LA TRAGEDIA DI WILLY – LA STORICA MIRELLA SERRI: “LA VIOLENZA COME ESEMPIO "DIDATTICO" NON NASCE CON "GOMORRA", MA AFFONDA LE RADICI NELLA NOSTRA STORIA. QUANDO BOTTAI GUIDÒ LA COLONNA DEI FASCISTI MARSICANI A ROMA, IL 28 OTTOBRE 1922, FU MESSO IN GUARDIA: ERA MEGLIO NON PASSARE PER IL QUARTIERE COMUNISTA DI SAN LORENZO. DI FRONTE AGLI SPARI PROVENIENTI DA ALCUNI STABILI, IL FUTURO GERARCA RISPOSE A SCHIOPPETTATE. VENNERO UCCISI 13 COMUNISTI, ALCUNI DEI QUALI, ESEMPLARMENTE, FURONO BUTTATI GIÙ DALLE FINESTRE. QUESTO SCONTRO FU VOLUTO DA BOTTAI COME UN MONITO PEDAGOGICO: DOVEVA VALERE SIA PER I SUOI GIOVANI ACCOLITI SIA PER L'ITALIA INTERA’’

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mirella serri mirella serri

Mirella Serri per La Stampa

 

«Verrà il momento della giustizia che ha già cominciato il suo corso. Ma verrà anche il momento della riflessione su quello che succede nella nostra città, nel nostro territorio Abbiamo gli anticorpi per reagire, per pensare un altro modello di società? Pensiamo di sì e lavoriamo e lavoreremo per questo. Dipende da ognuno di noi e dal nostro impegno": così scrive l'Anpi di Colleferro.

 

marco e gabriele bianchi marco e gabriele bianchi

Hanno perfettamente ragione gli iscritti all'associazione dei partigiani del luogo dove ha perso la vita il generoso e coraggioso Willy Monteiro Duarte. Bisogna sviluppare gli anticorpi politici e culturali. Ma forse è necessario iniettarli in una direzione precisa: bisogna cioè lavorare contro il revival storico della violenza fascista intesa come sistema educativo, l'ultimo escamotage dei gruppi criminali per conquistare i più giovani con la dimostrazione di autorità e di potere.

 

gianluca zuncheddu padre di desiree mariottini gianluca zuncheddu padre di desiree mariottini

Da qualche anno nella vasta zona alle spalle dei Castelli Romani, Artena, Colleferro, Lariano, fino a Giulianello e Cori, in provincia di Latina è in atto una vera e propria pedagogia della violenza. A giugno è stato eseguito dai carabinieri l'arresto dei componenti di un gruppo criminale attivo a Cisterna di Latina. Ne faceva parte il padre di Desirée Mariottini, Gianluca Zuncheddu.

 

DESIREE MARIOTTINI DESIREE MARIOTTINI

Una storia tragica quella di Desirée, la 16enne trovata senza vita per un mix di farmaci e droga, dopo esser stata ripetutamente stuprata in uno squallido ritrovo per drogati del quartiere San Lorenzo di Roma il 19 novembre 2018. Zuncheddu, fino a poco prima delle manette, sulla sua pagina facebook continuava a dirsi tremendamente addolorato e a evocare il sacrificio della figlia che dichiarava di amare moltissimo.

 

DESIREE MARIOTTINI DESIREE MARIOTTINI

Questa gang, come emerso dalle indagini dei carabinieri, era dedita non solo allo smercio di sostanze stupefacenti, soprattutto di cocaina, ma aveva come specializzazione il recupero crediti a carattere estorsivo. Guarda caso è proprio la stessa attività a cui si sono applicati con la loro eccellenza nelle arti marziali, i fratelli Bianchi. Questi gruppi mettono in atto il loro sporco "lavoro" alzando il tiro della violenza in maniera esemplare, con un'ostentazione di forza e di virilismo fascista e machista: quando sono stati convocati sulla piazza di Colleferro per pestare Willy, i Bianchi sono arrivati in pochi minuti ma stavano "scopando" al cimitero con delle ragazze;

 

Giuseppe Bottai alla guida della colonna dei fascisti marsicani a Roma, il 28 ottobre 1922 Giuseppe Bottai alla guida della colonna dei fascisti marsicani a Roma, il 28 ottobre 1922

Zuncheddu quando era stato informato che Desirèe si drogava, ha cercato di educarla insieme alla mamma con le maniere forti tanto da ricevere un'ingiunzione di polizia che gli vietava di avvicinarsi alla casa. Con l'esibizione muscolare, con la brutale sopraffazione gli esponenti più in vista di questi gruppi hanno acquisito fama, notorietà e rispetto soprattutto presso i ragazzi.

gomorra 3 gomorra 3

 

fascisti marsicani entrano a San Lorenzo fascisti marsicani entrano a San Lorenzo

Per comandare sul territorio il violento deve essere sempre un passo più avanti del proprio antagonista. Così è capitato con Willy che andava vessato per essersi permesso di infilarsi in una storia che non gli apparteneva. La punizione doveva essere esemplare e lo è stata fino alla morte. Questo modello culturale della violenza come esempio "didattico" non nasce con "Gomorra" di Roberto Saviano.

Bottai e Mussolini - marcia su Roma Bottai e Mussolini - marcia su Roma

 

Non è infatti nuovo nella Penisola ma affonda le radici nella nostra storia e venne impiegato in maniera sistematica dal fascismo sin dagli esordi. Così, per esempio, quando Giuseppe Bottai guidò la colonna dei fascisti marsicani a Roma, il 28 ottobre 1922, fu messo in guardia: era meglio non passare per il quartiere comunista di San Lorenzo. Di fronte agli spari provenienti da alcuni stabili di quel covo rosso il futuro gerarca rispose a schioppettate.

 

Mussolini - marcia su Roma Mussolini - marcia su Roma

Questo scontro fu voluto da Bottai come un monito pedagogico: doveva valere sia per i suoi giovani accoliti sia per l'Italia intera. Vennero uccisi 13 comunisti, alcuni dei quali, esemplarmente, furono buttati giù dalle finestre. In territori e cittadine come Latina e il loro vasto hinterland questo insegnamento ha attecchito anche perché per decenni vi hanno avuto ampio spazio Casa Pound e Forza Nuova.

 

marcia su roma marcia su roma

Solo nel 2017 il parco comunale della cittadina laziale dedicato ad Arnaldo Mussolini, detto dagli abitanti semplicemente parco Mussolini, ha cambiato nome per diventare Parco Falcone e Borsellino. L'Anpi ha colto nel segno quando sollecita modelli culturali alternativi e l'immissione di anticorpi in questa pedagogia malata che viene da lontano e che coinvolge tutta la Penisola.

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