silvio berlusconi tik tok

TIK-TOK-TAK, RIECCOMI QUA! – CON UN ABILE GIOCO DI PRESTIGIO CHE DURA DA PIÙ DI TRENT’ANNI SILVIO BERLUSCONI CONTINUA A TIRARE FUORI DAL CILINDRO LE PIÙ DISPARATE PROPOSTE ELETTORALI, ORA ANCHE A MISURA DI SOCIAL (MA SENZA MEZZA COPERTURA ECONOMICA) – SU TIKTOK CI SONO I GIOVANI? "IL BANANA" HA LA PROPOSTA PER LORO: MILLE EURO AL MESE PER GLI UNDER 30! – PANARARI: "È IMPOSSIBILE IMMAGINARE UNA POLITICA DEBERLUSCONIZZATA. È UN PEZZO DEL PAESAGGIO E DELL'ARREDAMENTO DELLA VITA PUBBLICA"  - VIDEO

 

 

Massimiliano Panarari per “La Stampa”

 

SILVIO BERLUSCONI SU TIKTOK BY OSHO

Abracadabra, a me gli occhi! Si sta celebrando, per l'ennesima volta, la «discesa in campo» di Silvio Berlusconi, l'«Illusionista Supremo». A schermi unificati, compreso il «dolce stil novissimo» di TikTok(Tak), come lo ha ribattezzato l'ultraottuagenario fondatore del primo partito personale italiano.

 

Piattaforma nella quale il dominus nazionale della «neotelevisione» postmoderna si è infilato sulla scorta del motto «bene o male, purché se ne parli», puntando al rimbalzo comunicativo sui media mainstream. "Missione compiuta" da questo punto di vista, mentre non si può dire altrettanto dei contenuti programmatici e dello stile comunicativo, che paiono arrivare per direttissima da un'altra era. Praticamente quella del suo trionfale debutto elettorale, quasi che il tempo sia stato congelato.

 

massimiliano panarari

D'altronde, una delle parole che possiamo oggi più agevolmente associare al berlusconismo è quella di consuetudine, un pezzo del paesaggio e dell'arredamento (della vita pubblica). Se in queste ore di lutto i sudditi di sua maestà britannica realizzano che Elisabetta II è stata la Regina per antonomasia, e per molti decenni del Novecento una figura sempre presente (in senso letterale), noi italiani abbiamo, invece, il Cavaliere, al punto che per certe generazioni risulta impossibile immaginarsi una politica "deberlusconizzata".

 

SILVIO BERLUSCONI A DRITTO E ROVESCIO

E, dunque, sui social il Berlusconi degli anni Venti del Duemila si propone con una propaganda marcatamente vintage, come se fosse appena uscito dalla macchina del tempo. Non essendo comunque il solo, ma ritrovandosi in abbondante compagnia, dal momento che - verosimilmente anche a causa della repentinità con cui siamo stati gettati in pasto al clima della competizione elettorale - molti partiti sembrano avere attinto in maniera massiccia ai propri temi e annunci «sempreverdi».

 

silvio berlusconi manfred weber

E hanno così finito per scodellare altrettanti "grandi classici" del loro repertorio, che si rivelano anacronistici e stridenti al cospetto del contesto politico-economico emergenziale in cui ci troviamo immersi.

 

Peraltro, come documentato su queste pagine, il 96% delle promesse dei leader nella campagna odierna risulta privo delle relative coperture di bilancio. Pura prestidigitazione, in un Paese dove la tentazione di affidarsi con aspettative salvifiche all'uomo (o la donna) forte si rivela inesauribile. E dove il «pensiero magico», che prescinde dai numeri - i quali, poi, da ostinati disturbatori del manovratore arrivano sempre a presentare il conto (specie economico) -, è stato sparso a piene mani dai vari populismi.

SILVIO BERLUSCONI NIPOTINI

 

Di cui, il berlusconismo, non per nulla, è stato l'incubatore e la start-up. Pertanto, il presidente di Forza Italia estrae dal suo cilindro di prestigiatore della politica quella che spera essere una gallina dalle uova d'oro (elettorali). Ovvero, la ricetta dei mille euro (almeno...) di stipendio mensile per «i giovani» (verosimilmente le stesse generiche fasce anagrafiche a cui su TikTok si rivolge con l'ineffabile tono di voce infantile del baby talk).

 

SILVIO BERLUSCONI DUDU

E, dunque, riecco l'«uomo col sole in tasca», in abbinata - ci si aspetterebbe - con un (gigantesco) tesoretto. Il quale, però, non c'è. Prima gli "impegni" e le promesse ai pensionati, ora alle generazioni più giovani, e una posizione fattasi più titubante rispetto all'abolizione del "reddito di cittadinanza" grillino.

 

silvio berlusconi veronica lario

Siamo, appunto, di fronte all'iperottimistico libro dei sogni degli esordi, ma nel quadro di una finanza pubblica che non può minimamente permettersi di realizzarlo. Si potrebbe sostenere che la vita politica sia "inevitabilmente" fatta anche di corsi e ricorsi storici, ma qui si va parecchio oltre, con la campagna elettorale di Forza Italia che non si ferma a un nostalgico "ritorno alle origini" degli anni Novanta.

 

silvio berlusconi manuale candidati alla elezioni

Ma compie un ulteriore, e retrotopico, grande balzo all'indietro, direttamente agli anni Ottanta dell'esplosione del debito pubblico, a cui tanto contribuì quel Bettino Craxi che era allora il riferimento politico di Berlusconi. «Se potessi avere mille euro al mese»... Solo che qui - a differenza di quanto evocava la canzone - non c'è nessuna «eredità di uno zio lontano, americano». Bensì un'Unione europea alla quale si deve rendere conto di un debito (sempre più) monstre, che ricade proprio sulle spalle dei più giovani. -

SILVIO BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI MARTA FASCINA - SILVIO BERLUSCONI - ADRIANO GALLIANI ALLO STADIO DI MONZASILVIO BERLUSCONI GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?