parlamento giuliano cazzola taglio parlamentari

SUPER-CAZZOLA (GIULIANO) - L’ECONOMISTA SE LA PRENDE CON IL TAGLIO DEI PARLAMENTARI: “UN MISFATTO TARDIVO PER COMPIACERE UN’OPINIONE PUBBLICA FORCAIOLA. NON SONO GLI ASPETTI TECNICI QUELLI DI CUI IL PAESE DOVREBBE VERGOGNARSI. È LA LOGICA CHE ISPIRA IL PROVVEDIMENTO A DESTARE PREOCCUPAZIONI” - “LE ISTITUZIONI DELLA DEMOCRAZIA VENGONO CONSIDERATE UN COSTO E UN PRIVILEGIO, MA…”

 

 

Giuliano Cazzola per www.startmag.it

 

GIULIANO CAZZOLA

L’8 ottobre la Camera compirà il misfatto di introdurre nella Costituzione il cosiddetto taglio dei parlamentari il cui numero sarà ridotto a 400 a Montecitorio e a 200 a Palazzo Madama (non hanno neppure avuto l’accortezza di adottare dei numeri dispari). Visto che sono contrario a questa norma – ne spiegherò i motivi – ho sottoscritto un appello promosso da ‘’+Europa’’ dal titolo ‘’Non mutilate la Costituzione’’.

 

votazione per ddl costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari 1

So che il mio, come quello di altri, è solo un atto di testimonianza, perché l’approvazione della norma di rango costituzionale potrà contare non solo sulla maggioranza giallo-rossa, ma anche sul voto di altri gruppi che non vorranno tirarsi indietro quando si è chiamati a ‘’tagliare delle poltrone e dei privilegi’’ e a ridurre ‘’i costi della politica’’, per compiacere a un’opinione pubblica forcaiola. Ed è anche un atto tardivo perché la norma ha subito ben due letture con un intervallo di sei mesi tra la prima e la seconda, come stabiliscono le procedure di modifica della Carta costituzionale (rigida).

zingaretti di maio

 

A dire la verità mi sentirei di giudicare il ‘’taglio’’ con maggiore benevolenza del riordino istituzionale di cui alla legge Boschi. Meglio un Senato di 200 componenti, ma con poteri pieni ed eletto, di quell’organo ridicolo, inutile e depotenziato che era previsto nella legge citata, fortunatamente bocciata nel referendum popolare.

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI

 

Va, tuttavia, riconosciuto che la riforma del governo Renzi rispondeva ad un disegno organico che – piacesse o meno – trovava corrispondenza anche nella legge elettorale. Non dimentichiamo, infatti, che è stata l’impostazione delle leggi elettorali a cambiare più volte il sistema politico, fino a contrassegnare, nei fatti, il numero delle Repubbliche, pur nella sostanziale continuità dell’ordinamento costituzionale.

luigi di maio giuseppe conte

 

La nuova norma che la nuova maggioranza ha ereditato da quella precedente, imposta ad ambedue gli alleati succedutisi nel (breve) tempo, dal M5S, è una specie di salto nel buio, perché, il profilo istituzionale che ne scaturirà dipenderà molto da come sarà cambiata la legge elettorale, in senso maggioritario oppure proporzionale.

LUIGI DI MAIO AL TELEFONO

 

Soprattutto al Senato – sottolinea +Europa – avrebbe accesso un numero minimo di forze politiche, sacrificando, così, la rappresentanza di ampie porzioni del corpo elettorale. Il che, aggiungiamo noi, potrebbe pure produrre una maggioranza diversa nelle due Camere.

 

meme su giuliano cazzola 4

Sempre sul piano tecnico-giuridico vi sarebbero altre critiche da fare, come, ad esempio, la mancata riduzione del numero dei rappresentanti dei Consigli regionali chiamati a partecipare all’elezione del Capo dello Stato. Si tratta di aspetti che vanno colmati rapidamente, attraverso misure adeguate, a partire da una nuova legge elettorale.

 

luigi di maio e l'inglese 5

Ma proprio qui casca l’asino, perché è dubbio che si possano raggiungere le convergenze necessarie; poi c’è di mezzo – se sarà ammesso dalla Consulta – il requisito referendario promosso dai Consigli regionali dominati dalla Lega. Sarà in grado la maggioranza di tappare questi buchi nell’ordinamento e soprattutto ne avrà il tempo? Ma – per quanto gravi – non sono quelli tecnici gli aspetti di cui il Paese dovrebbe vergognarsi. E’ la logica che ispira siffatto provvedimento (come del resto anche la riforma Renzi-Boschi) a destare preoccupazioni, tanto più serie nella misura in cui esse non sono avvertite, come meriterebbero, dall’opinione pubblica.

 

meme su giuliano cazzola 2

Le istituzioni della democrazia vengono considerate un “costo’’, un “privilegio”, un fenomeno da limitare e circoscrivere, nella sua potenzialità di fare danni ai cittadini. Se è vero – come scrisse Piero Calamandrei – che una Costituzione nasce sempre da un atto di rottura polemica con il regime precedente, quella del 1948 era figlia dell’antifascismo e della lotta per la democrazia. Da dove provengono invece le modifiche (al pari di quelle bocciate dagli italiani nel 2016) che i pentastellati riusciranno a realizzare nelle prossime ore?

cazzola

 

votazione per ddl costituzionale di riduzione del numero dei parlamentari

Le loro radici sono nell’antipolitica, si alimentano con la subcultura della denuncia della ‘’casta’’, che ha fatto la fortuna di tanti libri e di un numero ancora maggiore di talk show, da cui si è alimentato un clima mediatico-giudiziario che ha indotto la classe politica stessa a suicidarsi, a sottoporsi inerme e indifesa alla gogna, a rinunciare spontaneamente alle risorse pubbliche che erano previste per assicurare l’esercizio libero dell’agire politico e a mollare, nel deserto, chi di loro veniva ghermito dai meccanismi di una giustizia persecutoria.

 

alfonso papachurchill

Proprio nei giorni scorsi la Corte di Appello di Napoli ha assolto da tutte le imputazioni Alfonso Papa, ex magistrato ed ex deputato del PdL, che dieci anni or sono fu inquisito ed incarcerato come componente di una inesistente P4. Ma è solo l’ultimo di questi casi, vittime di un ‘’credo’’ giustizialista di parte della magistratura inquirente (‘’un imputato assolto è solo un colpevole che l’ha fatta franca’’) che ha inquinato l’opinione pubblica. Infatti, il taglio dei parlamentari sarà salutato come una vittoria (di chi?), anche se sarà invece una clamorosa sconfitta della democrazia. Colpiscono il silenzio e la condiscendenza di tanti che avrebbero l’autorevolezza e l’autorità di parlare.

meme su giuliano cazzola 1

 

Purtroppo – come affermava Winston Churchill – chi nutre il coccodrillo lo fa nella speranza di essere divorato per ultimo.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…