bilderberg casaleggio

TORNA A CASALEGGIO – LA MULTA DEL GARANTE E IL LIBRO DI BIONDO E CANESTRARI SMASCHERANO LA PRESUNTA DEMOCRAZIA DIRETTA DI “ROUSSEAU”: LA SEGRETEZZA DEI VOTI SULLA PIATTAFORMA ERA UNA FARSA E LA SCHEDATURA DEI MILITANTI – COME SI FINANZIA CASALEGGIO? LE DONAZIONI DEI PARLAMENTARI (300 EURO AL MESE A CAPOCCIA) E IL MISTERO DELLE DONAZIONI PRIVATE…

1. SCHEDATURA DEI PARLAMENTARI ECCO LO SPIONAGGIO A 5 STELLE

Giuseppe Marino per ''il Giornale''

davide e gianroberto casaleggio sum 2019

 

C' è la ferita all' immagine del primo partito politico d' Italia, c' è il vulnus a ogni futura proposta di «democrazia diretta». Ma non solo: la sanzione di 50mila euro del Garante della privacy e la relativa motivazione che demolisce la credibilità della piattaforma Rousseau, creano un nuovo problema politico in casa 5 Stelle. Il sito per grillino per il voto elettronico è stato usato per alcune decisioni che hanno disegnato il volto attuale del MoVimento.

davide casaleggio partecipa alla battaglia delle arance del carnevale di ivrea 2

 

La conferma fornita dal Garante che la segretezza di quei voti è stata gravemente compromessa, anche dopo che l' Autorità era intervenuta per correggere la rotta di queste pratiche illegittime, mette in dubbio tutte queste decisioni. E la gestione malsicura dei dati dei votanti apre la strada a una possibile schedatura che, potenzialmente, potrebbe riguardare non solo gli attivisti, ma anche i parlamentari che hanno partecipato alle votazioni elettroniche. «Casaleggio e i suoi tecnici -scrivono Nicola Biondo e Marco Canestrari nel libro inchiesta Il sistema Casaleggio- conoscono meglio di chiunque altro il partito.

nicola biondo marco canestrari il sistema casaleggio

 

Lo ha dimostrato sempre il Garante della privacy, che nella relazione (quella relativa alla precedente sanzione comminata a Rousseau, ndr.) afferma che, analizzando il database, è possibile per esempio ricondurre ogni voto espresso sulla piattaforma Rousseau a ciascun singolo iscritto. Significa poter profilare perfino i parlamentari, sapere chi ha votato a favore o contro un certo provvedimento. In definitiva: capire di chi ci si può fidare e di chi no». La scia di dati che lasciano i nostri movimenti sul web sono l' oro del nuovo millennio, perché consentono di conoscere i nostri desideri, le abitudini, le intenzioni di acquisto, perfino gli spostamenti. Ma attraverso Rousseau che dati potrebbero gestire i padroni del vapore grillino?

 

rousseau il sistema operativo

«Dati sensibili -dice al Giornale Marco Canestrari- le opinioni politiche riconducibili alle singole persone, lo storico dei voti espressi, anche quelli più importanti». Viene in mente la consultazione sul processo a Salvini, che spaccò il MoVimento, ma ancor di più il voto per eleggere il capo politico Luigi Di Maio che, grazie ai buchi nella sicurezza informatica che Rousseau secondo il Garante avrebbe dovuto garantire, potrebbe avere una mappa di quali parlamentari gli stati fedeli e di quali invece è meglio diffidare.

NICOLA BIONDO

 

Impossibile sapere con certezza se questa schedatura sia effettivamente avvenuta. Ma quando in gioco c' è la democrazia, la sola possibilità che questo avvenga è sufficiente a far suonare un allarme che non può essere ignorato. «Oltretutto -aggiunge Canestrari- il Garante ha dimostrato che da due a cinque persone dell' Associazione hanno avuto la possibilità manipolare il voto senzalasciare tracce o venire identificati».

 

luigi di maio davide casaleggio

«Invito gli esclusi a fare ricorso per smascherare questa farsa. attacca il deputato di Fdi Federico Mollicone- Le parlamentarie vanno invalidate e gli attuali eletti dovrebbero uscire dal M5S, se in buona fede». Difficile che l' appello faccia proseliti tra gli eletti, ma tra gli esclusi la battaglia legale va avanti da tempo.

 

L' avvocato Lorenzo Borrè è diventato l' incubo del Movimento, avendo già ottenuto rimborsi per tre «bocciati» dall' opaco voto su Rousseau per un importo totale di 75mila euro. Dopo la nuova stangata del Garante anche gli esclusi dalle «europarlamentarie» appena celebrate ora potrebbero rivolgersi ai tribunali.

