concessioni balneari

STESSA SPIAGGIA, STESSO MARE, SOLITO BALNEARE - IL CUCÙ DI SEBASTIANO MESSINA: “DA 14 ANNI L'EUROPA CI CHIEDE DI INTRODURRE LA CONCORRENZA NELLA GESTIONE DELLE SPIAGGE, CHE IN ITALIA SI TRAMANDANO DI PADRE IN FIGLIO. E DA 14 ANNI IL SENATORE GASPARRI DIFENDE LE DINASTIE DEI GESTORI BALNEARI. VOLEVA RINVIARE TUTTO AL 2030. CHIEDEVA DI PROROGARE LE CONCESSIONI AL 2045. ORA TORNA ALLA CARICA. DICE CHE ‘SERVE PIÙ TEMPO’. DOPO 14 ANNI” - CHE FARÀ GIORGIA MELONI: ASSECONDERÀ BRUXELLES SULLA CONCORRENZA O TORNERÀ A GRIDARE ALL'“ESPROPRIO” PER LE GARE DELLE CONCESSIONI DEI LIDI?

GASPARRI

1 - CUCÙ

Sebastiano Messina Per “la Repubblica”

 

Da 14 anni l'Europa ci chiede di introdurre la concorrenza nella gestione delle spiagge, che in Italia si tramandano di padre in figlio. E da 14 anni il senatore Gasparri difende le dinastie dei gestori balneari. Voleva rinviare tutto al 2030. Chiedeva di prorogare le concessioni al 2045. Invocava il blocco delle gare. Non c'è riuscito, per fortuna. Ma ora torna alla carica. Dice che «serve più tempo». Dopo 14 anni. Il tempo vola, Gasparri invecchia, i balneari restano.

 

balneari dataroom 1

2 - BALNEARI, MELONI CERCA IL COMPROMESSO FDI STOPPA FORZA ITALIA: "BASTA PROROGHE"

Francesco Olivo per “la Stampa”

 

Una riunione a Palazzo Chigi per risolvere una nuova (vecchia) grana: i balneari. La destra li ha difesi a spada tratta, contro l'Unione europea, Draghi e tutti quelli che chiedono la liberalizzazione del settore. Ora però dalle parole bisogna passare ai fatti, lo chiedono a gran voce le categorie, e la cosa è complicata, perché annullare o anche prorogare le gare previste per il 2024 vuole dire andare allo scontro con la Commissione europea e contraddire platealmente il Consiglio di Stato.

 

concessioni balneari

Lo schema, insomma, si ripete: la Giorgia Meloni pragmatica, che non vuole litigare a Bruxelles, si scontra contro la Giorgia Meloni leader dell'opposizione che gridava all'«esproprio» per le gare delle concessioni dei lidi.

 

La prima non vuole intraprendere scontri effimeri con la Commissione, la seconda non vuole perdere la faccia con una clamorosa retromarcia. Nel giorno in cui la manovra dovrebbe essere approvata dal Senato, il voto finale è previsto nella tarda mattinata di oggi, si apre un nuovo capitolo molto delicato.

 

Il macigno che impedisce alla premier di accontentare i balneari è una sentenza del Consiglio di Stato, che aveva annullato la proroga al 2033 decisa dal governo Conte 2.

concessioni balneari

La vicenda è stata riaperta da Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e storico difensore della categoria, che ha proposto di prorogare la data di inizio delle aste di un anno, con un emendamento al decreto Milleproroghe, licenziato una settimana fa dal Consiglio dei ministri, quindi non più 1° gennaio 2024, come indicato dalla delega del governo Draghi ma 2025 e poi si vedrà. Una soluzione che FdI considera poco seria, sia nei riguardi della Commissione, sia per i concessionari stessi che da anni attendono certezze.

 

La situazione è urgente: c'è da scrivere la delega, si devono indicare i criteri per le aste e anche rispondere al mondo dei titolari della concessioni. Martedì i vertici di Fratelli d'Italia si sono riuniti a Palazzo Chigi con la presidente del Consiglio per cercare di trovare una linea, da condividere poi con gli alleati.

 

concessioni balneari

Dalla riunione non è emersa una decisione, ma ci sono alcuni criteri che il governo vuole seguire: Meloni non vuole aprire un fronte con la Commissione e quindi si cercherà di evitare tattiche dilatorie, come quelle proposte da Gasparri, che peraltro avrebbero anche altri problemi («Una questione fissata da una legge delega non può essere cambiata da un emendamento», spiega un esponente del governo).

 

concessioni balneari

La strada maestra, spiegano fonti vicino alla premier, potrebbe essere quella di una nuova legge da scrivere rapidamente, sperando di superare le indicazioni del Consiglio di Stato. Contro la sentenza di Palazzo Spada, poi, si sta studiando l'ipotesi di un ricorso alla Corte Costituzionale, motivato dal fatto che i giudici amministrativi sarebbero andati ben oltre i loro poteri (dubbi condivisi da alcuni esponenti del centrosinistra).

 

Nella passata legislatura sette deputati di FdI ci avevano già provato, ma il ricorso era stato respinto «per difetto di legittimazione». Così, Fratelli d'Italia potrebbe ripartire proprio da lì, ma stavolta con la posizione di forza degli attuali numeri. Si sta studiando la modalità (chi formalmente deve rivolgersi alla Consulta), anche perché i precedenti sono pochi.

 

L'altra strada presa in considerazione dal partito di Meloni è congelare la decisione in attesa dell'esito di un altro ricorso, quello alla Corte di Giustizia europea. Ma, ragionano i Fratelli d'Italia, si resterebbe appesi a una sentenza della quale non si possono prevedere gli esiti, «se ci danno torto, finiamo come Giorgetti con la Corte tedesca sul Mes». Non è chiaro nemmeno chi debba occuparsi della materia, visto che le deleghe non sono state assegnate.

 

concessioni balneari

Per evitare conflitti di interesse della ministra Daniela Santanchè, titolare di concessioni, la competenza potrebbe passare dal ministero del Turismo a quello del Mare, guidato da Nello Musumeci. La riunione di FdI ha irritato gli alleati: «Sarebbe utile a tutto il centrodestra convocare un tavolo di confronto con le associazioni di categoria», dice il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo. «Il fatto che un dirigente importante con Gasparri proponga un emendamento a un decreto appena approvato dal suo governo la dice lunga sul grado di confusione che regna nella destra», dice Piero De Luca, deputato del Pd.-

concessioni balneari 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”