massimo cacciari

LE TRE IDEE ''FACILI'' (DICE LUI) PER ABBATTERE IL DEBITO - CACCIARI: UNA PATRIMONIALE (ESCLUDENDO PRIME CASE E PATRIMONI PICCOLI), UNA SANATORIA SUI 1000 MILIARDI DI CARTELLE NON PAGATE, UN FONDO CHE NON RICONOSCE INTERESSI MA UN PREMIO “MORALE” IN SEDE DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI, ATTRAVERSO UNA PICCOLA DETRAZIONE. I CONTI CORRENTI HANNO OGGI UN RENDIMENTO SOTTO ZERO, QUINDI…

 

Massimo Cacciari per “la Stampa

 

È ormai chiaro che si potrà avviare la "ricostruzione" soltanto a campagna di vaccinazione in corso e "immunità di gregge "più o meno garantita. Questo non dovrebbe tuttavia escludere che a questa "ricostruzione" si pensasse fin d' ora, e non semplicemente a slogan tipo "economia verde", "informatizzazione", o, peggio, ripetendo mantra con cui ogni governo da decenni, destro o sinistro che sia, infarcisce i suoi programmi: "riforma dell' amministrazione", "semplificazione", "lotta all' evasione". Dietro la cortina fumogena dei quotidiani decreti tutti alla fine riducibili all' aurea raccomandazione "state a casa", gli interventi a sostegno di imprese e lavoratori per quanto cospicui nella loro massa continuano a giungere in ritardo e sono tali da creare spesso ulteriori diseguaglianze tra le categorie più colpite.

massimo cacciari (1)

 

Chiedere informazioni ai commercialisti. Ma soprattutto il nostro governo-senza-alternative continua a promuovere nell' opinione pubblica l' irresponsabile impressione che i soldi per aiuti, assistenza, ecc., si troveranno di certo e che ci penserà l' Europa. Insomma, l' impressione che il nostro debito possa tranquillamente oltrepassare ogni limite, perché siamo l' Italia, l' Europa ha fiducia in noi "a prescindere" e per ottenere i quattrini del Recovery Fund basterà la promessa di un nostro nuovo Rinascimento.

 

Cari amici, non è affatto così, anzi è vero l' opposto. Il Recovery Fund non può servire se non per una quota parte a tamponare le ferite più evidenti prodotte dalla crisi. E non sarà erogato se non a fronte di un piano, e cioè di un insieme di progetti di investimento che manifesti una sua coerenza e praticabilità, piano attualmente in mente Dei, o forse in mente dei consiglieri-consulenti del presidente del Consiglio.

 

Non solo; è stato dichiarato da tutte le autorità europee che ogni Paese dovrà dimostrare di voler svolgere la propria parte, di impegnarsi in base alle sue reali forze per sostenere il piano di ricostruzione. Ciò significa in parole povere che far fronte all' aumento del debito pubblico per il costo dell' assistenza a imprese e lavoratori è compito e dovere di ciascun membro dell' Unione. Non esiste solidarietà europea senza responsabilità nazionale.

Ora è certo che il nostro debito, a essere ottimisti, non potrà aumentare meno di 200 miliardi, superando probabilmente il 160% del Pil.

 

Anche immaginando gli effetti più positivi degli investimenti prodotti dal Recovery Fund, rimarrà sempre un gap tra essi e la rapidità della crescita del nostro indebitamento. Dunque è assolutamente probabile che esso e il suo costo relativo, se non vi sono interventi radicali per tenerli sotto controllo, aumentino ulteriormente tra il '21 e il '22. Ha il governo un piano a proposito? È questo il problema più urgente. Dobbiamo essere nelle condizioni di investire in progetti strategici i fondi europei per la ricostruzione con le spalle del debito coperte. Come? Ripeto le cose possibili - e che in Europa tutti sanno benissimo essere possibili e si aspettano da noi.

GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

 

In Italia il patrimonio privato ammonta a 10.000 miliardi. Il 70% è in mano al 20% dei suoi detentori. Togliamo prime case e patrimoni finanziari sotto una certa cifra. Un intervento sui 4-5000 euro appare più che praticabile e potrebbe fruttare non meno di 30 miliardi( l' equivalente di una bella manovra in tempi normali). Abbiamo poi 1000 miliardi di crediti erariali già sottoposti a azioni cautelari o esecutive.

 

Non si tratta di condoni, ma di evitare che i contenziosi vadano, come sempre o quasi, alle calende greche, e liberare personale e mezzi per lottare davvero contro l' evasione, facendo finalmente emergere chi si è abilmente nascosto ai radar dell' erario, grazie anche all' illeggibilità delle nostre leggi. Se si pensasse a una sanatoria nell' ordine del 30%, almeno 100 miliardi si potrebbero ottenere.

 

E poi perché non pensare, in nome della solidarietà nazionale, a istituire un Fondo senza interesse, con un premio "morale", che potrebbe comunque essere riconosciuto in sede di dichiarazione dei redditi, e così segnalato agli uffici competenti, attraverso una piccola detrazione in rapporto all' ammontare della cifra sottoscritta? I conti correnti hanno oggi un rendimento sotto zero; perché, allora, se sostenuto dalle autorità morali e culturali che in questo Paese pure ancora dimorano, un tale Fondo non dovrebbe avere successo?

 

E tante altre idee si potrebbero avere(riguardanti ad esempio l' azione di Casse previdenziali e Fondi pensione). Non vanno bene? Benissimo - che il governo ne esprima altre e le metta in cantiere. Ma cessi di ripetere che ci penserà l' Europa. Interventi del tipo che ho indicato non sono necessari soltanto sotto il profilo finanziario, ma anche, direi, sotto quello etico. La crisi sta aggravando drammaticamente una tendenza da decenni in atto, almeno nelle economie occidentali.

DEBITO PUBBLICO

 

 I dati dello stesso Fondo Monetario ci dicono che i ricchi durante la pandemia diventano sempre più ricchi relativamente alla caduta di reddito di molti settori del lavoro dipendente. Ci mostrano che esiste un' inflazione reale, che i dati ufficiali non rilevano, che grava sui ceti meno abbienti. Lo stesso aumento della disoccupazione si concentra sui lavori meno retribuiti, mentre quelli connessi a informatica, nuove tecnologie, comunicazione ed e-commerce si salvano o migliorano addirittura il proprio status.

 

Le differenze di trattamento tra pubblico impiego e settori privati si stanno facendo intollerabili. Il ceto medio crolla, i collanti sociali, le forme di mediazione vengono meno. La società si spezza in tante parti senza identità e senza forme proprie di organizzazione. Si tratta di un inesorabile destino? Ebbene, allora si sappia, davvero more geometrico, che la democrazia è destinata a rovina, in qualsiasi forma la si immagini.

 

CARTELLE ESATTORIALI

In questo scenario il governo è chiamato ad affrontare la montagna del debito e a non permettere che si scarichi sugli incolpevoli eredi. Alla luce di tali considerazioni dovrà approntare il suo piano di ricostruzione. Se non sarà in grado di farlo, non ci vengano a raccontare, per pietà, che cade per colpa di Renzi. Sarebbe come quando Berlusconi se la prendeva coi comunisti.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…