MARCO CANESTRARI

A farne le spese potrebbe essere il sistema grillino, costituito da diversi enti che hanno una cosa in comune: un ruolo blindato per Davide Casaleggio. Senza che nessuno lo abbia mai votato su Rousseau.

 

 

2. TASSE E FONDI PUBBLICI TUTTI I MISTERI DEI SOLDI A ROUSSEAU

Giuseppe Marino per ''il Giornale''

 

Le uova d' oro della gallina Rousseau valgono 650mila euro. Mica noccioline se si pensa che nella galassia pentastellata che ruota intorno a Davide Casaleggio c' è l' azienda fondata da papà Gianroberto che, nell' ultimo bilancio noto (2017), annota un fatturato di 1,17 milioni di euro e un utile di appena 20.480.

 

luigi di maio davide casaleggio

Sulla gestione del tesoro di Rousseau aleggiano dubbi che fanno a pugni con il marchio di fabbrica della trasparenza che il MoVimento spende a piene mani nell' arena politica, incluso il rapporto con il fisco. Le fonti del fiume di denaro che piove nelle casse dell' associazione sono due: le oltre 22mila donazioni di piccola entità che provengono dagli attivisti e i 300 euro al mese che la copiosa pattuglia di parlamentari grillini si è impegnata a versare per coprire «le spese di funzionamento» della piattaforma che il MoVimento ha per statuto come unico possibile fornitore. La cifra totale nell' arco di una legislatura potrebbe arrivare vicino ai 6 milioni di euro.

 

BEPPE GRILLO E MARCO CANESTRARI

Su quest' ultima fonte di entrate a sollevare ingombranti quesiti sono stati gli autori di Il sistema Casaleggio (ed. Ponte alle Grazie), un volume inchiesta sulla galassia degli enti che ruotano intorno all' erede del defunto guru del MoVimento. Nicola Biondo, ex responsabile della Comunicazione per l' M5s alla Camera (prima che le pubbliche relazioni grilline diventassero dominio di Rocco Casalino) e Marco Canestrari, ex informatico presso la Casaleggio associati, sono venuti in possesso di una ricevuta del versamento da 300 euro di uno dei parlamentari grillini (che ha voluto mantenersi anonimo) rilasciata da «Rousseau». Il documento non parla di donazioni, ma è presentato come corrispettivo di un servizio: «Contributo per il mantenimento delle piattaforme tecnologiche che supportano l' attività dei gruppi e dei singoli parlamentari».

 

mimmo paresi, davide casaleggio, alessandro di battista, virginia raggi

Nicola Biondo, dopo aver fatto esaminare il documento al commercialista Alessio Argiolas, solleva una lunga lista di dubbi: «Noi da qui non possiamo capire se è stata pagata l' imposta di bollo, che si applica proprio sulla ricevuta. Sarebbe il caso che qualcuno lo chiedesse all' Associazione Rousseau. L' Iva è stata pagata?». Il documento, riprodotto in questa pagina, riporta la dicitura «Ricevuta», corredata sia da un codice fiscale sia da una partita Iva. Non c' è invece alcuna indicazione sull' eventuale importo da pagare per uno dei due balzelli, l' imposta di bollo o l' Iva, che andrebbe corrisposto nel caso in cui il documento dalla forma non impeccabile fosse da considerare come fattura.

 

rousseau voto sul processo a salvini 4

Per molto tempo, tra l' altro, i parlamentari non avrebbero ottenuto alcuna ricevuta per il versamento. La senatrice «ribelle» Elena Fattori sollevò la questione e ricevette i documenti solo poco prima di un' intervista televisiva. «A me non è arrivato nulla», dice invece il senatore Gregorio De Falco, che è stato espulso ma ha comunque onorato i versamenti per il periodo in cui faceva parte del gruppo parlamentare pentastellato. Ma c' è un ulteriore dubbio che andrebbe chiarito. Da dove provengono i contributi versati dai parlamentari? Domanda centrale -incalza Biondo- perché se vengono dall' indennità è un loro sacrificio, ma se provenissero dalle spese si configurerebbe un finanziamento pubblico non dichiarato, attraverso una partita di giro.

 

elena fattori

L' associazione, oltretutto, non ha fatto piena chiarezza nemmeno sulla seconda fonte di entrate, le donazioni degli attivisti, avendo pubblicato un elenco composto di centinaia di iniziali, niente nomi. Uno sterminato omissis, salutato anche da qualche polemica interna. Che ovviamente è stata del tutto ignorata.

davide casaleggio 3elena fattori 4

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO