frankfurter allgemeine zeitung mario draghi

STURM UND DRAGHI – LA STAMPA TEDESCA IN QUESTI GIORNI PENDE TUTTA DALLE LABBRA DI SUPER-MARIO, SPECIE ORA CHE HA PRESENTATO IL RECOVERY PLAN. I GIUDIZI PIÙ CONVINTI NON ARRIVANO DAI GIORNALI PROGRESSISTI, MA DA QUELLI CONSERVATORI, TRADIZIONALMENTE CRITICI CON GLI ITALIANI SPENDACCIONI CON LE POLITICHE MONETARIE DI SUPER-MARIO ALLA BCE – L’ARTICOLO DELLA “FAZ”: “DRAGHI RISVEGLIA IL GUSTO PER IL FUTURO”

 

Pierluigi Mennitti per www.startmag.it

meme su Mario Draghi e il recovery plan

 

Se l’Economist invita a tenere a bada le eccessive aspettative europee su Mario Draghi, la stampa tedesca continua a offrire valutazioni positive, che resistono anche alle strategie di maggior indebitamento per superare la crisi economica e alla presentazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

 

ARTICOLO DELLA FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG SU DRAGHI

Anzi è proprio dopo la definizione del PNRR che sono arrivati giudizi più convinti, e non tanto dai quotidiani progressisti, da sempre più accomodanti nei confronti della gestione italiana del denaro pubblico, quanto da quelli di orientamento conservatore, tradizionalmente molto critici con “gli andazzi italiani” e a suo tempo dissenzienti anche rispetto alle politiche monetarie espansive dello stesso Draghi alla Bce.

 

MARIO DRAGHI RECOVERY PLAN

Per il momento invece c’è un altro clima. Quanto durerà non è dato saperlo. Ma se anche la Frankfurter Allgemeine Zeitung azzarda un’analisi positiva nei confronti delle ultime mosse del governo italiano, allora questo cambiamento di clima va preso sul serio.

 

mario draghi come dracula per la bild 1

“Draghi risveglia il gusto per il futuro”, è infatti il titolo con cui il corrispondente da Roma del più autorevole quotidiano tedesco, Matthias Rüb, racconta la presentazione del piano di rilancio per superare la crisi economica scatenata dalla pandemia, basato in larghissima parte sui fondi europei del Next Generation EU.

 

mario draghi come dracula per la bild 2

L’articolo poggia su un continuo raffronto fra l’azione del governo Draghi e quella del suo predecessore. L’attuale larga maggioranza ha votato compatta il piano italiano, su cui era invece caduto il governo Conte, “perdutosi nei tentativi di equilibrio fra gli interessi particolari” dei partiti che lo sostenevano e “incapace per mesi di definire un progetto convincente per l’utilizzo degli aiuti europei”, scrive la Faz. Mentre dal governo precedente erano venute solo indicazioni di “vaghe riforme”, quello attuale è riuscito nel compito di varare il programma “in poche settimane”.

 

Matthias Rub

Nelle 40 pagine che descrivono le politiche di riforma, rileva compiaciuto Rüb, “quasi 50 volte” vengono citate le parole magiche “aumento della competitività” e “capacità competitiva”, da decenni le spine del fianco dell’economia italiana, mentre nelle bozze di Conte tali concetti venivano nominati “appena 5 volte”.

 

E anche la circostanza che Draghi abbia trovato un nome italiano (Piano nazionale di ripresa e resilienza) a quello che per mesi è stato chiamato all’inglese Recovery Fund, è visto dal quotidiano di Francoforte come “la legittimazione di una capacità di guida nazionale”: in tutto 330 pagine di pacchetti di legge con cui rilanciare il paese.

 

mario draghi angela merkel

Rüb riporta le voci secondo cui l’ex governatore della Banca centrale europea avrebbe gettato il peso del suo prestigio sul tavolo di Bruxelles, disarmando dubbi e incertezze dei funzionari europei che siedono attorno alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, attribuendole alla strategia comunicativa di Palazzo Chigi.

 

Cita in italiano l’espressione “Basta così”, che sarebbe uscita dalla bocca di Draghi, così come l’indiscrezione che il primo ministro avrebbe chiuso ogni discussione garantendo personalmente per la bontà del piano (anche l’Handelsblatt lo aveva riportato), circostanza invece poi smentita dallo stesso Draghi.

 

EDITORIALE DI LE FIGARO SU MARIO DRAGHI

E l’articolo si dilunga su un’altra narrativa che trova fortuna di questi tempi in Italia, secondo la quale il Paese sta ritrovando forza e ruolo in Europa non tanto perché uno dei quattro grandi (con Germania, Francia e Spagna) che dopo la Brexit di fatto hanno assunto maggiore responsabilità, quanto per la debolezza degli altri leader. Con Merkel verso la porta di uscita, Macron intrappolato nella competizione politico-elettorale con Marine Le Pen e lo spagnolo Sanchez debole di suo, in Italia si pensa che “lo scricchiolante asse Roma-Parigi” possa tornare a funzionare e magari imporre la propria linea poggiando sulla “reciproca fiducia fra Draghi e Macron”.

 

L ITALIA DI DRAGHI MODELLO EUROPEO SECONDO IL FINANCIAL TIMES

Ma la Faz torna subito a evidenziare quelli che a suo avviso sono i segnali del successo interno di Draghi. Di fronte ai parlamentari, il primo ministro “ha trovato il giusto tono tra l’esortazione alle riforme a lungo attese e quella alla liberazione delle potenzialità latenti del Paese”.

 

Più che di numeri e soldi, Draghi ha parlato degli italiani: “Il Piano è più di un accumulo di progetti ambiziosi, di cifre e obiettivi, è un segnale per i giovani, le donne e le generazioni future, un piano di marcia per un intervento epocale”. Ricalcando le parole usate in parlamento, la Faz cita il richiamo a “non sprecare un’occasione storica”, a “liberarsi dalla paralisi autoinflitta” e a “tornare sul sentiero della crescita dopo due decenni di stagnazione”. Un passaggio del discorso è particolarmente evidenziato, quello in cui Draghi si è detto sicuro che “onestà, intelligenza e gusto del futuro viceranno su corruzione, stupidità e interessi particolari”: “un balsamo per l’anima del Paese”, commenta la Faz.

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI AL SENATO

 

In conclusione ancora il paragone con il governo precedente. Draghi è riuscito “con mano accorta” all’interno a tenere disciplinata la propria “ampia e composita maggioranza” e all’esterno a ribadire “la propria capacità di guida decisa”, come ha dimostrato anche lo scontro con Astra Zeneca sulla vicenda dell’export dei vaccini.

DANIELE FRANCO MARIO DRAGHI

 

Al contrario “i mesi precedenti del governo Conte e della sua coalizione di sinistra erano stati caratterizzati da caos, litigi e da una strategia di comunicazione fine a se stessa dei singoli ministri”. Con Draghi, conclude la Frankfurter, “hanno ora voce in capitolo gli adulti, che parlano quando hanno qualcosa da dire”.

mario draghi e sergio mattarella all altare della patriamario draghiMARIO DRAGHI AL MUSEO DELLA LIBERAZIONEmario draghi maria elisabetta alberti casellatimario draghi

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...