TAFAZZISMO PD, EUROPEE EDITION – I RENZIANI SONO SUL CHI VA LA: NONOSTANTE IL SORPASSO SUL M5S, L'ALLEANZA PD-M5S NON È SCONGIURATA. E RENZI E' PRONTISSIMO A FARE IL SUO PARTITO DI CENTRO – I FLUSSI DI VOTO DICONO CHE LA BASE “DI SINISTRA” DEL M5S, SE MAI È ESISTITA, NON C’È PIÙ: GLI SCONTENTI HANNO VOTATO SALVINI...

-

Condividi questo articolo


Mario Ajello per “il Messaggero”

 

luigi di maio nicola zingaretti luigi di maio nicola zingaretti

La guardia renzista ora teme l' inciucio. Il sorpasso del Pd su M5S che parrebbe profilarsi entusiasma ma insieme scompagina il mondo dem. Dalle parti di Renzi, il quale aveva scommesso sulla buona riuscita di Zingaretti in questo battesimo elettorale e non ha affatto remato contro in campagna elettorale, gira la seguente preoccupazione: ora che siamo più forti dei grillini (o quasi, i dati definitivi lo diranno) non bisogna farsi prendere dalla voglia di giocare con loro, aiutandoli nei dossier del corpo a corpo tra gialli e verdi nella maggioranza e nel governo, e cerchiamo invece di distinguerci sempre di più.

 

DEBOLEZZA

FLUSSI DI VOTO DALLE POLITICHE 2018 ALLE EUROPEE 2019 FLUSSI DI VOTO DALLE POLITICHE 2018 ALLE EUROPEE 2019

La debolezza di M5S, e nel caso perfino il cambio di leadership, da Di Maio a Di Battista, cambierà tutto anche nella strategia dei dem. Sui quali molte sirene anche mediatiche, alcuni giornali per esempio, insistono per lo scongelamento del rapporto con i grillini. Tifando per un connubio giallo-rosa, che anche in ambienti istituzionali importanti avrebbe qualche gradimento. Ma il Pd è all' opposizione, mentre i 5 stelle al governo e «nei numeri del Parlamento italiano, comunque vadano le Europee, il partito di maggioranza siamo noi», ricorda Di Maio.

 

di maio di battista di maio di battista

Ma proprio per questo, in chiave anti-Lega, il Nazareno che prima del voto non poteva che sottolineare tutta la distanza del mondo dai grillini - perché competition is competition e Zingaretti voleva riconquistare come in parte ha fatto i voti di sinistra andati agli stellati - adesso potrebbe inserirsi nelle lotte interne ai giallo-verdi, per aiutare i primi contro i secondi o comunque per ritrovare un proprio protagonismo. Quello mancato finora.

 

SECONDI

alessandro di battista e luigi di maio alessandro di battista e luigi di maio

La soddisfazione dem è quella, se davvero arriveranno secondi, del ritorno a un bipolarismo classico - centrosinistra contro centrodestra, o meglio sinistra-centro contro destra-centro - che in tutte le elezioni regionali dopo le politiche del 4 marzo 2018 si è visto. Con i grillini arrivati puntualmente terzi. Quindi lotta dura senza paura o uso dei grillini, da parte di Zingaretti, per tornare nel gioco parlamentare, per fronteggiare la strapotenza della Lega e intanto lavorare alla scomposizione degli attuali blocchi?

 

I DOSSIER

VIGNETTA BENNY - DI MAIO E ZINGARETTI VIGNETTA BENNY - DI MAIO E ZINGARETTI

Sono svariati i dossier su cui Pd e M5S possono trovare una convergenza (tattica). Per esempio sul reddito minimo. Non sulla Tav, però, visto che Di Maio è stato finora inflessibile sull' alta velocità e Zingaretti appena eletto segretario si è affrettato a dire: «La Tav va fatta». Però, proprio il Piemonte si è rivelato un caso-pilota dell' ibridazione giallo-rosa (se questo è il colore dem).

 

CHIAPPENDINO

CHIARA APPENDINO E SERGIO CHIAMPARINO CHIARA APPENDINO E SERGIO CHIAMPARINO

L' intesa denominata Chiappendino - da Chiamparino più Appendino, il governatore dem e la sindaca torinese M5S - già sembra funzionare e se il presidente uscente rivincerà molto sarà anche per il voto disgiunto dei pentastellati. Un altro esempio di come Pd e M5 sono avversari ma anche no, è il Lazio. Il governo regionale di Zingaretti si regge sulla non sfiducia programmatica dei grillini. Per non dire delle autonomie. Il modello autonomistico che piace a Di Maio, contro lo «sfascia-Italia» di Salvini o meglio di Zaia e di Fontana, è quello emiliano del dem Bonaccini. E nell' iter parlamentare delle autonomie le convergenze ci saranno. E gli uomini di Salvini le temono grandemente: «Pd e M5S faranno blocco contro di noi. Con l' aiuto del presidente della Camera, Fico, che è di sinistra quanto Zingaretti o addiritura di più». Ma Renzi e i renzisti vigileranno: «Non facciamo l' errore di rianimare un partito finalmente morto».

sergio chiamparino chiara appendino sergio chiamparino chiara appendino sergio chiamparino chiara appendino 1 sergio chiamparino chiara appendino 1

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...