carles puigdemont

TANTO RUMORE PER NULLA - CARLES PUIGDEMONT PUÒ LASCIARE LA SARDEGNA: PROMETTE CHE TORNERÀ IL 4 OTTOBRE, QUANDO I GIUDICI DOVRANNO DECIDERE SE ACCORDARE O NO LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE AVANZATA DALLA SPAGNA - SE NON TORNERÀ, LA CORTE D'APPELLO DOVRÀ SEMPLICEMENTE DICHIARARE IL "NON LUOGO A PROCEDERE" E COSÌ IL CASO SARÀ CHIUSO DEFINITIVAMENTE – IL LEADER INDIPENDENTISTA GODE E APPENA USCITO SI TOGLIE SUBITO UN MACIGNO DALLA SCARPA TWITTANDO: “LA SPAGNA NON PERDE OCCASIONE PER APPARIRE RIDICOLA…”

Nicola Pinna per “La Stampa”

carles Puigdemont esce dal carcere

 

Ha dormito bene, ma ha mangiato la pasta fredda e persino scotta, Carles Puigdemont. E in meno di venti ore dietro le sbarre, non ha avuto neanche il tempo di capire quali fossero le regole da rispettare nel carcere di Sassari. Le visite ieri mattina sono iniziate presto. Prima l'avvocato, poi un senatore sardista, poco dopo un consigliere regionale e infine il presidente della Regione, che al leader separatista catalano ha portato la solidarietà dello storico partito autonomista della Sardegna. Spilletta sul petto e storiche rivendicazioni da rispolverare.

 

carles puigdemont

Detenuto speciale, «trattato con rispetto, qui non ho avuto paura», dice lui. «Non ce l'ho con la giustizia italiana, ma con quella spagnola», racconta a uno dei politici che vanno a trovarlo in cella. All'uscita, dopo la liberazione decretata in un'ora di udienza dalla Corte d'appello di Sassari, avrebbe sì qualcosa da dire ma non c'è tempo di fermarsi davanti ai microfoni. Sventolano le bandiere, si crea la ressa, c'è gente che spinge e i 700 catalani sbarcati a Porto Torres di buon mattino fanno coro insieme agli indipendentisti sardi. È un po' caos e un po' festa.

 

GUARDIOLA PUIGDEMONT E GLI INDIPENDENTISTI CATALANI

Puigdemont riesce solo a bisbigliare qualcosa ai microfoni delle tv spagnole: «Continuerò a combattere e poi sarò qui per l'udienza». Promette che tornerà, il 4 ottobre, quando i giudici dovranno decidere se accordare o no la richiesta di estradizione avanzata subito dal governo spagnolo. Ma c'è un'opzione da tenere in considerazione: se Carles Puigdemont non tornerà in Sardegna, la Corte d'appello dovrà semplicemente dichiarare il "non luogo a procedere" e così il caso sarà chiuso definitivamente.

puigdemont

 

D'altronde il nemico giurato del governo di Madrid potrà in questi giorni andare dove vuole. E l'avvocato Agostinangelo Marras, che ieri lo ha difeso chiamandolo sempre "presidente", l'ha spiegato chiaramente: «Non è sottoposto ad alcuna misura cautelare, per cui potrà andare dove vuole. D'altronde neanche il procuratore generale ha chiesto al giudice l'applicazione di alcuna misura restrittiva». Il primo sassolino dalla scarpa, visto il caos davanti al cancello del penitenziario, l'organizzatore del clamoroso referendum del 2017 se lo toglie via Twitter: «La Spagna non perde occasione per apparire ridicola».

 

PUIGDEMONT GUARDIOLA

 È già l'ora del tramonto, davanti al cancello del carcere di Bancali restano solo due bandiere: quella catalana e quella dei quattro mori. Tutti si spostano ad Alghero, dove Carles Puigdemont è l'ospite più atteso: la festa, nella città sarda che di Barcellona si sente una specie di frazione, aveva davvero rischiato di spegnersi. Il blitz della polizia in aeroporto nessuno lo temeva, ma dalle manette all'udienza sono passate 20 ore che sembravano un secolo.

 

La decisione del giudice di Sassari, alla fine, ha rianimato i militanti, i tanti che erano già pronti a far arrivare qui anche altri i rinforzi e a trasformare un evento culturale in un weekend di proteste. Invece, il venerdì sera è diventato una festa collettiva, tra i bastioni e il porto, dove i nomi delle vie sono tutti scritti in catalano.

puigdemont

 

 E sembrava proprio un paradosso che l'arresto di Puigdemont sia scattato proprio qui, nella città in cui si parla la stessa lingua, nell'isola che come la Catalogna ha una storia lunga di rivendicazioni indipendentiste. Gli striscioni dei movimenti locali, quelli che quasi mai sono riusciti a portare avanti una campagna elettorale uniti, stavolta ci sono tutti. Insieme, a dare forza allo stessa rivendicazione: «Libertà per Carles Puigdemont».

 

puigdemont

Per sottolineare il concetto, quando si conosce già la decisione del giudice, arriva a Sassari il presidente della Regione, Christian Solinas, che è anche il segretario nazionale del Partito sardo d'azione: «Doveroso essere qui, per portare la nostra solidarietà a un prigioniero politico». Non la pensa esattamente così ma quasi, la giudice Plinia Azzena, che scrive in poche righe la sentenza più attesa più attesa d'Europa: arresto legittimo, ma non necessaria la custodia cautelare. L'ordine è preciso: «Scarcerazione immediata».

 

Puigdemont

Il presidio dei militanti e delle tv di mezzo mondo si sposta velocemente: dopo ore passate davanti al tribunale si corre verso l'ingresso del carcere. Si sentono applausi e ovazioni, mentre l'avvocato cerca di spiegare la decisione. Carles Puigdemont, che forse tornerà a Bruxelles dopo il festival del folk, si fa risentire dopo alcune ore: «Molte grazie a tutti coloro che si sono preoccupati per me e mi hanno sostenuto in queste ultime ore. La lotta non si ferma»

puigdemontcarles puigdemont 1

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…