governo con il Pd. Questi ultimi non sono la maggioranza assoluta, ma non sono pochi. Fino a poche settimane fa erano molti meno. Sono pochissimi invece gli elettori della Lega (solo il 7%) che preferiscono tornare al governo con i Cinque Stelle.

 

            Questi dati inglobano certamente una componente emotiva legata all’andamento della crisi. Però, nel loro complesso segnalano dei cambiamenti in atto. Qualcosa si è rotto tra gli elettorati di M5s e Lega, mentre tra Pd e M5s non sembra esserci più quella distanza abissale che esisteva fino a poco tempo fa. Questo dato è in sintonia con un fenomeno che avevamo già fatto notare in passato. L’alleanza con la Lega ha fatto perdere al M5s una larga fetta del suo elettorato più orientato a destra.  Gli elettori rimasti sono largamente elettori di sinistra, molti dei quali però hanno maturato nel tempo una avversione viscerale per il Pd. E’ un atteggiamento che persiste e che pesa sulle trattative in corso. E’ difficile cancellare in pochi giorni sentimenti negativi profondamente radicati soprattutto tra i militanti. E questo serve a spiegare perché tra gli stessi elettori del M5s, che pure sono in maggioranza (relativa) favorevoli a un governo con il Pd, solo il 34 % crede che un tale governo possa durare tutta la legislatura mentre il 37% pensa che durerà pochi mesi. Molto più ottimisti sono invece gli elettori del Pd.

            Oggi un esecutivo M5s-Pd non è più una ipotesi fantascientifica. Forse sarà necessario un governo intermedio prima di arrivare ad una alleanza organica. Ma quale che sia il governo, dovrebbe evitare due errori. Il primo è quello di dimenticare che i temi che hanno fatto crescere la Lega di Salvini dal 4 a oltre il 30% sono temi popolari. Tasse, immigrazione, sicurezza e sovranità sono questioni che generano largo consenso. Sono i temi vincenti di Salvini. Quelli su cui si è costruito una credibilità a prova di passi falsi. Sarà un compito non facile del prossimo governo, se nascerà, declinare queste preoccupazioni degli italiani in politiche che, pur tenendo conto di sensibilità diverse, non diano l’impressione di una brusca discontinuità. Il secondo errore è quello di farsi ammaliare dalle sirene del proporzionalismo pur di fermare l’avanzata della destra. Il taglio dei parlamentari non deve essere l’alibi per eliminare dal Rosatellum quel poco di maggioritario che c’è.

 

            Ma non bastano i numeri di un sondaggio a cambiare le cose. Non è affatto detto che M5s e Pd riescano a elaborare in poco tempo una piattaforma comune per un governo di legislatura. E le notizie di queste ore confermano i dubbi. Al di là delle differenze politiche e programmatiche resta il problema di come gestire la transizione da un governo all’altro e il retaggio di vecchie ruggini. Ma il fatto che i due partiti abbiano iniziato a dialogare non è irrilevante, comunque vadano le cose. Se dovessero trovare un accordo si aprirebbe una fase nuova della politica italiana con riflessi importanti anche a livello locale. Inoltre, se l’accordo fosse solido e premiato dagli elettori un ritorno al bipolarismo non sarebbe impossibile.

 

Se fallissero le conseguenze sarebbero altrettanto rilevanti. Un nuovo governo M5s-Lega non è ancora da escludere del tutto. L’alternativa sono le elezioni. E in questo caso tutto quello che è stato scritto sugli errori del leader della Lega andrebbe completamente rivisto. Diventerebbe di colpo un genio della politica. Voleva le elezioni e le ha avute, dopo aver fatto credere a tutti di avere fatto una frittata. E sarebbero elezioni che vincerebbe meglio di quanto sarebbe successo se Pd e M5s non avessero cercato invano un accordo. Gli elettori sono mobili.

 

 

 

meme sulla crisi di governo conte e salvini meme sulla crisi di governo conte e salvini meme sulla crisi di governo conte e salvini

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…