meme di maio russia mosca ucraina

TRATTATO COME UN CREMLINO - IL MINISTERO DEGLI ESTERI RUSSO TROLLA LUIGINO DI MAIO: "HA STRANA IDEA DI DIPLOMAZIA, CHE È STATA INVENTATA PER RISOLVERE SITUAZIONI DI CONFLITTO E ALLEVIARE LE TENSIONI, E NON PER VIAGGI VUOTI IN GIRO PER I PAESI E ASSAGGIARE PIATTI ESOTICI AI RICEVIMENTI DI GALA" - NON SOLO A MOSCA NON SONO PIACIUTE LE PAROLE IN SENATO DEL NOSTRO MINISTRO DEGLI ESTERI (PER MANCANZA DI PROVE): DRAGHI FURIOSO PERCHE' TALI CAZZATE POTREBBERO COMPROMETTERE LA SUA EVENTUALE MISSIONE A MOSCA...

Francesco Bechis per www.formiche.net

meme su di maio 3

 

“Ha una strana idea di diplomazia”. A Mosca si sono arrabbiati con Luigi Di Maio. Il ministero degli Esteri russo ha diramato una nota al vetriolo contro il titolare della Farnesina. L’accusa? Aver condannato senza se e senza ma l’invasione del Donbas disposta da Vladimir Putin e promesso nuove sanzioni se l’escalation dovesse proseguire.

 

meme su di maio 4

A far andare su tutte le furie la diplomazia russa e la sua macchina comunicativa l’annuncio di Di Maio, durante il question-time sulla crisi ucraina al Senato, della sospensione dei vertici diplomatici con Mosca fin quando non ci saranno passi concreti per frenare l’invasione militare. Una decisione adottata anche da Stati Uniti e Francia.

 

“La diplomazia è stata inventata per risolvere situazioni di conflitto e alleviare tensioni e non per viaggi vuoti in giro per i Paesi e assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala”, sibila il ministero guidato da Sergei Lavrov. “No alle provocazioni, l’Italia è impegnata a trovare soluzioni diplomatiche per scongiurare una guerra”, rispondono in serata dalla Farnesina.

meme su di maio 1

 

Dopo una riunione con il ministro, il premier Mario Draghi ha deciso di annullare la sua imminente visita a Mosca da Putin. Un incontro, aveva spiegato in conferenza stampa giorni fa, chiesto proprio dal Cremlino e ora ritenuto non opportuno alla luce delle manovre militari russe in Ucraina.

 

Anche se a Mosca “si lavora ancora” per salvare il faccia a faccia, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov all’Agi. “I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale”, si legge ancora nella nota russa citata dalle agenzie governative Interfax e Tass.

 

meme luigi di maio miss italia donbass

Non si ricorda a memoria un attacco così diretto del ministero degli Esteri russo contro un ministro italiano. Complice la posizione netta che Di Maio ha preso sulla crisi ucraina fin dall’inizio delle tensioni, con una dura condanna diramata lunedì sera, quando Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk e dato il via libera all’invio delle truppe russe.

Non è chiaro se il passaggio sulle “cene di gala” e i “piatti esotici” riguardi una tappa delle recenti trasferte diplomatiche di Di Maio a Kiev e a Mosca con l’obiettivo di offrire una mediazione italiana nella crisi. Difficile che al Cremlino abbiano gradito il question-time del ministro in aula questa mattina, in cui ha ribadito la disponibilità del governo italiano a lavorare con Ue e Stati Uniti a ulteriori “sanzioni ferme ed efficaci” se necessario.

 

meme su di maio 2

Certo, la macchina comunicativa della diplomazia russa non è nuova a sortite del genere, diventate sempre più frequenti da quando le redini sono passate in mano alla battagliera portavoce Maria Zakharova, proprio oggi finita nel mirino delle nuove sanzioni Ue insieme all’inner-circle di Putin. Suo un recente attacco contro il direttore di Repubblica Maurizio Molinari in cui ha definito un editoriale del giornalista “un’assurdità” invitandolo a utilizzare le copie del suo giornale per “riscaldarsi casa”.

LA CRISI TOTTI-ILARY VISTA DA OSHOmeme sul viaggio di luigi di maio in ucraina e russia 4

 

meme sul viaggio di luigi di maio in ucraina e russia 6meme di maio kievmeme sul viaggio di luigi di maio in ucraina e russia 2meme sul viaggio di luigi di maio in ucraina e russia 1meme sul viaggio di luigi di maio in ucraina e russia 3meme sul viaggio di luigi di maio in ucraina e russia 5

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”