sergio mattarella 2 giugno festa della repubblica

I TORMENTI DI MATTARELLA, “ARBITRO” COINVOLTO,  SUO MALGRADO, NELLA NOMINA DEL NUOVO CAPO DELLO STATO IN QUESTA INCERTA TRANSIZIONE POLITICO-ISTITUZIONALE – OGGI, FESTA DELLA REPUBBLICA, IL SUO PASSO D’ADDIO SEMBRA INELUDIBILE. IL “NO” AL SECONDO MANDATO SEGNERÀ ANCHE LA FINE DELLA “DIARCHIA” CON DRAGHI - AL COLLE SI RAGIONA SUL COME METTERE IN SICUREZZA IL PAESE NEI PROSSIMI 7 ANNI PER DARE “STABILITÀ ALLA STABILITÀ” IN ITALIA E IN EUROPA. SE NON SI “BLINDA” IL QUIRINALE, NESSUNO PUÒ PREVEDERE COSA USCIRÀ DAL VOTO DELLE POLITICHE NELLA PRIMAVERA 2023, COL RISCHIO INGOVERNABILITÀ. TOCCHERA’ A MARIOPIO FARE DA DIGA? AH SAPERLO! 

SERGIO MATTARELLA

DAGONOTA

Sarà lo storico orologio del Quirinale, incastonato sulla torre dell’ex palazzo dei Papi e dei Re che proietta la sua ombra sulla festa del 2 giugno - l’ultima per il suo inquilino -, a scandire i tempi e i modi della fine del mandato settennale di Sergio Mattarella con la nomina del suo successore nel febbraio del 2022.

 

sergio mattarella all altare della patria 2 giugno 2021

E nell’attesa che a fine luglio scatti il semestre bianco, il barometro politico registra solo tre fatti evidenti e tra loro combinati e imprescindibili: il fermo proposito del Capo dello Stato a non accettare eventuali ricandidature; da che ne consegue il secondo: il tredicesimo presidente della Repubblica avrà, comunque e suo malgrado, l’imprimatur di Sergio il Tenace.

sergio mattarella mario draghi festa della repubblica 2021

 

Il terzo corollario è dato dalla fine della “diarchia” Mattarella-Draghi un anno dopo la nomina un po’a sorpresa dell’ex banchiere alla guida di palazzo Chigi. Proprio mentre SuperMario appariva il candidato in pectore di Mattarella a succedergli in quell’alta carica.

 

Draghi fu “sacrificato” da Mattarella in nome dell’eccezionalità del momento? O, magari immaginando di tenerlo en reserve de la république al momento del suo addio? Ah saperlo.

sergio mattarella da solo all'altare della patria meme

 

Oppure c’è del metodo in Sergio il Tenace?  “Forse il primo dei demitiani e l’ultimo dei morotei”, osservò una volta Giampaolo Pansa incontrandolo per “la Repubblica” nel 1989 alla fine di un altro settennato, quello in piazza del Gesù del leader Dc Ciriaco De Mita.

 

Già, il Mattarella che ricorrendo a una metafora cara a Moro, lasciava capire, che “a volte la goccia che cade è più efficace del torrente in piena”.

 

sergio mattarella all altare della patria 2 giugno 2021

Ma né Mattarella né Draghi possono sottovalutare le fiumane che li aspetta nell’autunno del settembre bianco. A iniziare dall’esito delle amministrative che investirà alcuni capoluoghi-test (Roma, Napoli, Milano, Bologna, Torino) con inevitabili ripercussioni sulla larga (e al tempo stesso frangibile) maggioranza che lo sostiene.

 

sergio mattarella e mario draghi

A volte, però, anche la goccia può far traboccare il vaso. Di qui sorge l’altra preoccupazione del presidente uscente sul post Mattarella. Come mettere “in sicurezza” l’attuale assetto istituzionale e politico, oggi stabilizzatosi con la “diarchia” Mattarella-Draghi, al momento della nomina del nuovo presidente della Repubblica? 

 

L’ipotesi del trasloco di Draghi da palazzo Chigi al Colle, che al momento non sembra incontrare ostacoli in Parlamento, per il Quirinale garantirebbe quella “continuità” (e stabilità) del nostro Paese anche verso l’Europa e gli Stati Uniti. La parola d’ordine sembra essere: conservare “stabilità alla stabilità”.

IL PRESIDENTE SI VACCINA - BY LE BIMBE DI SERGIO MATTARELLA

 

Dunque, neanche Sergio il Mite sembra sfuggire al ragionamento che Draghi potrebbe rappresentare anche nel cambio di poltrona un punto di riferimento sicuro godendo da Capo dello Stato, tra l’altro, di un “potere monocratico e indiscusso” sulle altre istituzioni. Compresa Palazzo Chigi.

 

Un potere, stando all’allegoria di Giuliano, simile a una fisarmonica “che può espandersi o ritirarsi secondo chi la suona e lo stato di salute degli altri poteri”. Se non si “blinda” il Quirinale per i prossimi sette anni, si riflette ancora sul Colle, nessuno può prevedere cosa uscirà dal voto delle politiche nella primavera del 2023 con il rischio d’ingovernabilità alle Camere.

 

sergio mattarella e il fratello piersanti ucciso dalla mafia

Questi sono i punti fermi, i blocchi di partenza della corsa al Quirinale. Altri scenari sono possibili, e al momento sono soltanto esercizi (vani) per quirinalisti (e notisti) in cerca di scoop impossibili. Piaccia o meno tutto ciò a chi continua a tirare al Capo dello Stato la giacchetta nel tentativo di decifrare i suoi enigmatici sorrisi.

 

sergio mattarella e ciriaco de mita

Oggi, festa della Repubblica, il suo passo d’addio sembra ineludibile. Il Pollicino dai capelli bianchi ha disseminato le sue ragioni della rinuncia sia nei passaggi pubblici sia istituzionali. Ben prima di raccontare agli alunni di una scuola romana la fine della sua favola quirinalesca, c’era stato il suo gesto simbolico di leggere il messaggio di Capodanno con un piede prossimo all’uscita del palazzo per eccellenza.

 

marta cartabia sergio mattarella

E già in precedenza – per rendere forte il suo pensiero rispetto suo futuro da pensionato - si era espresso per l’abolizione del semestre bianco che, “altera il difficile e delicato equilibrio tra poteri dello Stato e può far scattare la sospensione del potere di scioglimento delle Camere in un momento politico tale da determinare gravi effetti”.

 

antonio segni

Ma in quell’occasione solenne, aveva citato anche l’ex presidente Antonio Segni che con un messaggio alle Camere aveva raccomandato l’opportunità di introdurre nella Carta la non rieleggibilità del Capo dello Stato allo scopo di “eliminare ogni ombra sull'operato del Presidente della Repubblica, le cui azioni non potrebbero in alcun modo favorire una sua rielezione”. Non è sicuramente il caso di Mattarella.

 

SERGIO MATTARELLA FRANCESCO COSSIGA

Al contrario. Il suo “no” al doppio mandato fa chiarezza dentro al difficile (se non drammatico) quadro economico-politico-istituzionale in cui siamo immersi a causa dell’emergenza pandemia.

 

E allontana pure i possibili sospetti da quella sindrome di rielezione che in passato ha colpito sia Pertini sia Cossiga. Ma, volente o nolente, dopo la scomparsa dei partiti storici che ne subordinavano l’esito (a volte anche la fine prematura, Giovanni Leone), il presidente uscente si ritroverà – come detto -, nei panni di arbitro regolatore della giostra dei candidati (o “non candidati”, per dirla con il costituzionalista Michele Ainis).

 

sergio mattarella all altare della patria 2 giugno 2021

Senza dimenticare i “candidati trombati”: Fanfani, Andreotti, Forlani e Spadolini. Quest’ultimo, presidente del Senato, dopo la strage di Capaci partì per Palermo, avendo già scritto la bozza del suo discorso d’insediamento alle Camere, ma al suo ritorno fu superato da Oscar Luigi Scalfaro e alla fine perse pure la poltrona di Palazzo Madama.

 

La regola del Conclave, insomma, del chi entra Papa e ne esce cardinale non fa eccezione neppure nella conta per il Capo dello Stato.

sergio mattarella e pierferdinando casiniSERGIO MATTARELLA FRANCO GABRIELLIil discorso di sergio mattarella aula bunker ucciardone cerimonia anniversario strage capaciil nome di sergio mattarella dal biscotto della fortunasergio mattarella 8MARIO DRAGHI E SERGIO MATTARELLAkarol wojtyla e sergio mattarella sergio mattarella liliana segre sergio mattarella aula bunker ucciardone cerimonia anniversario strage capaci

 

MEME SU SERGIO MATTARELLAsergio mattarella giura come giudice costituzionalesergio mattarella si prepara al discorso di fine anno 2020SERGIO MATTARELLA IN SVEZIAsergio mattarellaLUIGI DI MAIO NELLA TELA DI SERGIO MATTARELLA BY MACONDONICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLAsergio mattarella giuseppe conte 5sergio mattarella e i corazzieri con la mascherina all'altare della patria per il 25 aprile 1MEME SU BERNIE SANDERS

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...